Elettrodomestici, cambia l'obbligo per il controllo di sicurezza (mistergadget.tech)
Cambia un obbligo importante relativamente ad uno degli elettrodomestici che tutti abbiamo in casa.
Siamo a un punto di svolta probabilmente inaspettato, qualcosa che comunque avrà ripercussioni dirette sulle nostre vite. Nel caso specifico, stiamo parlando dell’obbligo relativo alla caldaia e in particolar modo ai sistemi di sicurezza.
Il controllo annuale che adesso è previsto dalla legge, infatti, potrebbe cambiare. Probabilmente pochi utenti ci hanno fatto caso, ma nella bozza del nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a quanto si apprende, viene a mancare questa specifica che al momento era obbligatoria.
Elettrodomestici: cosa cambia per la sicurezza
Chiaramente non sappiamo se effettivamente nel testo finale sarà inserito oppure no, ma di sicuro questo stop potrebbe avere comunque delle ripercussioni per quanto riguarda le condizioni generali delle caldaie. Di base, dobbiamo sicuramente anche guardare al movimento dell’Unione Europea che ha deciso di ritirare il divieto di installazione di nuove caldaie.
Per quanto riguarda la cancellazione delle ispezioni, questa riguarderebbe in Italia tutti gli impianti sotto i 70 kW. Praticamente, parliamo di circa 20 milioni di prodotti che sono allo stato attuale diffusi. Il problema principale è che 7 milioni di questi stessi hanno più di 15 anni, quindi il controllo di sicurezza non diventa più così soggettivo. Si tratta di una visione di sicurezza per sé e per gli altri.
Come riportato nell’articolo 8, comma 3, del nuovo decreto, l’obbligatorietà resterebbe, praticamente, con controlli che andrebbero fatti a distanza. Il che però, purtroppo, apre a tutta una serie di situazioni che rischiano chiaramente di compromettere l’efficienza degli stessi.
Gli artigiani adesso hanno paura e si preoccupano, come tutto il settore. È vero che esistono delle piattaforme digitali apposite, ma questa non è la strada sicuramente ottimale in termini di sicurezza. Ovviamente è giusto magari trovare delle opzioni che possano aiutare i cittadini a non spendere molti soldi o comunque predisporre degli strumenti che possano in qualche modo aiutare le persone anche gradualmente a fare manutenzione alla propria caldaia.
È bene, però, procedere con attenzione anche individualmente, a prescindere da quelli che sono poi i decreti legge. Questo perché, soprattutto quando i prodotti sono datati, presentano rischi concreti, ma non soltanto per la sicurezza in senso più ampio. È chiaro che un prodotto datato magari non funziona correttamente come prima e quindi in qualche modo va a gravare sulla bolletta. Quindi: ok, non si pagherà alla fine la revisione della caldaia, ma alla fine quei soldi graveranno comunque in maniera indiretta sui costi aumentati che avremo in bolletta, perché il prodotto non sarà più performante come dieci o quindici anni prima.