L’Inghilterra esclude Huawei dal 5G, un atto di soft war

Luca Viscardi14 Luglio 2020
15.07: Huawei risponde dopo l'esclusione del 5G in UK, Xiaomi apre magazzino in Italia, Pixel 4a trapela su sito Google

E’ arrivata oggi la conferma della notizia che era già nell’aria, l’Inghilterra esclude Huawei dalla costruzioni di reti 5G sul proprio territorio.

Se non è una dichiarazione di guerra alla Cina, poco ci manca, perché abbiamo già visto nei mesi scorsi come il governo di Pechino difenda in modo aggressivo gli interessi internazionali delle proprie aziende.

Il ministro competente, Oliver Dowden ha confermato oggi in parlamento che dal prossimo 1 gennaio 2021 sarà vietato acquistare attrezzature Huawei per le reti 5G, ma l’esclusione “totale” avverrà solo nel 2027.

Nel frattempo, in ogni caso, contin ueranno a funzionare le reti 3G e 4G, molte delle quali si fondano proprio su tecnologia Huawei, insomma, un’esclusione dalle infrastrutture inglesi che lascia il tempo che trova.

A quanto pare, nella decisione inglese ha influito molto la pressione di Donald Trump, che sul fronte Huawei pare non volere mollare la presa.

Come reagirà la Cina a questo autentico sgarbo britannico? Difficile da dire, ma di sicuro non è il momento migliore nei rapporti tra i due grandi stati, situazione che è figlia del nazionalismo dilagante in terra inglese.

L'Inghilterra esclude Huawei dal 5G, un atto di soft war
Boris Johnson si scatta un selfie con un telefono Huawei

La succursale Italiana di Huawei ha rilasciato questa dichiarazione a seguito della decisione inglese.

La deludente inversione di rotta del governo britannico è stata da quest’ultimo giustificata con riferimento alle sanzioni imposte dal governo statunitense, sebbene non supportate da prove, e non ad alcuna violazione da parte di Huawei.

In tal modo, il governo degli Stati Uniti potrebbe ridurre la varietà dell’offerta nel mercato dei fornitori, danneggiando l’economia digitale europea e minando la sovranità digitale dell’Europa, che include la libertà di scegliere i propri fornitori. 

Ciò mette anche a repentaglio la cooperazione globale, con un conseguente innalzamento dei prezzi e un’inferiore qualità per i consumatori.

Huawei continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per fornire ai propri clienti i migliori servizi e soluzioni e ridurre al minimo l’impatto delle sanzioni statunitensi.

Ci aspettiamo che il governo italiano prosegua il suo processo di digitalizzazione sulla base di criteri di sicurezza obiettivi, indipendenti e trasparenti per tutti i fornitori, preservando la diversità e la concorrenza nel mercato.

Confermiamo la nostra piena volontà di collaborazione con le autorità italiane e i nostri clienti per raggiungere i più alti standard di sicurezza IT in Italia e fornire le migliori soluzioni tecnologiche.

Resta difficile da comprendere la scelta di escludere Huawei, che ha tecnologie avanzate, ma soprattutto ha anche il ruolo di calmierare i prezzi delle infrastrutture rispetto ad altri soggetti occidentali.

La sensazione è che questo ulteriore passo possa di fatto rallentare la diffusione del 5G, che ad oggi non si può certo dire stia bruciando le tappe nella sua diffusione.

Non ci meraviglia la decisione dell’Inghilterra su Huawei relativa alle reti 5G, ma è difficile interpretare la visione di questa politica estera in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo.

Anche in questo caso, sembra di assistere ad una di quelle prese di posizione che rispondono più ai sondaggi elettorali e all’umore della pubblica opinione, che alla politica pura.

Chissà se questo dibattito arriverà anche da noi…


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