Il segreto dietro quelle strane righe del lunotto (mistergadget.tech)
Il lunotto dell’auto ha una tecnologia molto particolare che diamo per scontata, si tratta di quelle righe che siamo abituati a vedere.
Le auto moderne sono dotate di straordinarie e talvolta piccolissime implementazioni che sono sorte nel corso del tempo e che noi diamo per scontate. Eppure, racchiudono delle tecnologie all’avanguardia, anche se ci appaiono banali. Una delle implementazioni più importanti e sottovalutate è sicuramente quella relativa allo studio e all’applicazione di determinati meccanismi ai vetri delle vetture.
Ormai i guidatori non ci fanno più caso, ma i vetri sono corredati da una serie di linee. Questo potrebbe sembrare sostanzialmente una scelta estetica. Alcuni si domandano il perché della presenza di questi dispositivi, altri invece li danno ormai così scontati da non chiedersi nemmeno perché si sia scelto di porre delle linee perpendicolari al di sopra di un vetro. Ci sono diverse ragioni.
Perchè le auto hanno una tecnologia tanto semplice quanto essenziale
In primo luogo, servono a dare resistenza e producono calore, in questo modo aiutano sostanzialmente a eliminare l’appannamento del vetro. Quando l’aria calda si diffonde all’interno della vettura, riescono quindi a garantire rapidamente la possibilità di eliminare quel vapore che di fatto ci rende impossibile vedere all’esterno e di conseguenza hanno un ruolo di sicurezza primaria. Queste sono linee di sbrinamento, ma in realtà non sono le sole.
Quelle posteriori vengono classificate per l’effetto Joule: si tratta di linee molto sottili che sono però in grado di determinare una conduzione elettrica vera e propria. Di conseguenza, sono preinstallate sul vetro. Nel momento in cui passiamo la mano, riusciamo leggermente a sentire la loro presenza, ma sono quasi impercettibili. Nel momento in cui c’è una variazione (ad esempio, quando l’auto è in movimento) chiaramente possono dare una maggiore o minore forza in base al contatto con l’aria. I fili appaiono applicati come se fossero una sorta di serigrafia, ma in realtà sono incapsulati all’interno del vetro. Quindi, quando si forma la condensa, questi aiutano a generare calore e a liberarsene più facilmente. In questo modo il vetro non resta opaco, viene liberato da quella patina che si genera e il guidatore può vedere correttamente all’esterno.
Per questo motivo, c’è un simbolo del lunotto termico sul dispositivo stesso, anche perché c’è una regola ben precisa, ovvero l’opacità che percepiamo del campo visivo non deve mai superare il 5% del totale. Queste linee seguono anche degli schemi molto precisi: non devono mai avere una larghezza maggiore di 11 mm e non devono mai essere più vicine di 25.4 mm. Solo in questo modo sono abbastanza lontane da consentire una visione uniforme, ma sono abbastanza vicine da fare il loro lavoro e di conseguenza porci sempre in una condizione di totale sicurezza quando guidiamo.
La striscia nera invece, che troviamo sul parabrezza insieme ai puntini, ha un’altra funzione ancora: serve, nel suo insieme, a proteggere il parabrezza dai raggi ultravioletti. I puntini, nel frattempo, consentono alla vista di evitare l’abbagliamento, poiché il sole chiaramente può arrivare in maniera diretta sull’auto. In questo modo la luce si infrange e di conseguenza non arriva totalmente diretta agli occhi del guidatore, che potrebbe chiaramente essere disturbato nel momento in cui sta guidando.