Password pericolose: perché continua il problema (mistergadget.tech)
Il tema delle password è una questione piuttosto calda, su cui si ritorna sempre invitando gli utenti a fare attenzione.
Potrebbe sembrare un argomento tanto scontato quanto ripetitivo, in realtà la questione è abbastanza complessa. Utilizziamo praticamente le password per qualsiasi aspetto della nostra vita: da quelli più semplici come le mail, a quelle che utilizziamo per gli strumenti tecnologici più avanzati. Eppure, come dimostrano anche i fatti di cronaca recenti, andiamo a impiegare in maniera sempre un po’ superficiale questi strumenti che dovrebbero essere una barriera di protezione molto importante.
Ci viene detto di cambiarle ogni tre mesi, di non utilizzare mai la stessa password per l’accesso a più dispositivi o più siti internet, di non impiegare la medesima password su piattaforme similari, come ad esempio per tutti i social, e di utilizzare una password che sia abbastanza lunga, con un carattere maiuscolo, con un numero, con un altro carattere speciale, così da renderla più varia possibile e soprattutto difficile da rintracciare.
Password pericolose: perché continua il problema
Google, inoltre, ci segnala nel momento in cui, per qualche motivo, le nostre password finiscono online, quindi quando siamo esposti in termini di sicurezza. Ed è allora, in sostanza, che bisogna intervenire, immediatamente ovviamente, e cambiare la password. Nonostante tutte queste condizioni ormai ben risapute, la password più usata al mondo continua ad essere per il 2025 “123456”.
Ovviamente, questo è un dato molto significativo, perché ci dice che, rispetto agli anni passati, non c’è stata alcuna modifica: nonostante tutte le informazioni, nonostante tutto quello che accade, gli attacchi hacker che sono sempre più frequenti, le truffe online che si diffondono, gli utenti continuano a comportarsi nello stesso modo. Quindi utilizzano le password come ad esempio “password”, la data di nascita, il proprio nome, la squadra calcistica; tutte condizioni che di fatto rendono molto facile per un hacker, anche nemmeno troppo esperto, riuscire a identificare la password.
È importante non utilizzare mai dati personali: questa condizione viene ribadita in più occasioni. Eppure gli utenti continuano a farlo. È comprensibile l’attaccamento a questo tipo di approccio perché, chiaramente, si tratta di una metodica facile per ricordare le password, ma oggi ci sono dei sistemi perfettamente gratuiti che permettono praticamente di avere la gestione delle password senza troppi fronzoli.
Di conseguenza, è importante capire che bisogna in generale avere sempre attenzione nel curare questo aspetto, perché non è secondario: è la nostra prima barriera. Possiamo attivare anche il riconoscimento tramite impronta digitale o tramite riconoscimento del viso; sono elementi che sono offerti gratuitamente a tutti ed è sicuramente opportuno sceglierli, come impostare la doppia password, quindi praticamente la doppia autenticazione con un altro elemento oltre la semplice password, oppure impostare l’autenticazione mediante strumenti come Authenticator di Google che ci danno un codice praticamente sempre nuovo e di fatto rendono impossibile l’accesso da parte di terzi.