Una novità curiosa nel contesto del famigerato Huawei Ban: gli Stati Unici concedono ora alle aziende americane di collaborare con i cinesi per il 5G.
Non è un cambio di rotta, né una modifica della politica che ha messo Huawei in difficoltà nell’ultimo anno, al contrario è un modo per evitare che il danno più grosso in tutta questa vicenda ricada sulle aziende americane, perché questo è lo scenario che si sta delineando all’orizzonte.
Huawei non aveva mercato in USA, per cui il blocco imposto da Trump non ha sortito particolari effetti in quella zona del mondo. Le perdite in Europa sono state compensate dalla crescita vertiginosa in Cina, che ha portato Huawei al primo posto nel mondo nel mese di aprile.
In pratica, l’azienda cinese ha spostato i suoi pesi nel mondo, cambiando gli equilibri dei propri introiti, ma in linea di massima non ha (per ora) subito il contraccolpo violento che molti si aspettavano.
Certo, in Europa ha contratto le sue quote, ma ha compensato alla grande a casa propria. Non sappiamo quanto questa situazione possa reggere nel lungo periodo, ma di certo in questo momento per assurdo i danni peggiori rischiano di subirli le aziende americane.
Google non incassa royalties sugli smartphone, i fornitori dei diversi componenti hanno la prospettiva di essere tagliati fuori dalla catena di produzione degli smartphone, mentre quelle che possono vendere tecnologie per il 5G sono state messe “in standby” dai cinesi, nel timore di vedere le attività rallentate o danneggiate in questo contesto di incertezza.
Il risultato è che le aziende americane potrebbero essere estromesse dalla creazione di molte reti 5G, quelle costruite da Huawei in molti paesi del mondo.
Ecco perché il dipartimento del commercio americano ha consentito alle aziende di casa di riprendere i contatti con Huawei nonostante il ban per le collaborazioni strategiche in questo settore.
Bisogna capire se adesso i cinesi vorranno sfruttare questa opzione, oppure continuare nella strada dell’indipendenza dalle forniture americane, per evitare rischi domani.
Tutto dipende da quale tipo di brevetti in questo momento è nelle mani delle compagnie statunitensi.
Non ci sono molte informazioni su cosa cambierà nella pratica, ma pare che alle società americane sarà consentito solo uno scambio di informazioni e un’interazione per la costruzione di standard tecnologici.
Non cambia niente sugli altri fronti, ma non è detto che questo sia un primo segnale lanciato all’altra parte del mondo, con potenziali sviluppi che oggi sono difficili da prevedere.
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