Friggitrici ad aria, non sono così sicure e "geniali" (mistergadget.tech)
Le friggitrici ad aria negli ultimi anni hanno conosciuto un boom senza precedenti e sicuramente rappresentano uno degli elettrodomestici ad oggi più utilizzati.
Il motivo del successo è molto chiaro: costano poco (molto spesso con 50-100 euro si porta a casa un ottimo prodotto), sono ideali perché molto veloci nella cottura e quindi consentono praticamente di preparare un vero e proprio piatto o una pietanza rapidamente completata. Consentono al tempo stesso di riscaldare e di produrre qualcosa di molto similare al fritto ma senza utilizzare l’olio e, quindi, sono decisamente più salubri nella convinzione comune.
Tuttavia, nel tempo sono sorti numerosi studi e questioni a riguardo, analisi che hanno evidenziato alcuni dettagli di cui gli utenti devono prendere atto. Questo non vuol dire non utilizzare la friggitrice ad aria, ma capire come farlo al meglio per la sicurezza personale e per la gestione corretta della propria alimentazione.
Friggitrici ad aria: c’è un pericolo insospettabile
Non utilizzare l’olio per la cottura non vuol dire sempre e comunque avere una cucina di tipo sano in senso assoluto, e questo è un errore che spesso si commette. L’olio di per sé non è un problema; ovviamente, nel momento in cui andiamo a friggere, è chiaro che diventa un alimento grasso e lavorato, ma l’utilizzo della friggitrice ad aria non va inteso come sostituto di modalità di cottura come ad esempio bollire, cuocere al vapore o arrostire, che sono comunque altrettanto valide. Soprattutto, la cosa importante è variare il più possibile, sia negli alimenti quanto nelle cotture, per un’alimentazione sana e bilanciata.
Questo perché la friggitrice ad aria, per garantire una cottura così veloce, raggiunge delle temperature elevatissime, come 200 gradi, in breve tempo, e rischia chiaramente di avere delle ripercussioni che non dobbiamo sottostimare. Gli esperti in materia hanno messo in evidenza più volte che queste cotture così veloci determinano la presenza di sostanze che formano gli AGEs (Prodotti finali della Glicazione Avanzata). Si tratta di elementi che rientrano a pieno titolo nelle probabili sostanze cancerogene, come definito dall’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro).
Per questo sono sorte preoccupazioni in merito, perché è vero che la friggitrice ad aria non utilizza l’olio, ma cuocere a 200 gradi un alimento e quindi praticamente prepararlo in pochi attimi, quando magari nel forno ci vogliono 40 minuti per lo stesso tipo di prodotto, ci deve aprire gli occhi su qualcosa che sicuramente viene velocizzato e di conseguenza subisce comunque un processo di trasformazione molto rapido.
Questo non vuol dire in senso assoluto non utilizzare la friggitrice ad aria, ma non tutti gli alimenti vanno cotti all’interno della friggitrice ad aria, non va utilizzata ogni giorno per pranzo e cena, e soprattutto non deve essere impiegata sempre e comunque alla temperatura massima per risparmiare magari dieci minuti di tempo, che in realtà possono far cuocere il prodotto in maniera più omogenea e soprattutto progressivamente, senza passare da uno stato all’altro in maniera troppo tempestiva.
Come sempre, quindi, la verità sta nel mezzo: non vuol dire che la friggitrice ad aria sia un male assoluto, semplicemente che bisogna seguire delle indicazioni precise, tenere in considerazione questi elementi che sono riportati dall’IARC e quindi che ci accendono un campanello d’allarme su dei pericoli, e capire come sfruttare comunque la velocità e la comodità del prodotto nel modo giusto.