Valve conferma i timori sul prezzo di Steam Machine: Sarà un PC, non una console (mistergadget.tech)
L’azienda di Gabe Newell ha specificato che il costo del suo nuovo mini-PC fisso si allineerà ai prezzi dei componenti, una strategia che potrebbe isolare il suo pubblico potenziale.
Valve, reduce da un autunno ricco di annunci hardware – dal successore di Steam Controller al visore Steam Frame per il metaverso – ha presentato un prodotto che ha subito acceso la speranza degli appassionati: la Steam Machine. Un piccolo PC fisso, pensato per il salotto, che esegue SteamOS (la distribuzione Linux personalizzata già presente su Steam Deck).
Molti giocatori PC vedono in questo sistema operativo un potenziale salvatore che potrebbe finalmente liberarli dalla dipendenza da Windows per il gaming, citando mentalmente la principessa Leia: “Aiutaci, Gaben-Wan. Sei la nostra unica speranza.”
Tuttavia, un’ombra si è allungata sull’entusiasmo fin dal primo giorno: il prezzo. Valve ha mantenuto un silenzio imbarazzante, e il motivo è presto svelato. In termini di specifiche pure, la Steam Machine non sembra essere un PC particolarmente impressionante, faticando a competere persino con le console di attuale generazione in termini di potenza bruta.
Ora, la conferma ufficiale è arrivata, e rispecchia esattamente ciò che si temeva. Valve non intende prezzare la Steam Machine come una console, ma come un PC, e questa scelta rischia di essere un difetto fatale.
Indice
Il developer di Valve: “Il prezzo sarà allineato a un PC fai-da-te”
La conferma è arrivata direttamente da un esponente di spicco dell’azienda. Intervenendo in un podcast, lo sviluppatore Valve Pierre-Loup Griffais ha chiarito la posizione sul costo della Steam Machine.
“Penso che se assembli un PC con componenti e ottieni sostanzialmente lo stesso livello di prestazioni [della Steam Machine], quella è la finestra di prezzo generale a cui puntiamo,” ha dichiarato Griffais. “Idealmente, vorremmo essere piuttosto competitivi rispetto a quel costo.”
Questa dichiarazione, seppur vaga, è estremamente significativa. Le console tradizionali (PlayStation, Xbox) vengono storicamente vendute in perdita o quasi a costo zero (a volte anche a un prezzo inferiore al costo dell’hardware, il cosiddetto loss leader), perché il vero guadagno deriva dalla vendita di giochi e servizi. Valve, pur essendo il padrone dello store Steam, non sembra voler applicare la stessa logica al suo hardware.
Stimando il costo delle parti per un PC equivalente alla Steam Machine, si arriva facilmente a una cifra che si aggira tra i 600 e gli 800 euro. Questo la posizionerebbe ben al di fuori della fascia console, potenzialmente sopra anche a un modello di fascia alta come la PS5 Pro, offrendo però prestazioni più in linea con una PS5 base.
Il paradosso della Steam Machine: troppo costosa e troppo debole
La Steam Machine si trova così in una situazione scomoda, un vero e proprio “brutto anatroccolo” del mercato hardware:
- Troppo costosa per gli utenti console: La maggior parte dei giocatori console desidera un PC, ma è fuori mercato a causa dei prezzi elevati. Se la Steam Machine costa quanto o più di una PS5 Pro, questa fascia demografica non la comprerà.
- Troppo debole per gli appassionati di PC: Gli utenti PC hardcore possiedono già macchine molto più performanti. Le specifiche della Steam Machine non giustificano l’investimento come macchina da gioco primaria.
Valve deve considerare che né SteamOS né lo stesso store Steam sono una leva di vendita sufficiente. SteamOS è gratuito e lo store Steam è accessibile da qualsiasi PC Windows o Linux. L’hardware deve giustificare il suo prezzo e la sua esistenza.
La difficile equazione del 2025 per Valve
È comprensibile che Valve si trovi in una posizione difficile. Costruire hardware PC nel 2025 è problematico:
- Costo dei componenti: L’industria dell’Intelligenza Artificiale ha cannibalizzato la domanda di schede grafiche, RAM e storage, portando a un costante e doloroso aumento dei prezzi per i componenti PC destinati al consumer.
- Margini di profitto: Se Valve non vuole vendere in perdita, il prezzo deve riflettere la realtà dei costi di produzione.
Nonostante queste difficoltà, la strategia di pricing sembra non intercettare il vero pubblico target. Chi acquisterebbe una Steam Machine è, nella pratica, il giocatore console che vuole l’accesso al catalogo PC nel salotto di casa. Se Valve valuta la Steam Machine a un prezzo che i giocatori di console non sono disposti a pagare per un hardware di fascia media, rischia di tagliare fuori la sua più grande potenziale base di clienti, relegando il dispositivo a un prodotto di nicchia per smanettoni o come PC secondario per il salotto, fallendo così nel suo obiettivo di rivoluzione del gaming desktop.