Scopri come trasformare la tua CIE in un potente strumento di firma digitale gratis e legale grazie all’app CIESign, ed eliminare così costi e burocrazia con un semplice tocco dello smartphone.
Indice
Negli ultimi anni, l’Italia ha fatto passi da gigante nel processo di digitalizzazione. In un mondo molto tecnologico, dove spesso le soluzioni gratuite sono limitate o complesse, l’ecosistema CIE offre una validità giuridica altissima senza costi di rinnovo. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono oltre 35 milioni le CIE emesse: un potenziale enorme per snellire le code negli uffici e gestire tutto dal divano di casa.
Firma digitale con CIE
Se un tempo la firma digitale era un lusso per professionisti dotati di kit USB o smart card costose, oggi la situazione è radicalmente cambiata grazie alla CIE 3.0 (la Carta d’Identità Elettronica). Molti cittadini non sanno ancora di avere in tasca uno strumento di firma digitale gratis con pieno valore legale, equivalente alla firma autografa ai sensi del Regolamento Europeo eIDAS.
L’applicazione CIESign, sviluppata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), è il software ufficiale che permette di apporre firme elettroniche avanzate utilizzando semplicemente lo smartphone. Non serve acquistare abbonamenti con certificatori privati: se hai una CIE e uno smartphone dotato di tecnologia NFC, hai tutto ciò che ti occorre. Questo sistema è particolarmente utile per firmare contratti, dichiarazioni sostitutive, moduli per la Pubblica Amministrazione o documenti professionali in formato PDF.
Come configurare CIESign
Prima di iniziare con questo strumento per la firma digitale gratis, è fondamentale assicurarsi che il proprio hardware sia compatibile. Non tutti i telefoni sono uguali e la tecnologia NFC può essere “capricciosa” se non usata correttamente. Per prima cosa, scarica l’app CIESign dagli store ufficiali (Google Play Store per Android o App Store per iOS).
Ecco i requisiti fondamentali per procedere senza errori:
- Smartphone con NFC: assicurati che l’NFC sia attivo nelle impostazioni.
- PIN della CIE: questo è il punto dove molti si bloccano. Il PIN è composto da 8 cifre. Le prime 4 ti sono state consegnate al momento della richiesta della carta in Comune, le seconde 4 ti sono arrivate insieme alla carta per posta. Se hai smarrito il PIN, dovrai recarti in Comune per il recupero o utilizzare l’app CieID se hai già configurato l’accesso di livello 3.
- Documento in PDF: CIESign lavora principalmente con file PDF, che verranno trasformati in file firmati con estensione .p7m (CAdES) o resteranno .pdf (PAdES).
Una volta aperta l’app, dovrai registrare la tua carta. L’operazione consiste nell’appoggiare la CIE sul retro dello smartphone, solitamente vicino alla fotocamera, e inserire il PIN. Un consiglio: non muovere la carta finché l’app non ti dà il segnale di lettura completata. Le onde NFC hanno un raggio d’azione molto corto e una vibrazione di troppo può interrompere il processo di cifratura.
PAdES vs CAdES
Una volta configurata l’app per la firma digitale gratis, firmare un documento è un processo che richiede meno di un minuto. Apri CIESign e seleziona il file che desideri firmare. Ti troverai davanti a una scelta tecnica importante: firmare in modalità PAdES o CAdES. Qual è la differenza?
- PAdES (.pdf): è la scelta più comune per i documenti leggibili. Il file mantiene l’estensione .pdf e puoi inserire un “visto” grafico (un’immagine della tua firma o un timbro) in un punto preciso del foglio. Chiunque apra il file con Adobe Reader vedrà la firma come valida.
- CAdES (.p7m): questa modalità trasforma il file in una “busta” crittografata. È il formato standard richiesto spesso nei bandi pubblici o nelle comunicazioni tra avvocati e tribunali. Per visualizzare il contenuto, il destinatario dovrà usare un software di verifica (come lo stesso CIESign o GoSign).
Dopo aver scelto il formato, l’app ti chiederà di inserire le ultime 4 cifre del PIN (o l’intero PIN a seconda della configurazione di sicurezza) e di appoggiare nuovamente la carta sul retro del telefono. In quel momento, il microchip della CIE genera una chiave crittografica unica che sigilla il documento. Una volta terminato, potrai condividere il file via email, WhatsApp o salvarlo sul cloud. È una procedura sicura al 100%, poiché la chiave privata di firma risiede esclusivamente nel chip della tua carta e non viene mai trasmessa online.
La fine delle stampe e delle scansioni
CIESign può essere visto un pò come l’atto di democratizzazione più esplicito della firma digitale in Italia. Non è più necessario pagare canoni annuali a provider privati se le tue esigenze sono quelle di un cittadino comune o di un professionista che firma saltuariamente. L’integrazione tra la parte fisica/hardware ovvero la carta d’identità digitale e software (l‘app CIESign) è ormai matura e stabile.
Adottare questo metodo non solo ti fa risparmiare tempo e denaro, ma elimina definitivamente la necessità di stampare fogli solo per apporre una firma a penna e poi scansionarli (una pratica, tra l’altro, tecnicamente meno sicura della firma digitale pura). Inoltre, è l’ennesima dimostrazione di come il progresso tecnologico ci può aiutare nel quotidiano quando viene sfruttato per funzionalità utili.