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Facebook e la privacy: se iOS14 minaccia il business…

Torna in modo prepotente il tema del rapporto tra Facebook e Privacy con iOS14 a fare da terzo incomodo con i suoi nuovi limiti nel tracking.

In realtà, quando si parla di Facebook e privacy si produce un ossimoro, ovvero “Figura retorica consistente nell’accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari.”

“Lucida follia” è un esempio di un ossimoro, la frase che odio di più al mondo, “silenzio assordante” anche, ma nella mia speciale classifica delle parole che mi danno i brividi quando vengono accostate c’è anche “convergenze parallele”.

Insieme a questi tre classici ossimori, possiamo tranquillamente sostenere che l’ossimoro più contemporaneo è proprio “Facebook privacy“, perché non c’è niente nei comportamenti di Facebook che punti a rispettare la vostra privacy.

C’è anche da dire che nei comportamenti di molti utenti c’è molto poco che contribuisca a proteggerla e il mix è potenzialmente esplosivo. A furor di popolo, ma soprattutto nel timore di ritorsioni legali, molte aziende hanno cominciato a considerare il tema privacy come prioritario, salvo poi nascondere i pannelli di controllo al quarto o quinto livello dei menù di navigazione, in luoghi inesplorati, che nemmeno gli ingegneri si ricordano di aver programmato.

La prova definitiva di quanto la nostra privacy sia compromessa quotidianamente, se mai ci fosse bisogno di averne un’altra, è il monito lanciato ieri agli investitori da Facebook, che ha annunciato come le norme più stringenti di iOS 14, il nuovo sistema operativo per iPhone, in arrivo in autunno, minaccino di “devastare” il business principale dell’azienda di Mark Zuckerberg, la pubblicità, con un impatto che si potrebbe quantificare nel 50%.

Quello che non ha fatto il coronavirus, potrebbero farlo gli ingegneri che lavorano per Tim Cook.

Ma quale è il problema più pressante che metterebbe così a rischio il business di Facebook? Il fatto che iOS 14 non dia niente per scontato, rovesciando il concetto che le app possono accedere a tutto, perché abbiamo accettato i termini legali quando ci siamo iscritti alla piattaforma.

Ora, di volta in volta, chiederà: sei sicuro che Facebook possa usare il bluetooth per esplorare chi hai vicino? E perché mai Facebook dovrebbe usare il mio bluetooth?

Sei sicuro di voler mostrare a Facebook dove sei quando la app è chiusa? Di grazia, quale sarebbe la ragione per cui Mark Zuckerberg dovrebbe sapere ciò che mia moglie non sa, ovvero dove sono?

Non solo, perché iOS14 chiede espressamente il permesso di tracciare l’uso delle app di terze parti e le modalità del loro utilizzo. Chi mai vorrebbe far sapere ad uno sconosciuto quali app usa, quando e come?

Il nuovo blocco dei tracciamenti, per coloro che hanno già la beta di iOS 14 ha portato addirittura alla completa eliminazione della pubblicità nelle app di Facebook. La società di Zuckie sostiene addirittura che l’impatto è così forte che potrebbe diventare inefficace offrire pubblicità su iPhone.

Immaginate cosa è stato raccolto a nostra insaputa negli ultimi dieci anni…

Facebook dice che questa misura avrà un duro impatto sulle attività locali, che vivono di pubblicità, ma forse riporterà semplicemente un po’ di equilibrio nella competizione tra Facebook e gli altri media, che in questi anni è stata paurosamente sbilanciata a favore dei primi, capaci di raccogliere dati che giornali e radio si sognano di avere.

Torneremo a parlare di Facebook e Privacy, perché al di là di ciò che capiterà con iOS14, la nostra consapevolezza sull’uso dei dati è fondamentale. Noi spegniamo la locazione su Facebook e poi quest’ultimo se la prende dalla app di terzi, che senso ha?

E’ stato bello, per Zuckie, fino a che è durato.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi

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