Tassa sui pacchi: 3 euro (mistergadget.tech)
Nuova tassa sui pacchi, si tratterebbe di un costo di circa 3 euro da applicare anche su quelli di piccole dimensioni.
In questi giorni si è diffusa la notizia del sovrapprezzo, o meglio della tassa, che sarà applicata per tutti i pacchetti e che dovrebbe essere di circa 2 e 3 euro anche per quelli di piccola entità.
Tutto era iniziato in realtà con le spedizioni provenienti dall’estero, in modo particolare dalla Cina, e quindi relativamente a tutti quelli che sono gli e-commerce che negli ultimi anni hanno conosciuto un’espansione senza precedenti relativamente a prodotti a basso costo che vengono spediti in tutto il mondo. Per questi, il Consiglio UE aveva deciso di introdurre un dazio temporaneo di 3 euro per tutte quelle spedizioni dal valore inferiore ai 150 euro.
Tassa sui pacchi: 3 euro su tutti, anche i più piccoli
In realtà, poi si è iniziato a parlare anche di una possibile tassa da 2 euro per tutti i pacchi relativamente alle spedizioni in generale, quindi non più dai prodotti provenienti dall’estero, ma anche da quelli che circolano all’interno dell’Unione Europea. Al momento il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato unicamente l’introduzione del dazio da 3 euro per i pacchi extra-UE, che sarà attivo a partire dal 2026. Vuol dire praticamente che nel momento in cui gli utenti acquistano da siti esteri devono pagare questo sovrapprezzo per le spese che sono inferiori ai 150 euro che prima erano praticamente esentate da tasse.
A novembre infatti i ministri hanno deciso di abolire quella che era l’esenzione per i dazi per i pacchi di poco valore, quindi entro 150 euro, e di rispondere con questa sovratassa. Da luglio di conseguenza i cittadini inizieranno a pagare il dazio, che sarà lo stesso: 3 euro per i piccoli pacchi entro 150 euro. Questo vuol dire che indipendentemente da quello che sarà il prezzo poi di acquisto della merce, comunque si pagherà questa cifra. Ci sono poi delle specifiche in base al prodotto acquistato, in base alla numerica della merce, eccetera, eccetera, ma saranno comunque rivelate in seguito e si tratta di procedure specifiche che bisognerà ovviamente comprendere.
L’obiettivo è quello di eliminare la concorrenza sleale delle piattaforme di e-commerce, soprattutto verso i venditori europei che sono stati messi comunque a dura prova da scontistiche e prodotti a basso costo in generale provenienti dall’estero. Tuttavia la Commissione Europea potrebbe valutare anche eventuali costi. In particolare si parla di una tassa che potrebbe arrivare addirittura il primo gennaio anche in Italia, di 2 euro su tutti i pacchi con valore inferiore ai 150 euro e un’imposta di 5 euro per i pacchi di peso inferiore a 2 kg, come previsto dalla legge di bilancio.
In pratica, facendo un conteggio tra tutti questi elementi, si tratterebbe di un sovrapprezzo di circa 12 euro. La cosa potrebbe portare ovviamente a dei risvolti non da poco conto, addirittura alla fine del modello del fast fashion o comunque in generale degli acquisti ultra-economici come li abbiamo conosciuti negli ultimi anni.