Ecco come e perché Google Home manda in crash il wi-fi

Luca Viscardi17 Gennaio 2018
Ecco come e perché Google Home manda in crash il wi-fi

Ecco come e perché Google Home manda in crash il wi-fi, un fenomeno che al momento ha un’unica soluzione, togliere la corrente dal dispositivo.

Sono consapevole del fatto che questo sia un tema marginale, dato che Google Home non è ufficialmente disponibile in Italia, ma credo sia sempre curioso conoscere i retroscena di alcune vicende.

Google Home manda in crash il wi-fi

Facciamo un passo indietro: da qualche giorno arrivano segnalazioni da tutti i paesi in cui lo speaker intelligente è disponibile all’acquisto, secondo cui le reti wifi vanno in crash e vengono riavviate dai prodotti di Google anche quando apparentemente non stanno facendo nulla, perché l’utente non li sta utilizzando.

All’inizio si pensava che fosse un fenomeno circoscritto alla nuova Google Home Max, che è sul mercato da qualche settimana. le segnalazioni successive hanno invece fatto comprendere che sia un bug che affligge tutti i prodotti “made by google”.

Ne possiedo un paio da qualche mese e non è mai successo niente di tutto ciò  fino a qualche giorno fa, quando ho cominciato a sperimentare i “black-out” e non riuscivo a capire quale fosse la ragione; c’è da dedurre che il problema sia nato a seguito di un aggiornamento del software e di una variazione nel mondo in cui i dispositivi operano.

Ieri sono arrivate le prime risposte: il primo dubbio espresso da alcuni era su come fosse possibile avere la certezza che la “colpa” fosse dei prodotti di Mountain ViewCon un’analisi dei log dei router afflitti dal problema, i più esperti hanno verificato che l’origine era uno scambio di dati con uno dei dispositivi di Big G. Al momento non si può dedurre con certezza se le chromecast  possano essere escluse dalla lista degli imputati.

Google Home manda in crash il wi-fi: come succede

I dispositivi sulla rete scambiano una serie di informazioni tra loro anche quando non sono in uso: in particolare vengono spediti pacchetti MDNS verso gli prodotti vicini per verificarne la presenza e mantenere il contatto con loro.

L’intervallo con cui questo avviene è di 20 secondi, quando gli apparati sono accesi e funzionanti; a quanto pare, se un dispositivo viene spento per un po’, quando torna in attività spedisce tutti i pacchetti contemporaneamente e questo causa un overload del router, che va in crash.

I router di TP-Link sembravano particolarmente sensibili al problema, in particolare il super commercializzato Archer D7, forse uno dei più popolari attualmente sul mercato. L’azienda ha già distribuito un aggiornamento in grado di contenere il problema, ma sul mercato ci sono centinaia di router esposti al rischio.

In realtà non succede granché al vostro sistema, se non un riavvio completo, che non è mai cosa gradita, soprattutto quando state guardando una scena epica su Netflix e all’improvviso la pallottola in viaggio verso il cattivo di turno si ferma a metà strada, accompagnata dal classico messaggio sull’assenza di rete.

Chi risolverà il problema per primo?!? Big G o i produttori di modem/router? La sfida è aperta.


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