Recensione LG V60, completo, ma…

Luca Viscardi12 Maggio 2020
Recensione LG V60, completo, ma...

Affrontare la recensione LG V60 è un’opera complicata, perché il nuovo smartphone dell’azienda Sud Coreana è molto completo, ma basterà perché sia un successo commerciale?

Torniamo dopo sul tema commerciale, prima di tutto rimaniamo sulla mia esperienza d’uso nell’arco delle ultime due settimane.

LG V60 si presenta con uno schermo enorme, da 6.8 pollici, uno spessore generoso da 8.9 mm e un peso di 218 grammi. Una sorta di peso massimo, ma tutto sommato con numeri che sono in linea con quanto viene offerto ultimamente sul mercato nel segmento flagship.

Recensione LG V60, completo, ma...

Ha un elemento distintivo nel suo accessorio chiamato dual screen, una cover “a libro” che racchiude un secondo display, simmetrico con quello del telefono e ora anche un piccolo schermo esterno che serve per visualizzare alcune informazioni base come orario e notifiche, oltre alle chiamate in entrata.

Però, purtroppo, questo accessorio va comprato a parte, il che significa che ai quasi mille euro del prezzo andranno aggiunti almeno altri 100 euro per questa soluzione, che è di sicuro originale.

LG ha aggirato i problemi tipici degli schermi pieghevoli, mettendo un secondo schermo affiancato. Per molte delle cose che si fanno con il telefono, in effetti, si ottengono gli stessi vantaggi, a parte quello di poter guardare video con una diagonale più grande.

Recensione LG V60, completo, ma...

Fare binge watching con una riga nera di mezzo centimetro tra le due metà dello schermo non è un’opzione interessante, mentre il dual screen risulta comodissimo quando si vuole sfruttare il multitasking in modo efficiente.

Il nuovo smartphone di LG ha una certificazione IP68 ed è certificato con gli standard Militari MIL-STD-810G, può cioè funzionare con temperature estreme al caldo e al freddo, sopportare cadute da 1.2 metri e resistere agli urti.

Il display

Recensione LG V60, completo, ma...

Lo schermo di LG V60, come detto, è molto generoso, con una diagonale da 6.8 pollici, una ratio 20,5:9, molto vicina ai 21:9 dei prodotti Sony.

La definizione del pannello P-OLED è 1080 x 2460, fullHD Plus, con una superficie complessiva di 109,8 cm2, un rapporto schermo/superficie dell’83.6%, una densità di 395 pixel per pollice.

Le cornici sono piuttosto grosse se paragonate ad altri top di gamma, mentre per la fotocamera frontale è stata scelta la soluzione del notch a goccia. Non c’è una valutazione universale su questa scelta, è una pura questione di gusto, lascio a voi il giudizio.

LG V60 è protetto da Gorilla Glass 5 e supporta lo standard HDR10+.

Nel complesso la qualità di visione è più che buona, con una luminosità di tutto rispetto, se messa al massimo in ambiente chiuso è praticamente impossibile guardare il display per l’eccessiva luminosità.

Anche alla luce del sole si legge benissimo; potete scegliere se usare una temperatura colore naturale oppure se optare per una gradazione più calda o più fredda, in ogni caso la riproduzione dei colori è sempre accurata.

La velocità di refresh, invece, è inferiore ai top del mercato, perché si ferma a 60hz, senza possibilità di modifica.

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C’è l’always on display, che ha un discreto livello di personlizzazione, ma soprattutto un’ottima interattività, che non guasta mai. Si possono aprire fotocamera, accendere la torcia e gestire alcune altre funzioni direttamente dallo schermo spento.

Hardware e software

Il nuovo LG V60 ha una dotazione in linea con i migliori dispositivi del mercato, grazie al processore Snapdragon 865, con processo a 7 nm, abbinato a 8 gb di RAM, con una memoria di 128 gb, che si può espandere attraverso scheda MicroSDXC.

La memoria è del tipo UFS 2.1, uno standard inferiore ai migliori prodotti del mercato, che oggi hanno una soluzione 3.0.

La GPU è Adreno 650.

Lo smartphone ha uno slot a due sim ibride: bisogna scegliere se usare due SIM oppure una sim e la scheda di espansione.

Il modem supporta le reti 5G, ma solo con una delle due sim inserite.

Il sensore delle impronte digitali è inserito nel display principale, curiosamente non c’è lo sblocco con il volto.

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Il telefono mantiene il jack delle cuffie, collegato ad un quad-dac in grado di offrire una eccellente qualità di ascolto quando si usano cuffie con il filo, a 32 bit/192 khz.

Il suono è comunque ottimo anche via bluetooth, grazie alla connessione AptX HD, una delle caratteristiche fornite dal BT 5.1. Nella recensione LG V60 la qualità dell’audio aggiunge di sicuro punti preziosi alla valutazione finale.

C’è anche un tasto smart per l’attivazione dell’assistente Google; sarebbe interessante poter rimappare il pulsante, ma non si può fare.

Il software è in linea con la tradizione LG: è stato un po’ ripulito rispetto al passato, ma pur essendo molto completo ha un aspetto un po’ “datato”, non trasferisce una percezione di modernità, su questo LG deve lavorare per colmare il gap che si è creato rispetto a Samsung e Huawei.

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Sul V60, l’interfaccia è comunque velocissima e ultra reattiva.

