Dati, ora passano agli altri utenti: basta avvicinarsi (mistergadget.tech)
C’è una novità molto importante per gli smartphone, in particolar modo per gli utenti Android, con delle conseguenze che potrebbero arrivare inaspettatamente.
È chiaro che ci sono sempre delle novità interessanti e molte di queste vengono lanciate per agevolare gli utenti nell’utilizzo dei propri dispositivi e, chiaramente, per massimizzare la resa, soprattutto di quelle che sono le azioni compiute su base quotidiana. Tuttavia, come sempre, è indispensabile capire quali sono le modifiche che vengono apportate, soprattutto nel momento in cui si tratta di strumentazione come lo smartphone, che impiega praticamente chiunque a qualsiasi età e per qualsiasi cosa.
Android, infatti, ha introdotto una variante molto interessante: si tratta del Quick Share. In pratica, è la condivisione di file, fotografie, video e documenti semplicemente avvicinando due dispositivi. Uno strumento tipico della sfera Apple che adesso arriva anche per gli utenti Android che magari non ne hanno mai sentito parlare, che non sanno come si utilizza, ma soprattutto come si blocca.
Nuova funzionalità di condivisione sugli smartphone: attenzione ai dati
La questione, infatti, è che questo strumento è molto valido e utile, soprattutto se si vogliono scambiare file rapidamente senza cavi, senza dover andare a selezionare il tutto. Tuttavia, i possessori di Android devono capire come si fa a inviare e ricevere file, ma anche come evitare che questo accada magari inavvertitamente.
Questo perché si tratta di un’implementazione che troveranno direttamente sui propri dispositivi e che magari non conoscono. Di conseguenza, il rischio è quello di avvicinarsi a un altro smartphone della stessa tipologia e avviare un protocollo per il passaggio dati non voluto. Lo scambio dati è molto comodo: per avviare il trasferimento basta semplicemente essere visibili. Questo significa praticamente avere l’opzione attiva all’interno dell’AirDrop, un sistema di trasferimento che consente, nel momento in cui due smartphone sono in prossimità, di avviare anche in maniera indipendente il passaggio.
I dispositivi Android potranno ricevere file anche dai dispositivi Apple, quindi questa è un’integrazione molto interessante perché chiaramente si apre a infinite possibilità, e Google sta lavorando per espandere la sua funzionalità ai massimi livelli, quindi per dare, come sempre, agli utenti la possibilità di selezionare al meglio quello di cui hanno bisogno. Sia al principio, Android e Apple potrebbero avere qualche difficoltà di connessione; rientra tutto nella normalità del caso. Stiamo parlando, infatti, di un sistema innovativo che potrebbe presentare qualche difficoltà, soprattutto all’inizio. Quello offerto da Google si chiamava Nearby Share.
Il gigante Tech in realtà lo ha introdotto nel 2020, quindi non è una novità assoluta, ma le migliorie che sono state apportate nell’ultimo periodo all’interconnessione con il sistema Apple lo renderanno sicuramente capillare. Il software è integrato anche in Chrome OS e in tutti i dispositivi nati a partire dal 2015. Chiaramente, al tempo non era particolarmente diffusa questa opzione, soprattutto per chi utilizza lo smartphone in ambito privato. È chiaro che magari per i professionisti del settore poteva risultare più semplice. Per utilizzare l’opzione, basta andare in Impostazioni dal proprio dispositivo, quindi andare su Google, poi su Device Sharing e quindi cliccare sul Nearby Share, che va abilitato o disabilitato. In questo caso, possiamo anche decidere con chi avviare la condivisione: se con Tutti, ovvero chiunque si trova nelle vicinanze; se con Solo contatti, quindi soltanto i contatti stabiliti per quel dispositivo; oppure se con Tutti i dispositivi.
Bisogna poi settare la visibilità del dispositivo, quindi se può essere visibile, se possiamo attivarlo con Internet, con il Wi-Fi o anche senza Internet, perché questo sistema funziona anche senza connessione. Per cercare, invece, un dispositivo nelle vicinanze, basterà aprire il sistema e poi andare sull’icona di Near Share e quindi vedere tra quelli che sono i dispositivi disponibili quale si desidera connettere. Ovviamente, in questo senso, la situazione sembra abbastanza sotto controllo e oggettivamente potremmo parlare, infatti, di una situazione gestibile.
Il problema è che molto spesso, soprattutto per utenti poco esperti, se durante gli aggiornamenti o anche per un investimento nelle impostazioni, qualcosa viene attivato magari non volutamente (ma perché si stava provando a utilizzare qualche altra cosa), il rischio è quello di avere due dispositivi vicini che iniziano a passarsi i dati all’insaputa dell’utente, che magari vede anche il trasferimento ma non comprende esattamente che cosa sta accadendo. Per questo, come sempre, quando si tratta di nuove opzioni o di opzioni che in questo caso vengono ampliate e che potrebbero diventare super popolari nel corso del tempo, è bene capire a fondo non soltanto come impiegarle correttamente, come attivarle e come disattivarle, ma anche come scongiurare che si verifichino delle situazioni non volute dove, ovviamente, potrebbero sorgere dei problemi legati alla privacy.