Internet non funziona? Anche per un solo giorno hai diritto al rimborso (mistergadget.tech)
Può capitare a tutti di ritrovarsi con internet non funzionante e la connessione non utilizzabile a casa oppure sullo smartphone.
Si tratta a tutti gli effetti di un’interruzione di servizio, qualcosa per cui corrispondiamo una cifra mensile, settimanale o in base al prodotto scelto e per cui versiamo un contributo al fine di avere un determinato pacchetto. Chiaramente, se si tratta di un’interruzione di pochi attimi, la questione si risolve rapidamente. Tuttavia, ci sono casistiche anche abbastanza comuni in cui sia gli operatori mobile che gli operatori di rete fissa determinano un malfunzionamento prolungato, anche magari una giornata intera o molte ore, creando dei disagi e delle problematiche difficili da gestire.
Non tutti sanno però che gli utenti hanno diritto a un rimborso anche quando si tratta di un disagio minimo. Quindi, non è necessario avere una problematica che perdura nel corso del tempo per aver diritto al rimborso, dal momento che viene sottoscritto un contratto, che ci sono dei termini specifici all’interno di questi che possono variare sommariamente da operatore a operatore e che racchiudono tutta una serie di informazioni che possono dare luce e quindi concretezza al tipo di richieste che si possono avanzare.
Rimborso quando internet non funziona: come averlo e quando spetta
In base alla delibera 347/18/CONS di AGCOM, vengono determinate quelle che sono le possibilità di indennizzo per gli utenti nel momento in cui un operatore determina un disservizio, anche se involontariamente. Se la connessione non funziona, l’operatore è di fatto responsabile perché sta venendo meno a quello che è il contratto stipulato con l’utente. Ci possono essere dei casi molto diversi, ad esempio dei ritardi nell’attivazione del servizio, l’interruzione o la sospensione senza preavviso, la mancata portabilità del numero, ma anche dei guasti tecnici.
In tutti questi casi è previsto quindi un indennizzo automatico che viene stimato a partire da 2 euro al giorno, ma può essere chiaramente determinato in base a una serie di fattori: in primo luogo al tipo di servizio, all’operatore, ovviamente a cosa si sta effettivamente perdendo e in che misura. Il risarcimento non è dovuto nel momento in cui i guasti derivano da cause di forza maggiore: ad esempio alluvioni, terremoti, incendi, calamità naturali sono condizioni che prescindono la volontà dell’operatore e che con tutto il comparto tecnico non può in alcun modo intervenire. Quando ci sono delle condizioni di questo tipo, la legge esonera gli operatori a dover rimborsare gli utenti quando si verificano tali condizioni.
Per chiedere un indennizzo, l’utente deve segnalare il guasto all’assistenza clienti tempestivamente, perché chiaramente in questo caso è essenziale calcolare con attenzione il tempo di interruzione, verificare poi nel proprio contratto e le fatture e quindi parlare o rivolgersi direttamente all’azienda facendo presente quanto dovuto e la condizione in cui l’utente si trova. Le tutele sono frequenti, quindi gli operatori sanno di dover intervenire; la cosa essenziale comunque è avere consapevolezza di quanto riportato all’interno del proprio contratto.
Molti infatti sottoscrivono velocemente delle promozioni o delle offerte che possono essere interessanti, ma di fatto non sanno che cosa c’è scritto all’interno. È chiaro che se sul contratto sono previsti due o tre giorni di flessibilità, quindi la possibilità per l’operatore di non risarcire, e l’utente ha firmato lo stesso accettando le condizioni, non potrà fare alcuna richiesta. Per tale motivo, è essenziale come primo step leggere adeguatamente tutto quello che comporta la sottoscrizione del contratto e quindi a cosa si ha diritto e quali sono i doveri dell’utente, e poi eventualmente, nel caso in cui ci siano le possibilità, richiedere un indennizzo.