I dati trimestrali di Apple: bene i conti, meno iPhone

Luca Viscardi31 Luglio 2019
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Con i dati trimestrali presentati ieri, abbiamo assistito ad un’altra tappa della trasformazione di Apple, il cui business sta decisamente virando verso una diversa direzione.

La situazione è stata più rosea rispetto a quanto previsto da alcuni analisti, che avevano realizzato proiezioni con un calo significativo per il periodo che si è chiuso a giugno e che per Apple rappresenta il 3 dei 4 trimestri dell’anno fiscale.

A Cupertino, infatti, hanno scelto di chiudere l’anno fiscale con il 30 settembre, in tempo per avere gli effetti economici positivi di un nuovo iPhone, il cui impatto però è più evidente nel primo trimestre.

I dati trimestrali di Apple: bene i conti, meno iPhone

Come sono andati i dati trimestrali di Apple

Bene e male, nel senso che l’incasso globale è stato di 53,8 miliardi di dollari, il più alto mai registrato in questo trimestre, ma il margine operativo è stato più basso, di “soli” 10 miliardi di dollari contro gli 11.5 miliardi di un anno fa nello stesso periodo.

Gli analisti avevano invece previsto incassi per 53.3 miliardi, in pratica la stessa cifra del 2018.

Da qualche tempo non abbiamo i numeri nel dettaglio delle vendite di iPhone, ma sappiamo che il comparto ha generato 25,9 miliardi di dollari, i Mac invece 5,82 miliardi, gli iPad 5,02, gli accessori 5,25 miliardi e i servizi sono saliti fino a 11,45 miliardi di dollari.

Questo significa che scendono molto gli iPhone da 29,47 miliardi, ma salgono i Mac da 5.2, gli iPad da 4.6 e gli altri prodotti che lo scorso anno era a 3.7 miliardi.

Infine i servizi, che sono passati da 10,17 a 11,45 miliardi, non è poco.

Gli affari di Apple sono peggiorati in Europa, passando da 12.1 a 11.9 miliardi di dollari e in Cina, ma sono andati meglio in America e Asia.

I dati trimestrali di Apple: bene i conti, meno iPhone

Sempre meno hardware, sempre più servizi

Con i servizi che fanno +13% prima ancora dell’arrivo di Apple Card e di tutto ciò che è stato annunciato e gli accessori (o altri prodotti) che addirittura fanno un balzo del 48% sappiamo dove va il mercato di Apple, che inevitabilmente cambia la sua direzione, dopo aver saturato il mercato.

Io insisto su un tema, consapevole che a molti detrattori di Apple non sia gradito: dire che Apple non piace più è un’eresia.

La vita media di iPhone si è allungata e non ci sono più tanti nuovi clienti a cui venderlo, difficile trovare nel mondo un numero elevato di persone che non ne abbiano già uno in mano.

Non vi fate tradire dal dato che vi racconta come Android venda l’80% dei prodotti sul mercato. Quando si parla di Europa e USA, tutte le classifiche di vendita ci dicono che nei singoli prodotti 4 o 5 dispositivi della top 10 sono modelli di iPhone.

Un mercato saturo, che rallenta, ma non per questo meno interessante per Apple; con oltre 1 miliardo di dispositivi attivi nel mondo, ha una platea potenziale per i servizi, in grado di sostenere da sola la crescita ulteriore dell’azienda.

Non sarà facile, perché la concorrenza cresce e l’offerta è sempre più competitiva, ma da qui a parlare di crisi ce ne passa. I numeri di questo trimestre ne sono la prova.


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