Dodici anni fa Google acquistò Android

Era il 17 agosto del 2005: nel cuore dell’estate, dodici anni fa, Google acquistò Android, era l’inizio di una nuova era per la telefonia mobile: dopo quel momento cambiò per sempre.
Tutto era cominciato qualche anno prima: Andy Rubin, Nick Sears, Chris White e Rich Miner avevano fondato Startup Android inc, una società il cui scopo era lo sviluppo di un software per telefonini che fosse open source, il cui sviluppo fosse cioè aperto a tutti.
Proprio quei quattro, dopo l’acquisizione da parte di Google, si unirono alla banda di Mountain View e parteciparono allo sviluppo del primo sistema operativo basato su Linux 2.6.
Il primo telefono ad uscire sul mercato con quella soluzione fu il G1 di T-Mobile, realizzato da HTC, azienda fino a quel momento specializzata negli smartphone con il sistema operativo di Windows.
Ho amato il G1 con tutto me stesso, il primo Android è stato un salto in avanti che ha cambiato il modo di usare il telefono; univa l’hardware strepitoso di HTC con un software ancora acerbo ma molto completo e a suo modo ingegnoso nel rendere “mobile” l’esperienza pc.
Proprio oggi, nel giorno dell’anniversario dell’acquisto di Android da parte di Google, arriva l’annuncio dell’avvio delle consegne del nuovo Essential Phone, la nuova creatura di Andy Rubin.
Sarà un passaggio dirompente quanto la creazione di Android? Ho qualche perplessità ma sono pronto a farmi smentire dalla realtà dei fatti.
Comunque vada in futuro, guardiamo per un attimo indietro: forse possiamo considerare questo il vero compleanno di Android. Con una quota di mercato dell’80% ci sono mille ragioni per festeggiare, dobbiamo solo decidere se farlo mangiando gingerbread, marshmallow, kitkat oppure lollipop. Per escludo Nougat, perché sappiamo che gli aggiornamenti arrivano sempre in ritardo…