Sony Reon Pocket Pro è un curioso dispositivo per il comfort (mistergadget.tech)
C’è un momento, durante una telecronaca radiofonica allo stadio, in cui le dita smettono di obbedirti. La temperatura è vicina allo zero, la tribuna stampa non è mai riscaldata quanto vorresti, e tu sei lì, concentrato su ogni azione, ogni cambio di gioco, ogni emozione da trasmettere agli ascoltatori. Di solito, dopo un’ora, inizi a contare i minuti che mancano al fischio finale. Non per la partita, ma per il freddo che diventa insopportabile.
Questa volta è stato diverso. Sono andato allo stadio con il Sony Reon Pocket Pro attivo sulla schiena e, per la prima volta in anni di telecronache invernali, non ho passato gli ultimi venti minuti a chiedermi quando sarei finalmente potuto tornare in macchina con il riscaldamento al massimo.
Non sto esagerando quando dico che questo oggetto ha cambiato completamente un’esperienza che di solito è una prova di resistenza fisica. E ora vi spiego perché.
+ Design compatto e costruzione premium
+ App intuitiva con modalità smart
+ Autonomia adeguata per sessioni di 2-3 ore
+ Controllo vocale con Alexa e Google Assistant
– Autonomia limitata per uso continuativo
– Efficacia ridotta con abbigliamento molto pesante
Indice
Cos’è Sony Reon Pocket Pro e come funziona
Il Sony Reon Pocket Pro è un dispositivo termoelettrico indossabile che si posiziona sulla schiena, all’altezza del collo, grazie a una fascia o a una t-shirt dedicata. Non è un condizionatore portatile, né un semplice ventilatore: utilizza la tecnologia Peltier per creare caldo o freddo a contatto con la pelle.
In pratica, raffredda o riscalda attivamente la zona del collo, sfruttando uno dei punti più sensibili del corpo per la termoregolazione. La sensazione è immediata e, nelle giuste condizioni, incredibilmente efficace.
Il dispositivo si collega via Bluetooth all’app Reon Pocket (disponibile per iOS e Android) e offre diverse modalità operative. C’è la modalità Smart Cool e Smart Warm che regola automaticamente la temperatura in base ai dati ambientali raccolti dai sensori integrati. Se preferite avere il controllo totale, la modalità manuale vi permette di scegliere tra 4 livelli di intensità sia per il caldo che per il freddo.
Esiste poi la modalità My Level che impara dalle vostre abitudini e personalizza le preferenze di temperatura, e infine c’è il controllo vocale che funziona tramite Alexa o Google Assistant.
La batteria integrata ha una capacità di 2.850 mAh e garantisce fino a 3,5 ore di autonomia alla massima potenza. Con intensità ridotte si arriva anche a 9 ore, più che sufficienti per una giornata di utilizzo discontinuo.
Design e costruzione: premium ma non perfetto
Il Reon Pocket Pro è sorprendentemente compatto: pesa solo 115 grammi e misura circa 12 x 5,5 x 2 cm. Una volta indossato con la t-shirt dedicata (in Italia non facilissima da trovare, ma disponibile sul sito Sony), quasi non te ne accorgi.
Il design è migliorato rispetto alle versioni precedenti: superfici curve, finiture opache, e una costruzione solida che trasmette qualità. Sulla parte superiore trovate i controlli touch per regolare temperatura e intensità, anche se francamente l’app è molto più comoda da usare.
La t-shirt dedicata è fondamentale: ha una tasca posteriore che tiene il dispositivo in posizione e permette il contatto diretto con la pelle. È comoda e discreta, anche se dopo qualche ora tende a stringere leggermente sul collo. Niente di insopportabile, ma da tenere presente se avete una corporatura robusta.
Il vero limite del design è la necessità di essere a contatto diretto con la pelle: funziona bene sotto una giacca leggera, ma se indossate cappotti pesanti o strati multipli, l’efficacia diminuisce sensibilmente.
Prestazioni: quando funziona, funziona davvero
Torniamo alla mia esperienza allo stadio. Temperatura esterna: 2 gradi. Tribuna stampa semi-aperta, vento gelido che entra dalle aperture. Situazione classica in cui normalmente dopo 30 minuti inizi a soffrire.
Ho attivato la modalità riscaldamento al livello 3 su 4 e il risultato è stato immediato. Una sensazione di calore costante che si irradia dal collo verso le spalle, sufficiente a mantenere una temperatura corporea confortevole per tutta la durata della partita (circa 2 ore).
Non è che improvvisamente ti senti in una sauna, sia chiaro. Ma la differenza tra avere e non avere il Reon Pocket Pro in quelle condizioni è enorme. Passa dall’essere concentrato sul freddo all’essere concentrato sul tuo lavoro. E questo vale oro.
