Rabbit, questo sarà il suo anno e c'è un motivo (mistergadget.tech)
C’è grande fermento nell’area per un prodotto che nel 2024 ha fatto particolarmente discutere.
Si presentava come uno dei modelli rivoluzionari dell’industria tecnologica, pronto addirittura a scardinare la potenza degli smartphone, cosa che purtroppo si è rivelata un vero e proprio flop. Stiamo parlando di Rabbit R1, che era nato diventando immediatamente sulla bocca di tutti come un piccolo gadget che probabilmente avrebbe preso il sopravvento sugli smartphone.
Era un assistente personale dotato di intelligenza artificiale in grado addirittura di prendere spunto dalle nostre abitudini e crearne di nuove. All’inizio c’è stato un vero e proprio boom nelle vendite, poi sono progressivamente crollate. Ma non tutto è perduto: infatti, il CEO promette un vero e proprio riscatto nel 2026.
Dopo gli smartphone arriva Rabbit: cambia tutto
Sicuramente ci sono da considerare due aspetti fondamentali. Il primo è quello dal punto di vista pratico, ovvero i bug e i problemi di aggiornamento che ci sono stati del dispositivo, quindi il funzionamento non proprio performante. Dall’altro c’è il fatto che Rabbit aveva effettivamente tutte le carte in regola per diventare un trend innovativo, quindi il design e l’innovazione, ma probabilmente il suo lancio anticipato rispetto a quella che poi è stata l’esplosione vera e propria dell’intelligenza artificiale come prodotto di uso comune forse non gli ha dato i giusti meriti.
Il cervello del dispositivo, chiamato Large Action Model, è in grado praticamente di agire in maniera del tutto intelligente. Tuttavia, presentava dei problemi di funzionamento tali che ovviamente anche coloro che si sono dotati del dispositivo hanno comunque avuto delle lamentele. R1 si è trovato anche a competere con gli smartphone, quindi diciamo che la questione era piuttosto ambiziosa.
Non era quella di sorpassare un altro dispositivo di tipo similare, ma piuttosto scalzare dal mercato gli smartphone moderni, che sono dotati praticamente di ogni possibile caratteristica e che sono soprattutto qualcosa a cui gli utenti sono già sostanzialmente abituati. Questo è un aspetto non secondario e non di poco conto, perché un utente già abituato a utilizzare un determinato dispositivo difficilmente cambierà. Anche perché dobbiamo pensare che si parla appunto di qualcosa di uso comune, quindi che usano i giovanissimi, che usano gli adulti, ma anche le persone anziane.
Quindi sicuramente Rabbit non sarà escluso, probabilmente adesso ci saranno anche tempi più maturi per comprenderne le funzionalità e quindi l’applicazione nel quotidiano, ma che riesca oggettivamente a prendere il posto degli smartphone è veramente difficile. Certo, chiaramente tutto può succedere, ma come abbiamo visto in passato, quando un prodotto è così radicato nel settore e nell’uso soprattutto comune di tutti, ovviamente possono esserci delle variazioni, ma è difficile che siano così importanti.