Amazon rileverà Whole Foods per 14 miliardi di dollari

Luca Viscardi16 Giugno 2017
Amazon rileverà Whole Foods per 14 miliardi di dollari

La bomba di oggi è servita: Amazon rileverà Whole Foods per 14 miliardi di dollari, in un’operazione fatta solo con pagamento cash.

Alla faccia dell’acqua minerale, diceva una famosi analisi scientifica di mercato di qualche grande economista, di cui non ricordo il nome, penso fosse un tale Luca Viscardi. 🙂

Qualcuno potrebbe chiedersi per quale ragione una notizia di questo tipo appaia su un blog che si occupa di tecnologia: la realtà è che Amazon è prima di tutti un soggetto predominante della scena web. Ha diramazioni nel mondo della tecnologia con i suoi servizi cloud e oggi rappresenta anche una media Company di altissimo livello, attraverso Amazon Music e Amazon Prime Video, senza dimenticare che è un editore pure con il Wall Street Journal.

Ecco perché è interessante approfondire per quale ragione Jeff Bezos voglia fare un’operazione di questo tipo e la faccia mettendo semplicemente i soldi sul tavolo senza aggiungere scambi di quote o altre operazioni che tanto piacciono alla finanza creativa.

Millions of people love Whole Foods Market because they offer the best natural and organic foods, and they make it fun to eat healthy, Whole Foods Market has been satisfying, delighting, and nourishing customers for nearly four decades — they’re doing an amazing job and we want that to continue.

E’ quello che ha dichiarato oggi Amazon, per voce del suo padre padrone, che scopriamo essere un estimatore del cibo organico.

Facciamo però un piccolo passo indietro: Whole Foods è una catena di supermercati nata in Texas negli anni 80, specializzati in cibo biologico, prodotto senza conservanti, dolcificanti, coloranti e insaporitori. Dal Texas si è diffusa  in tutti gli Stati Uniti, con alcuni punti vendita che sono diventati iconici e rappresentativi della nuova cultura del cibo, che almeno una parte degli americani ha adottato.

Il livello più alto delle azioni è stato toccato nel 2013 con una quotazione di 65 dollari, ma da qualche anno il prezzo medio è di 33 dollari, mentre Amazon ne ha offerti 42, con un premio del 27% per coloro che detengono oggi le azioni.

L’offerta deve essere approvata dagli azionisti, ma apre prospettive molto interessanti per la fusione tra le attività on line e quelle nei negozi fisici che Amazon stava valutando già da tempo.

Quella di Amazon è una mossa che pare la contrapposizione perfetta a quanto fatto da Walmart, che invece ha acquistato let.com, con l’obiettivo di costruire un’identità on line, esattamente nella direzione opposta a quella di Amazon che invece deve trasferire la sua forza dalla rete ai grandi negozi.

Noi staremo a guardare, o siamo destinati a vedere anche in Italia movimenti molto forti di questo tipo? Aspettiamo di capire cosa succederà!


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