L’Italia e i pagamenti elettronici: gli ultimi dati raccolti da SumUp

Nella nuova puntata del podcast Mister Gadget Stories torniamo su un tema che abbiamo a cuore da molti anni, quello dei pagamenti elettronici. e sfruttiamo i dati di SumUp.

Per farlo, affrontiamo il tema dell’estate cashless con Umberto Zola, Country Lead di SumUp Italia: la società, che vende terminali di pagamento elettronici semplificati, ha raccolto molti dati sulle transazioni dei mesi estivi e oggi ci illustra come è andata la stagione dei pagamenti elettronici nel nostro paese.
Chi è e cosa fa SumUp
Per chi non conoscesse l’azienda, SumUp realizza terminali di pagamento che funzionano in modo molto semplice, con due diverse soluzioni: la prima si basa sulla connettività di uno smartphone per collegarsi con la rete e gestire le transazioni, la seconda invece è completamente autonoma ed è in grado di collegarsi alla rete cellulare qualunque luogo senza particolari limiti.
I terminali hanno un costo incredibilmente contenuto, in questo periodo addirittura intorno ai 20 €, con una percentuale fissa sui pagamenti riscossi, senza canoni mensili né particolari vincoli contrattuali.

Questo tipo di prodotti ha permesso di estendere l’opzione dei pagamenti elettronici anche ad attività che in passato sono sempre state piuttosto restii ad abbracciare le operazioni di pagamento tracciabili.
Partendo proprio dall’esperienza con i piccoli commercianti, gli artigiani, liberi professionisti, abbiamo chiesto una serie di informazioni sullo stato dei pagamenti elettronici in Italia e sulla crescita negli ultimi 12 mesi.
Ci siamo concentrati in particolare sugli effetti che il cashback di Stato ha avuto nella crescita dei pagamenti cashless. È presto per poter misurare quanto abbia inciso la sospensione di questa operazione del governo in favore delle transazioni elettroniche, possiamo sicuramente tracciare alcuni trend molto importanti.
È interessante notare, in particolare, come sia cambiata la mentalità generale in relazione ai pagamenti senza contanti, un’evoluzione culturale che cambia necessariamente anche la prospettiva di chi fa commercio.
Se in passato spesso l’approccio dei commercianti è stato quello di considerare le commissioni per i pagamenti elettronici una sorta di tassa non gradita, oggi la disponibilità di questa forma di pagamento diventa uno strumento fondamentale per catturare il cliente.
il rischio, concreto, alla luce dei nuovi dati che ci dicono come siano cambiate le abitudini dei consumatori, è di perdere una vendita quando non si consente di pagare con la carta di credito, lo smartphone o qualunque altra forma di pagamento elettronico.
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