Quanto usiamo lo smartphone? Un’interessante studio realizzato da OnePlus ci racconta quali sono le grandi differenze tra diverse generazioni.
Quanto sono diverse la generazione X, quella di coloro che hanno dai 45 anni in su, e quella dei millennials, ovvero coloro che sono nati tra il 1983 e il 1996?
Lo studio di OnePlus ha snocciolato un sacco di dettagli, che ci mostrano come i due gruppi sociali siano molto diversi sia nell’uso delle app su internet, quando nell’uso complessivo degli smartphone.
Quanto usiamo lo smartphone? I dati di OnePlus
Dire che i cellulari sono diventati parte integrate della vita quotidiana di ogni italiano, grande o piccino che sia, pare ormai risaputo, ma una nuova ricerca condotta da OnePlus sulle abitudini legate all’uso dello smartphone ha dimostrato che è proprio così.
Analizzando i comportamenti di diverse generazioni a confronto infatti, emerge che in media, tutti gli utenti del Belpaese occupano circa 90 minuti della propria giornata scorrendo lo schermo per guardare i contenuti preferiti.
Ovviamente, c’è chi sta al cellulare per più tempo e chi invece lo usa di meno: è curioso come, più si sale con la fascia d’età più il tempo dedicato al girovagare digitale diminuisce, e viceversa.
Ebbene sì, i dati parlano chiaro: il 27% degli intervistati dai 45 anni in su utilizza lo smartphone soltanto tra i 15 minuti e la mezzora, mentre il 20% dei giovincelli tra i 18 e i 25 anni ha ammesso di arrivare ad usarlo anche tra le due e tre ore al giorno.
Parlando di contenuti preferiti, è interessante notare quanto per i Gen Xers la piattaforma online più quotata sia Facebook (73,55%), mentre per i Gen Zers rappresenti ormai un social network di seconda categoria (55%).
I giovani infatti presidiano Instagram (74%) come social preferito, seguito subito dopo da Youtube (68%), piattaforme che molti adulti non hanno mai preso seriamente in considerazione (27%).
Pare poi che i Millennials siano invece i più affezionati alle app dedicate allo shopping, con picchi del 29% per piattaforme come Ebay, Asos e Depop.
Dai dati inoltre sembra che i maturi navighino su app dedicate ai viaggi molto di più rispetto ai giovincelli (11% vs 4%): sta morendo l’intraprendenza o forse sono le agenzie viaggi a soccombere?
E se per tutti usare il cellulare mentre si guarda la TV va per la maggiore, anche qui non mancano delle differenze nei luoghi d’uso preferiti.
I più maturi preferiscono usare il loro telefonino principalmente in pausa pranzo (53%) oppure mentre viaggiano per raggiungere il posto di lavoro (41%).
Emerge anche un luogo un po’ bizzarro, che inaspettatamente unisce sia i Gen Zers (56%) che gli adulti (38%): la toilette.
Pare infatti che il più sacro ed intimo momento della giornata, quello passato al bagno, sia per molti un’ottima occasione per rimanere connessi.
Pare poi che i più giovani amino focalizzarsi sullo schermo del telefono a scuola (20%) o fuori con gli amici (22%), il che fa sempre più pensare allo smartphone come un odierno strumento sociale.
Ma la stragrande maggioranza dei GenZers si dedica al cellulare di sera a letto (80,14%), facendo spesso le ore piccole (53,42%) o addirittura trascorrendo notti insonni.
A questo proposito, Lisa Artis, esperta del sonno e responsabile di The Sleep Council afferma: “Anche se questi risultati non sono sorprendenti, è illuminante leggere che portare il telefono a letto stia causando notti insonni a così tante persone.
Sappiamo che la luce blu inibisce il sonno perché le emissioni a corto raggio stimolano i sensori negli occhi a inviare segnali all’orologio del proprio cervello, inducendolo a pensare che sia giorno.
La luce blu è benefica nelle ore di luce diurna in quanto aumenta l’umore, i tempi di reazione e la concentrazione, ma alla sera, la raccomandazione è di evitare l’ora dello schermo per un’ora prima di andare a dormire per aiutare ad aumentare i livelli di melatonina”.
La perenne connessione allo smartphone tra i giovani ha anche messo in luce che questa è senza dubbio la generazione più distratta: il 21% ha dichiarato di essere arrivato in ritardo ad appuntamenti per colpa del cellulare, il 12% di aver perso il proprio mezzo o sbagliato la fermata e un 31% ha ammesso di essersi scontrato con qualcuno per strada.
È anche vero però che qualcosa accomuna tutte le generazioni: la tendenza a non accorgerci se qualcuno ci parla, che in media accoglie il 20% per categoria d’età.
Quando però si vanno ad indagare le componenti più rilevanti al momento dell’acquisto di un nuovo smartphone, ecco che tutti si torna concentrati ed attenti.
Per gli adulti, la qualità, è la caratteristica maggiormente considerata (24%), apprezzata soprattutto dai giovani è invece la rapidità della performance (32%), mentre la batteria sembra essere la più cara ai Millennials (22%).
E nonostante lo schermo sia una parte integrante dell’attività con lo smartphone, solo 6.9% tra Gen Zers ed “anziani” lo considera una caratteristica importante quando si prepara all’acquisto. Eppure, il display rappresenta un aspetto fondamentale da considerare in quanto è la parte del cellulare con cui ci si interfaccia in ogni momento del giorno, e della notte.
OnePlus ha commissionato la ricerca proprio in seguito all’impegno di voler mitigare il fenomeno della luce blu. Infatti, “per coloro che faticano a non utilizzare i dispositivi digitali la sera, è importante cercare una tecnologia che aiuti a limitare la luce blu e noi incoraggiamo le aziende tecnologiche a prestare maggiore attenzione a questo problema e a lavorare per trovare una soluzione”, continua Lisa.
Anche Kate Parkyn, head of EMEA Strategy di OnePlus, commenta: “Lo schermo dello smartphone è la finestra sui contenuti delle persone, indifferentemente se si tratta di leggere le ultime notizie o di condividere momenti con gli amici sui social.
E la tecnologia, dovrebbe essere lì per migliorare la vita, non per intralciarla, o per rovinare una buona notte di sonno.
Questo ci ha portato a continuare ad investire in una tecnologia leader del settore, che ci ha permesso di portare un display fluido a 90 Hz con caratteristiche chiave come il pannello E3, che diminuisce drasticamente la luce blu, la modalità Dark Mode e la modalità Zen, che tiene a bada le distrazioni disabilitando l’accesso fino a 60 minuti”.
Indifferentemente da dove, quando o come si voglia scorrere lo schermo del nostro smartphone è importante avere la migliore esperienza possibile.
Ecco perché OnePlus si dedica ad aiutare le persone a concentrarsi su ciò che conta per loro.
Quante ore al giorno usiamo lo smartphone?:
Vi siete mai chiesti quante ore al giorno usiamo lo smartphone? I dati sono molti, in alcuni casi contrastanti, ma comunque interessanti
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