L’ UE proporrà l’adozione di un caricabatterie universale per tutti i dispositivi mobili

Redazione Web23 Settembre 2021
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L’Unione Europea avanzerà a tutti i produttori la richiesta di utilizzare un caricabatterie universale con porta USB-C.

La proposta dell’ UE

Dispositivi di ricarica intercambiabili tra marchi, questa è la richiesta proveniente dall’UE. 

Un’idea nata dalla necessità di ridurre i rifiuti elettronici, e che dovrebbe portare le aziende a smettere di vendere o fornire caricabatterie per ogni  nuovo dispositivo dando ai consumatori la possibilità di usare i loro vecchi caricatori. 

Si tratta di una proposta che obbligherebbe Apple a cambiare il suo attuale sistema di cavo Lightning.

L’USB-C in realtà è uno standard già presente e condiviso nel mondo dei dispositivi mobili. 

Tutti i principali produttori di smartphone al mondo, partendo da Samsung, arrivando a Xiaomi e Huawei, hanno adottato la porta di nuova generazione da qualche anno.

I caricabatterie del futuro

In ogni caso, è importante sottolineare come il futuro della ricarica dei dispositivi sia sempre più orientato all’eliminazione dei cavi, e all’implementazione della carica wireless condivisa e interoperabile, basata sulla tecnologia Qi. In questo momento, l’unica pecca di questo metodo è probabilmente rappresentato da tempi di ricarica leggermente più lunghi.

caricabatterie design wireless

Effetti positivi ed effetti negativi 

Adottare un caricabatterie universale porterebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio portando con se’ numerosi effetti positivi, ma anche una serie di problematiche e costi.

Da un lato avremo un grande risparmio sul fronte ambientale. Basti pensare che ogni cittadino Ue produce annualmente circa 16,6 kg di rifiuti elettronici non sempre smaltiti correttamente e dunque potenzialmente inquinanti. Altro aspetto positivo è rappresentato dal vantaggio economico che avrebbe il consumatore nel poter “riciclare” il proprio dispositivo di ricarica.

Quest’ultimo aspetto potrebbe però indurre le case produttrici ad aumentare i prezzi al dettaglio dei propri prodotti per rientrare dei guadagni mancati dalla vendita di dispositivi di ricarica. Questo almeno è quanto conferma uno studio di Apple secondo cui l’avvio di questo cambiamento porterebbe sulle spalle dei consumatori costi per 1,5 miliardi di euro.

Staremo dunque a vedere cosa succederà.


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