Pericolo Smart tag, così ti seguono e ti spiano (mistergadget.tech)
Negli ultimi anni, gli smart tag sono sempre più utilizzati, complice il fatto che siano diventati molto facili da impiegare e anche poco costosi.
All’inizio erano qualcosa di non così diffuso, ma nel corso del tempo, per le variazioni significative dal punto di vista economico, sono diventati un oggetto che praticamente hanno tutti. Sono molto utili da agganciare vicino alle chiavi di casa, magari da inserire nel bagaglio quando si parte per la vacanza, e possono risultare vantaggiosi anche quelli che costano veramente pochissimo; su Amazon se ne trovano di ogni tipo.
Tuttavia, come spesso accade, ci sono dei pericoli nascosti che vengono talvolta sottovalutati. Stiamo parlando, infatti, di una situazione di cui è molto utile parlare per dare consapevolezza anche a tutti coloro che li utilizzano e spesso non sanno quali sono i rischi connessi.
Allarme Smart Tag: cosa può accedere
Gli smart tag, di qualunque marchio, sono nati di base con lo scopo di consentire agli utenti di localizzare degli oggetti. C’è qualcuno, ad esempio, che li utilizza per gli animali domestici, magari quando frequentano delle zone nuove, per evitare che laddove l’animale scappi non risulti immediatamente rintracciabile. Ma ci sono anche delle condizioni, purtroppo, che vanno ben oltre e che sono veramente inquietanti e allarmanti.
Gli smart tag, anche per la loro dimensione piccola e minuta, come riportano i fatti di cronaca (nel caso specifico di quanto accaduto a Odessa in Florida), vengono utilizzati per individuare le abitazioni degli utenti. Possono quindi diventare una trappola per aggressioni ma anche per furti. In questo caso, i malintenzionati avevano posizionato il tag per identificare dove vivesse la coppia e li hanno così potuti seguire e derubare direttamente in casa.
Ovviamente, questo è solo un caso limite; ce ne sono tantissimi di persone che sfruttano questa tecnologia molto utile in maniera impropria. Gli smart tag funzionano con il Bluetooth, quindi sfruttano gli smartphone che li circondano per comunicare tra loro, per inviare segnali e, quindi, per identificare la posizione. Chi li usa in modo illecito non ha bisogno praticamente di stare vicino alla vittima per sapere dove questa si trovi.
Tuttavia, viste le questioni che stanno sorgendo e i pericoli, Apple, ad esempio, ha introdotto le notifiche automatiche per gli iPhone, in modo tale che gli utenti che utilizzano gli smart tag vengano informati costantemente se ci sono altri tag che si agganciano alla propria rete (quindi se prelevano o comunque acquisiscono quelle determinate informazioni). In questo modo si può avere una maggiore informazione su quello che accade, ma anche il potere di disallineare praticamente eventuali malintenzionati che si stanno appoggiando allo smart tag.
Chiaramente, ogni azienda sta utilizzando i servizi, quindi è importante implementarli, che si tratti di quelli più famosi come Apple o Google, ma anche di tutte le altre aziende, anche minori, che comunque consentono di fatto di poter porre dei limiti significativi e quindi di poter determinare maggiore sicurezza.