La ricezione è buona, così come la qualità audio in conversazione. A proposito di Audio: quello di LG V60 è stereo, grazie ai due altoparlanti posti alle due estremità del telefono.

Il telefono supporta anche il Wifi, anche se durante la prova ho avuto in alcuni casi problemi a riconnettermi al wifi dopo aver sganciato la connessione, ad esempio uscendo di casa.

Recensione LG V60: la fotocamera

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LG V60 rappresenta una soluzione curiosa, perché l’azienda ha deciso di usare “solo” tre fotocamere posteriori, in contro-tendenza rispetto alle aziende che invece di anno in anno ne aumentano il numero.

Preparando la recensione LG V60 ho usato di tanto in tanto la fotocamera e non ho avuto la percezione che mi mancasse qualcosa.

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scatto 1X

LG ha rinunciato allo zoom, la cui funzione è assolta dal sensore principale, che scattando immagini molto grandi permette di fare un crop per ottenere un’immagine ingrandita.

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Zoom 2X
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Zoom 3X

Rimane invece il grandangolo che è stato introdotto sugli smartphone proprio da LG e si aggiunga una fotocamera TOF per una migliore gestione della profondità.

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Scatto Grandangolo

Quello che colpisce della fotocamera principale da 64 mpx è la stabilizzazione davvero notevole, che però funziona solo con riprese in FullHD.

La qualità generale delle immagini è buona, si può scegliere di girare anche in 8K, ma in questo caso si sfrutta solo la stabilizzazione ottica del sensore, ma non l’opzione “steady cam”.

I video dunque si possono catturare in 8K con 24 frame al secondo, 4K 60 frame al secondo, 1080p con HDR10+ e suono stereo 24 bit con 192 khz, con la stabilizzazione elettronica.

Anche la fotocamera frontale arriva a 4K con stabilizzazione elettronica. Scatta foto di buona qualità con un buon contrasto anche quando si usa l’effetto bokeh.

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L’audio rimane uno dei punti di forza del nuovo LG V60 che offre la funzione del Bokeh audio, per mettere in primo piano la voce di chi registra, ma anche la modalità AMSR, che ottimizza la registrazione audio.

Ci sono voluti sei mesi di lavoro per gli ingegnerei di LG per mettere a punto questa funzione e il risultato è davvero notevole, soprattutto quando volete catturare suoni “flebili” come i suoni della natura.

La fotocamera nel complesso è discreta, ma non la migliore del mercato. I risultati sono buoni, ma non da primato.

Il sensore principale da 64 mpx con apertura F/1.8, combina i pixel disponibili, con il risultato finale di scatti da 16. mpx di buona qualità, il sensore grandangolare ha un capacità di 13 mpx, con apertura F/1.9. Ha un’ampiezza di 117 gradi.

Ho fatto un po’ di scatti, pur con la limitazione della vita in quarantena: il risultato è buono, ma non all’altezza dei primi della classe.

Dual Screen: è utile oppure no?

La recensione LG V60 passa anche da questa domanda e la risposta è “dipende”. Se per voi può essere utile il multitasking, ad esempio combinando due applicazione aperte contemporaneamente, il dual display diventa una strumento utile.

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Se però per voi l’idea di schermo pieghevole è legata al concetto di avere uno spazio più grande per navigare o per consumare contenuti multimediali, allora l’utilità decade completamente, o quasi.

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Il dual screen è identico allo schermo principale, con tanto di Notch a goccia imitato per una perfetta simmetria,

Ha un impatto minimo sui consumi, ma quello che non mi piace è che quando usate la cover che lo contiene, siete obbligati ad usare un piccolo accessorio magnetico da collegare ad un cavo USB Type-C.

Vi devo dire quante volte l’ho dimenticato a casa? Al netto di questo dettaglio, il Dual Screen è un accessorio curioso, ma probabilmente non lo comprerei.

Batteria

Il nuovo LG V60 ha 5.000 Mah di batteria, una capacità notevole, ma con l’uso del dual screen e del 5G non è scontato che possa offrire prestazione eccellenti.

E invece lo fa. La batteria del V60 ha una resistenza mostruosa, in una giornata al limite del delirante, sono arrivato a sera con 6 ore di schermo acceso e il 50% di batteria.

Incredibile. Ma vero.

Si ricarica con la soluzione Quick charge 4.0 ma supporta anche Power Delivery. Nel complesso sul fronte batteria non c’è nulla da dire, aggiungo solo che c’è anche la ricarica wireless.

Recensione LG V60, le conclusioni

Recensione LG V60, completo, ma...

Sul fronte dell’hardware, non si può davvero dire nulla al nuovo LG V60, il telefono è completo, competitivo, tutto sommato discreto anche dal punto di vista estetico, ha una batteria che non si scarica mai, le foto sono di buon livello.

Però… Ci vorranno quasi mille euro per acquistarlo, siamo sicuri che il marchio di LG goda di una percezione che giustifichi quella spesa? Io temo di no. E purtroppo si rischia ancora una volta che un ottimo prodotto venga offuscato dal suo posizionamento di prezzo.

Sono in ogni caso convinto che la decisione su quanto spendere e come farlo spetti a chi compra, il compito di chi prova i prodotti è solo mettere un bollino di qualità, quando se lo meritano.

E sul V60 non potremmo esimerci dal farlo. Prodotto potente, completo, efficiente. Decidete voi se questi dettagli bastano per scegliere di spendere 1.000 euro. O giù di lì.


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