Allarme AI, dopo l'ultimo aggiornamento ti obbligano a farlo (mistergadget.tech)
Che la tecnologia stia cambiando, non è un mistero, sicuramente però bisogna attenzionare l’intelligenza artificiale, che introduce innovazioni positive, ma anche complessità e non poche questioni da chiarire.
Oggi più che mai, è fondamentale andare oltre la semplice interazione superficiale con questi strumenti. Non basta più “aprire un’app” o dare un comando; la vera consapevolezza risiede nel comprendere a fondo come funzionano, quali sono le loro capacità e, soprattutto, dove si ergono i loro confini. Ignorare questi aspetti significa esporsi al rischio di errori e “scontri” con un’IA che si sta insinuando in ogni interstizio della nostra quotidianità, trasformando radicalmente le nostre interazioni. Capire le sue dinamiche, le ultime evoluzioni e il loro impatto su di noi è diventato un imperativo.
Google, come spesso accade, ha fatto un passo significativo che ridefinisce il rapporto tra i suoi sistemi e i nostri dati. In particolare se guardiamo alla recente modifica che coinvolge Gemini e il suo modo di interagire con le applicazioni presenti sui nostri dispositivi. Questa innovazione, che a molti potrebbe sfuggire, è in realtà un game-changer. Le potenzialità dell’assistente AI si espandono in modo vertiginoso, modificando alla radice il nostro approccio alla tecnologia. C’è da dire però che queste novità vengono presentate come un vantaggio innegabile per l’utente, promettendo un’esperienza più fluida e intuitiva.
Attenzione alla modifica dell’AI di Gemini, riguarda tutti noi
Ma cosa implica concretamente questo aggiornamento? Semplice: per evolvere e migliorarsi, Gemini necessita di un flusso continuo di informazioni. Google ha tentato di rassicurare tutti, affermando che le chat private resteranno tali e non verranno usate per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, il solo pensiero che Gemini possa in qualche modo “sfogliare” le nostre conversazioni genera una comprensibile apprensione. Molti esperti, infatti, non mancano di sottolineare come le grandi aziende tecnologiche tendano a introdurre funzionalità che toccano la sfera privata, spesso in modo non del tutto trasparente per l’utente, andando talvolta in controtendenza con quel dibattito sulla privacy che è da anni al centro dell’attenzione.
Di fronte a questo scenario, è fondamentale agire. Per evitare che Gemini interagisca con le applicazioni e, di conseguenza, abbia accesso indiretto a informazioni personali, esiste un passaggio cruciale che va fatto il prima possibile: disattivare l’impostazione che, in seguito all’ultimo aggiornamento, è stata abilitata automaticamente su tutti gli smartphone.
Il processo è facile, basta accedere alle impostazioni di Gemini direttamente dal sito gemini.google.com/apps, oppure tramite le impostazioni dell’applicazione sul dispositivo Android. Andare alla sezione relativa alla “Comunicazione”, dove c’è l’elenco delle app e degli strumenti dello smartphone, come Messaggi o Chiamate. Quindi fare un semplice “tap” sull’icona a destra per deselezionarla e bloccare l’accesso diretto. In questo modo si avrà controllo diretto sulla questione e si potrà comunque riscontrare una maggiore tutela delle informazioni personali.