La modalità Smart funziona bene quando le condizioni non sono estreme: regola automaticamente l’intensità in base alla temperatura ambientale e all’umidità, cercando di mantenere una sensazione costante di comfort. Nelle situazioni più difficili, però, preferisco il controllo manuale.
L’autonomia è risultata in linea con quanto dichiarato: con intensità media sono arrivato tranquillamente alle 3 ore. La ricarica completa richiede circa 2 ore tramite USB-C.
App e funzionalità smart: utili ma non indispensabili
L’app Reon Pocket è semplice e funzionale. Permette di controllare tutte le modalità, vedere i dati ambientali (temperatura, umidità) e monitorare la batteria residua. L’interfaccia è pulita e le risposte ai comandi sono immediate.
Il controllo vocale tramite Alexa o Google Assistant funziona, ma non l’ho trovato particolarmente utile nella pratica: di solito è più rapido aprire l’app o usare i controlli touch.
La funzione più interessante è My Level, che impara dalle tue preferenze e crea profili personalizzati di utilizzo. Dopo qualche giorno di test, l’algoritmo inizia effettivamente a indovinare l’intensità che preferisci in base alla situazione.
Per chi è davvero utile?
Qui arriviamo al punto cruciale. Il Sony Reon Pocket Pro costa circa 199 euro (più il costo della t-shirt dedicata, sui 30-40 euro). Non è un acquisto impulsivo e va valutato con attenzione.
Funziona davvero bene se lavorate all’aperto in condizioni climatiche estreme, come cronisti, operatori o fotografi che devono restare fermi per ore al freddo o al caldo. È particolarmente utile se soffrite in modo significativo il caldo o il freddo in situazioni specifiche dove non potete facilmente cambiare abbigliamento o spostarvi.
Chi fa attività all’aperto regolarmente e vuole un aiuto concreto nella termoregolazione troverà nel Reon Pocket Pro un alleato prezioso. Anche chi viaggia spesso in paesi con climi molto diversi dal proprio può beneficiarne parecchio, soprattutto durante i periodi di acclimatamento.
È invece meno utile se cercate una soluzione per rinfrescarvi in estate mentre camminate per la città: l’autonomia limitata e l’ingombro della t-shirt dedicata non lo rendono ideale per questo utilizzo. Se lavorate in ufficio con aria condizionata funzionante, probabilmente è una spesa eccessiva per un beneficio minimo. Chi ha vincoli di dress code stringenti potrebbe avere difficoltà a indossare la t-shirt dedicata sotto abiti formali senza che si noti.
Nel mio caso specifico, lo ritengo un investimento azzeccato: faccio diverse telecronache all’aperto durante l’inverno e avere uno strumento che mi permette di concentrarmi sul lavoro invece che sul freddo vale ampiamente il prezzo.
Cosa non mi convince
La dipendenza dalla t-shirt dedicata è il limite più evidente. Sony vende anche fasce elastiche, ma l’esperienza migliore si ha con la maglia appositamente progettata, che in Italia non è sempre disponibile.
L’autonomia, anche se adeguata per sessioni di 2-3 ore, diventa limitante se pensate di usarlo tutto il giorno. Dovreste ricaricare a metà giornata.
Il prezzo rimane importante: a 199 euro è un dispositivo per chi ha esigenze specifiche, non un accessorio per tutti.
Infine, non aspettatevi miracoli in estate con 40 gradi all’ombra: la modalità raffreddamento funziona, ma ha limiti fisici evidenti quando l’ambiente è troppo caldo. È più un aiuto che una soluzione completa.
Verdetto finale: che faccio, lo compro?
Il Sony Reon Pocket Pro è un prodotto di nicchia fatto molto bene. Non è per tutti, ma per chi ne ha bisogno può fare una differenza sostanziale.
L’ho testato in condizioni difficili e ha superato le mie aspettative. La sensazione di calore costante durante quella telecronaca allo stadio non era un placebo: era tecnologia applicata in modo intelligente a un problema reale.
Costa tanto? Sì. Funziona? Sì, se usato nelle situazioni giuste. Lo ricomprerei? Senza dubbio, perché ha trasformato un’esperienza che sopportavo in un’esperienza che gestisco.
Se lavorate all’aperto, se fate sport in condizioni climatiche estreme, se avete bisogno di un aiuto concreto nella termoregolazione, il Reon Pocket Pro merita la vostra attenzione. Se cercate un gadget da sfoggiare con gli amici, probabilmente ci sono modi migliori di spendere 200 euro.
Io, nel frattempo, non andrò più allo stadio d’inverno senza.