Le parole di Stephen Hawking preoccupano tutti - Foto FB Stephen Hawking (mistergadget.tech)
Le osservazioni del rinomato astrofisico Stephen Hawking oggi più che mai stanno destanto tanta attenzione quanta preoccupazione.
Una delle sue previsioni più discusse, quella sul 2026, si distingue per la chiarezza e per i temi che pone all’attenzione. Hawking riteneva che quest’anno avrebbe rappresentato un momento decisivo, in cui l’Intelligenza Artificiale avrebbe raggiunto uno sviluppo tale da cambiare radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e interagire.
Pur riconoscendo i grandi benefici che questo strumento può portare in settori, Hawking aveva sempre lanciato un monito riguardo al pericolo che potesse sfuggire alla guida dell’essere umano, generando conseguenze non prevedibili.
Le parole di Stephen Hawking si stanno avverando?
La sua visione si fondava sulla constatazione dei rapidi progressi nel machine learning, nella robotica e nell’automazione, elementi che già al suo tempo stavano diventando parte integrante di molti processi. Secondo Hawking, entro il 2025 non si sarebbe più potuta ignorare la rilevanza sociale di queste tecnologie, ormai destinate a essere pervasive nella vita di tutti i giorni.
Un altro punto cruciale della sua profezia riguardava il mercato del lavoro. Con la crescente presenza di macchine intelligenti, molte attività lavorative tradizionali erano destinate a scomparire o a cambiare drasticamente. Questo scenario, sebbene apra nuove possibilità, ovviamente preoccupa tutto il mondo per quello che potrebbe essere il futuro delle persone, del mercato professionale e quindi anche delle fonti di reddito. Hawking sottolineava quanto fosse essenziale affrontare la questione della ripartizione del lavoro e dei guadagni per impedire che l’automazione esasperasse ulteriormente le disparità economiche. Oggi, con gli investimenti massicci in robotica e digitale, queste sue affermazioni si rivelano molto premonitrici.
L’astrofisico ha sempre insistito sulla necessità di stabilire regole chiare che garantissero un impiego etico e sicuro dell’intelligenza artificiale. Aveva messo in guardia dal possibile utilizzo di sistemi autonomi per fini bellici o dannosi, invocando una collaborazione globale per prevenire esiti disastrosi. Negli ultimi anni, il dibattito sulla regolamentazione dell’IA si è intensificato notevolmente, portando alla creazione di organismi dedicati al monitoraggio e alla disciplina dello sviluppo tecnologico. La prospettiva di Hawking ha anticipato l’esigenza di un approccio coordinato tra scienziati, legislatori e la società civile.
Lo studioso ha sempre creduto che l’innovazione, se gestita con attenzione, potesse essere la chiave per risolvere le grandi crisi contemporanee, dal clima alla salute globale. Allo stesso tempo, avvertiva che, in assenza di un controllo adeguato, essa avrebbe potuto rappresentare una minaccia per l’umanità stessa. Questo quindi non vuol dire frenare le scoperte, gli avanzamenti tecnologici e i progressi ma capire sempre come direzionarli per il bene di tutti. Applicare l’AI al campo medico per poter sfruttare le sue capacità per la salute e il benessere umano è un plus, sostituire il lavoro umano in tutto e per tutto o avere questo obiettivo per non dover spendere soldi o dover investire in formazione potrebbe diventare un pericolo.