Come è fatto Xiaomi Mi 11, ma che fretta c’era?

Luca Viscardi29 Dicembre 2020
Come è fatto xiaomi mi 11

Oggi torno su un evento che si è tenuto ieri per il lancio di un nuovo dispositivo importante e vi racconto come è fatto Xiaomi MI 11, con una domanda supplementare: che fretta c’era?

L’azienda cinese si è affannata a lanciare questo dispositivo entro la fine del 2020. Per essere la prima ad annunciare in assoluto la disponibilità di un nuovo processore, lo Snapdragon 888, ma probabilmente distribuirà il nuovo smartphone solo a febbraio, quando nei negozi molto verosimilmente ci sarà già da tempo il nuovo Samsung Galaxy S 21.

Sono le bizzarrie del segmento della tecnologia. Probabilmente vuole parlare ad una porzione del mercato, nel tentativo di mettere delle “bandierine” su determinati dettagli, come quello del processore più potente oggi disponibile per il mercato Android.

Come è fatto xiaomi mi 11

Rimango dell’idea che il 98% degli utenti non sappia nemmeno di che cosa si parli, quando ci si riferisce al processore di uno smartphone. Ma è divertente vedere questa corsa a stabilire i diversi primati.

Ciò premesso, bisogna sottolineare che questo smartphone è davvero molto interessante. Per moltissime ragioni, dal suo design, alla potenza della fotocamera, fino ad arrivare proprio al famigerato processore.

Ci sono diversi dettagli interessanti. A partire dal fatto che per la prima volta dopo un po’ di tempo è stato presentato un singolo prodotto della serie e non un’intera famiglia come ci è capitato di vedere in passato.

Come è fatto xiaomi mi 11

Come è fatto Xiaomi Mi 11, il design

Il design è abbastanza fedele a ciò che abbiamo visto ultimamente sulla parte frontale. Mentre sul retro c’è una soluzione esteticamente gradevole per le fotocamere, incentrata sulla coesistenza di diversi motivi circolari.

C’è uno spessore molto limitato, che si accompagna ad una soluzione dello schermo con una quadrupla curvatura, che permette di ridurre al minimo l’ingombro della struttura.

Uno degli elementi portanti di questo smartphone è la presenza di una fotocamera da 108 mega pixel. Questa sfrutta i benefici dati dal nuovo processore. Qualcomm nella sua soluzione chiamata 888 ha migliorato l’efficienza e anche i consumi energetici. Ma soprattutto inserito un processore per le immagini in grado di processare tre flussi video contemporaneamente e di analizzare contemporaneamente tutte le informazioni che arrivano dai tre sensori.

Come è fatto Xiaomi Mi 11, ma che fretta c'era?

Questo dettaglio abilita un’elaborazione di foto e video senza precedenti, ad una velocità semplicemente sorprendente.

Questo vuol dire che nella pratica sarete in grado di girare un video e scegliere anche a posteriori quale angolatura utilizzare delle vostre riprese.

Xiaomi ha scelto di utilizzare solo tre fotocamere. La prima come detto da 108 megapixel, la seconda da 13 che è un grandangolo, mentre la terza è una fotocamera macro da 5 mpx.

Bisogna sottolineare che questo smartphone arriva registrare il video fino a 8K, poi ci manca solo il televisore con cui guardarli.

La parte frontale del telefono c’è invece la fotocamera selfie da 20 mega pixel. Ma sapete che questi numeri significano poco fino che non c’è modo di verificare quale sia la qualità delle lenti, quella dei sensori, l’elaborazione del software. Tutti i dettagli in cui fino ad oggi l’azienda ha comunque riscontrato ottimi risultati, bisogna provare sul campo anche questa nuova proposta.

Ottimo lo schermo

Anche il display rappresenta un elemento qualitativo importante, in primo luogo perché ha una frequenza di aggiornamento da 120 Hz ma anche per la qualità di alcuni suoi dettagli ci aiutano a comprendere come è fatto Xiaomi MI 11 in tutti i suoi aspetti.

Come forse sapete questo dettaglio identifica la fluidità con cui le immagini vengono mostrate, perché misura la frequenza con cui lo schermo aggiorna le informazioni prelevandole dal processore.

Più alta è la frequenza, più scorrevoli e fluide sono le immagini sul display.

Se questo dettaglio non fosse sufficiente, c’è anche una luminosità mostruosa, da 1.500 nits: è l’unità di misura della luce emessa dal display, questa quota è esagerata e si traduce nel fatto che la leggibilità anche sotto il sole sarà perfetta.

Un altro elemento importante relativo allo schermo, che sappiamo essere sempre esposto a 1000 sollecitazioni, è la protezione con cui è realizzato, perché viene sfruttata la tecnologia gorilla Glass Victus, che dovrebbe resistere a qualunque tipo di maltrattamento.

Per quanto riguarda invece la dotazione tecnica si parla di otto o 12 GB di RAM con 128 256 GB di memoria interna, tutto sommato in linea con i prodotti più importanti in circolazione in questo periodo.

Come è fatto xiaomi mi 11

Carica iper-veloce anche in wireless

La batteria sarà in linea con l’offerta di molti altri prodotti in circolazione, per la precisione avrà una capacità di 4600 mah, con una ricarica da 55 W quando viene utilizzato un caricatore tradizionale, addirittura da 50 W con la ricarica wireless, mentre il telefono sarà in grado di erogare una carica fino a 10 W.

Dentro la confezione non ci sarà il caricatore, ma l’utente potrà richiederlo all’azienda a propria discrezione, non sono ancora chiare le dinamiche me lo scopriremo nei prossimi giorni.

I prezzi

I prezzi, in Cina, uscita erano tra i 500 e i 600 €, non pensarti nemmeno per un secondo che questi possono essere i prezzi anche in Europa.

La cosa curiosa riguarda invece le vendite perché ci sarà una prima vendita flash il 1 gennaio ma non esistono certezze sulla data precisa dell’uscita del dispositivo, mentre per l’Italia e l’Europa in generale si parla addirittura della fine di febbraio.

Che fretta c’era di presentare questo smartphone, se poi da noi arriva con quasi tre mesi di ritardo? In ogni caso, vista la qualità della proposta, probabilmente vale la pena attendere.

Ora che sapete come è fatto Xiaomi Mi 11, dove solo decidere se vi piace!


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