Addio a Crucial: Uno dei marchi storici di memorie RAM chiude i battenti (mistergadget.tech)
L’insaziabile fame di risorse dell’Intelligenza Artificiale miete un’altra vittima illustre: Micron annuncia lo stop alle vendite al dettaglio, e i prezzi dei PC rischiano di esplodere nel 2026.
Se pensavate che la crisi delle GPU fosse il peggio che potesse capitare al mercato dei PC, preparatevi a una notizia che farà tremare i polsi a chiunque abbia mai assemblato un computer. Il mercato dell’hardware viene rapidamente distorto dalla domanda quasi “famelica” dell’industria dell’Intelligenza Artificiale e, questa volta, la vittima è uno dei nomi più affidabili e riconoscibili del settore: Crucial.
Micron, la società madre e uno dei principali fornitori di chip di memoria al mondo, ha deciso di chiudere il suo marchio consumer. Una mossa drastica che segna la fine di un’era per gli appassionati e che potrebbe esercitare una pressione insostenibile sui prezzi dell’elettronica di consumo fino a tutto il 2026.
Indice
La fine di un’era per il “Fai da Te”
In una lettera pubblica agli investitori datata 3 dicembre 2025, Micron ha sganciato la bomba: l’azienda uscirà definitivamente dal mercato consumer all’inizio del prossimo anno. La dichiarazione è inequivocabile: “Micron Technology, Inc., leader nelle soluzioni innovative di memoria e archiviazione, ha annunciato oggi la sua decisione di uscire dal business dei consumatori Crucial, compresa la vendita di prodotti a marchio Crucial presso i principali rivenditori e siti di e-commerce in tutto il mondo”.
Cosa significa in termini pratici? Micron continuerà a spedire prodotti Crucial (SSD e RAM) ai negozi solo fino alla fine di febbraio 2026. Dopodiché, una volta esaurite le scorte, non vedremo mai più quelle iconiche scatole sugli scaffali o su Amazon. Micron dirotterà l’intera capacità produttiva verso i clienti “strategici” (leggi: Big Tech e Data Center) per soddisfare l’impennata della domanda legata all’IA.
Perché Micron abbandona i consumatori?
Per capire questa mossa, bisogna guardare ai “Tre Grandi” della memoria mondiale: Samsung, SK Hynix e Micron. Secondo i dati di Counterpoint Research, Micron è il più piccolo dei tre, detenendo tra il 19% e il 25% del mercato DRAM (contro il 32% di Samsung e il 38% di SK Hynix).
Fino a ieri, vendere sia alle aziende che ai privati funzionava. Ma oggi, l’industria dell’IA sta investendo capitali storici per costruire milioni di server necessari all’addestramento dei modelli generativi. Questi server non richiedono solo GPU potenti, ma quantità industriali di memoria ultra-veloce e storage affidabile. Micron ha fatto un calcolo semplice e brutale: preferisce guadagnare enormi somme in un colpo solo vendendo interi lotti di memoria ai colossi dell’infrastruttura AI, piuttosto che gestire la logistica, il marketing e i margini più ridotti della vendita al dettaglio di singole barrette di RAM ai giocatori o agli assemblatori di PC.
L’incubo dei prezzi: un aumento del 340%
L’aspetto più preoccupante non è solo la scomparsa del marchio Crucial, ma l’effetto domino sui prezzi. La memoria RAM e gli SSD, tradizionalmente componenti accessibili, stanno subendo rincari record.
La situazione descritta dai tracker dei prezzi è allarmante. Prendiamo un esempio pratico riportato da Amazon (USA): un kit da 64 GB di RAM Corsair Vengeance DDR5-6000, che a marzo 2025 costava circa 190 dollari, oggi viene scambiato a cifre folli, toccando punte di 840 dollari. Stiamo parlando di un aumento del 342% in soli nove mesi.
Con l’uscita di scena di un concorrente chiave come Crucial, l’offerta per i consumatori si riduce drasticamente, lasciando campo libero a speculazioni e ulteriori rialzi. Non c’è un tetto in vista: la “torta” della produzione mondiale di memoria viene mangiata quasi interamente dai server AI, lasciando le briciole (costosissime) al mercato consumer.
Cosa ci aspetta nel 2026?
Le conseguenze non toccheranno solo chi si costruisce il PC da solo. L’impatto si sentirà su tutto l’ecosistema tecnologico:
- Laptop e Smartphone: I produttori dovranno pagare di più per la memoria, il che si tradurrà in prezzi finali più alti o, peggio, in dispositivi con meno RAM per mantenere i costi stabili (il ritorno agli 8GB come standard sui laptop premium?).
- Console e Smart TV: Anche questi settori subiranno la pressione dei costi di produzione.
SK Hynix e Samsung stanno investendo cifre record per espandere le fabbriche, ma la priorità resta la memoria HBM (High Bandwidth Memory) per i server, non la DDR5 per il vostro PC di casa.
Se avete intenzione di aggiornare il vostro PC o acquistare un nuovo laptop, il consiglio è di agire subito, prima della scadenza di febbraio 2026. Il mercato sta scommettendo tutto sull’IA, e per il momento, i consumatori sono quelli che ne pagheranno il prezzo più alto. Rimane la speranza che la “bolla” dell’IA possa sgonfiarsi o stabilizzarsi (ci sono già report di data center in California che faticano a riempirsi), ma fino ad allora, fare shopping di tecnologia sarà un’attività per portafogli coraggiosi.