Recensione nuovi Google Pixel Buds A-Series, tutto perfetto, tranne il nome

Luca Viscardi15 Giugno 2021
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La recensione di Google Pixel Buds A-Series è stata ancora una volta un’ottima scusa per ascoltare un sacco di musica e per farlo con un audio eccellente.

Stiamo parlando dei nuovi auricolari Bluetooth true wireless di Google, che con un eccellente lavoro di ottimizzazione nel corso degli ultimi anni ha raggiunto un livello qualitativo nei suoi prodotti audio davvero invidiabile.

In tutta onestà, è molto difficile pensare che questi siano auricolari bluetooth true wireless in versione low cost, o che rappresentino un livello qualitativo inferiore rispetto a Google Pixel Buds 2, il cui prezzo è ufficialmente doppio.

Eppure basta entrare nello Store di Google per verificare in prima persona, come il modello di punta Pixel Buds 2 sia proposto a 199 euro, mentre la nuova versione si acquista per 99 euro.

Vi possiamo assicurare che le nostre orecchie non si sono accorte di questa differenza così abissale: vero, manca la ricarica wireless, ma fa davvero la differenza?

In tutta onestà, bisogna riconoscere che oggi il prezzo di vendita effettivo di Pixel Buds 2, aldilà della proposta ufficiale, è di gran lunga inferiore e su alcuni siti Internet si riescono a comprare addirittura intorno ai 130 €.

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Quali differenze con Pixel Buds 2?

I nuovi auricolari Bluetooth di Google sono in primo luogo più leggeri, c’è una differenza che arriva più o meno al 20% combinando auricolari e custodia.

Materiali sono leggermente differenti, mentre è stato aggiunto un color oliva davvero singolare, con la parte interna degli auricolari che sono leggermente lucidi, mentre quella esterna rimane opaca.

La parte interna della custodia è lucida e richiama la stessa colorazione degli auricolari.

Una differenza tra i due modelli di auricolari sta nel punto in cui si agganciano i terminali in silicone, che in questo modello è in plastica, così come sono diversi i sensori che sono stati utilizzati per riconoscere il momento in cui si indossano gli auricolari per attivare la riproduzione della musica, o per interromperla quando si tolgono.

Pur con un solo sensore ad infrarossi, gli ingegneri sono riusciti a mettere a punto un sistema che in effetti riconosce in modo molto efficiente quando gli auricolari vengono indossati e quando tolti.

Come anticipato, la custodia dei nuovi auricolari non si ricarica utilizzando un sistema wireless, ma solo ed esclusivamente con l’utilizzo del connettore USB C di cui sono dotati.

Manca un’altra funzione, in realtà molto gradita, quella cioè grazie a cui sfiorando gli auricolari era possibile alzare o abbassare il volume.

L’altra differenza da sottolineare è quella del sistema di allerta automatico, per cui viene abbassato il volume degli auricolari quando ci sono rumori particolari come quello di un bambino che piange. Il nuovo modello non dispone di questa particolarità del software.

Non crediamo che sia particolarmente rilevante, ma me lo facciamo notare per dovere di cronaca, che il modello Pixel Buds 2 ha 3 contatti per la ricarica, mentre Pixel A-Series ne ha solo 2.

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I vantaggi di Pixel Buds A Series

Se non prendiamo in considerazione il prezzo, un vantaggio da sottolineare è quello della qualità audio, che rimane immutata. Il tempo speso per preparare la recensione dei nuovi auricolari Google Pixel Buds A Series ci ha dato la conferma.

Il suono è ben definito, con bassi molto pronunciati ma mai eccessivi, ottimo livello di separazione delle frequenze medio alte, per un ascolto complessivo sempre molto gradevole.

L’unico dettaglio di cui tenere conto è che quando si indossano questi auricolari c’è un livello di pressione piuttosto pronunciata sull’orecchio per cui per qualcuno l’esperienza potrebbe risultare un po’ fastidiosa.

Ma questo non è da intendere come un difetto, ma da valutare come un aspetto importante quando si scelgono gli auricolari. Non esiste una soluzione buona e una sbagliata, la disponibilità a portare auricolari che generano una certa pressione e isolano completamente dall’esterno dipende molto dal gusto personale.

Chi non ama la sensazione di avere una sorta di tappo sulle orecchie quando si indossano gli auricolari, probabilmente dovrebbe pensare ad una soluzione diversa da questi Google Pixel Buds A-Series.

Un aspetto molto positivo è il fatto che godano di una certificazione IP X4, il che significa che sono resistenti al sudore e agli spruzzi, possono essere quindi utilizzati in modo efficiente ed efficace quando si svolge attività fisica.

La qualità delle conversazioni, anche quando ci si trova in ambienti particolarmente rumorosi, è di ottimo livello, grazie alla soppressione dei rumori circostanti anche quando ci si trova per strada in condizione di solito poco agevole con gli auricolari.

Per questo particolare aspetto, i nuovi auricolari di Google sono forse tra i migliori in assoluto sul mercato.

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Gli svantaggi degli auricolari Pixel Buds A-Series

Attraverso l’applicazione potete gestire alcune opzioni di equalizzazione, ma questo non è sicuramente uno degli aspetti migliori degli auricolari Pixel Buds A-Series.

Purtroppo non c’è il supporto per lo streaming AptX, che è quello attualmente con una delle migliori qualità disponibili. L’unico ambito in cui potreste notare la differenza è quello della musica rock, che per definizione usa molti più strumenti e quindi diventa una sfida un po’ più complicata quando la definizione non è al top.

Per tutti gli altri generi musicali, in linea di principio, questi auricolari Bluetooth si comportano bene e tutto sommato sono all’altezza di molti dei concorrenti venduti allo stesso prezzo.

Ci sono due ultimi aspetti da sottolineare e che rientrano per noi tra i limiti di questi auricolari, il primo dei quali è la durata della batteria, perché cinque ore senza riduzione automatica del rumore sono un risultato che oggi va considerato piuttosto limitato.

La carica complessiva che viene garantita dagli auricolari più la custodia è di circa 19 ore, poche rispetto molti prodotti della concorrenza.

Il secondo dettaglio che forse avremmo voluto differente è quello della possibilità di collegare più dispositivi contemporaneamente, che qui manca, ma è stata creata una sorta di compensazione, con la possibilità di passare da un dispositivo all’altro in modo molto semplice.

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Recensione auricolari Google Pixel Buds A-Series

Come anticipato in apertura, riscontrato particolari problemi nella preparazione della recensione di Google Pixel Buds A-Series, se non quella di pronunciare il loro nome, che probabilmente è uno scherzo di qualcuno che ama gli scioglilingua.

Questo è onestamente un dettaglio che ci ha fatto sorridere perché sa tanto di ingegnere e poco di marketing.

Andando oltre le nostre difficoltà lessicali, dobbiamo riconoscere che questi auricolari rappresentano un ottimo rapporto qualità prezzo, anche se sul mercato si trovano molte alternative affidabili, attendibili, ben attrezzate, ad un costo simile se non inferiore.

In ogni caso, dopo aver provato decine e decine di auricolari nel corso degli ultimi mesi, possiamo dire con assoluta certezza che sul fronte dell’audio questi sono tra i migliori in circolazione, forse con qualche compromesso di troppo nelle opzioni più avanzate, scelta che Google ha fatto per difendere il distanziamento dal modello più prestigioso e più costoso.

Forse la cosa più complicata relativa a questi auricolari è il loro reperimento sul mercato perché al momento si acquistano solo ed esclusivamente sullo Store di Google. Il prezzo, come già anticipato, è di 99 euro.


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