Google Assistant verrà rimpiazzato da Gemini (mistergvdget.tech)
Google conferma la data ufficiale per la fine di Google Assistant: da marzo 2026 verrà sostituito da Gemini, l’assistente AI conversazionale già integrato su Android.
La transizione era nell’aria da mesi, ma ora è ufficiale: Google Assistant verrà definitivamente dismesso a marzo 2026, lasciando il posto a Gemini, l’assistente basato sull’intelligenza artificiale generativa già disponibile su smartphone, TV, smartwatch e sistemi per auto.
La conferma è arrivata direttamente da un banner pubblicato sul forum di supporto di Android Auto, che indica per la prima volta una data precisa: “Google Assistant sarà disponibile fino a marzo 2026”. Da quel momento in poi, l’unico assistente digitale attivo sull’ecosistema Android sarà Gemini.
Un passaggio annunciato da tempo
Già nel corso del 2024 Google aveva avviato un lento processo di integrazione progressiva tra le due piattaforme, trasferendo su Gemini gran parte delle funzioni classiche di Assistant. L’obiettivo era chiaro: sostituire gradualmente un sistema vocale ormai statico con un modello capace di comprendere il linguaggio naturale, contestualizzare le richieste e svolgere compiti più complessi.
Nel 2025 il rollout si è esteso rapidamente: Google TV, Wear OS, Android Auto, Android Automotive e i Pixel hanno tutti ricevuto aggiornamenti che consentono di scegliere quale assistente utilizzare. Tuttavia, l’avviso emerso ora chiude definitivamente la partita: la possibilità di restare su Assistant durerà solo per qualche mese ancora.
Gemini prenderà il posto di Assistant su tutti i dispositivi
Nel messaggio ufficiale si legge:
“Gemini sostituirà Google Assistant sulla maggior parte dei dispositivi mobili, portando con sé la compatibilità con i comandi vocali esistenti e nuove modalità di interazione naturale e contestuale.”
Questo significa che non ci sarà alcuna perdita di funzionalità, ma piuttosto un’evoluzione delle capacità conversazionali. Gemini potrà gestire gli stessi comandi (“Accendi le luci”, “Imposta una sveglia”, “Chiama Marco”) ma con una risposta più fluida e intelligente, capace di interpretare anche richieste complesse come “Mandami il file che ho ricevuto ieri su Gmail da Giulia”.
Addio a un’icona dell’ecosistema Google
Con la chiusura ufficiale prevista per marzo 2026, si chiuderà un capitolo lungo oltre dieci anni: Google Assistant era stato presentato nel 2016 come successore di Google Now, diventando presto uno degli assistenti vocali più diffusi al mondo. Negli ultimi anni, tuttavia, l’arrivo dell’intelligenza artificiale generativa ha cambiato radicalmente le aspettative degli utenti, spingendo Google a investire tutto su Gemini come “assistente multimodale universale”, capace di gestire voce, testo, immagini e video all’interno di un’unica piattaforma.
Il futuro dell’assistenza AI secondo Google
Da qui a marzo, Google continuerà a migliorare Gemini per assicurare un passaggio senza intoppi: si parla di nuove gesture, comandi vocali evoluti, e una possibile modalità “hands-free” pensata per Android Auto e Wear OS. La società ha già anticipato che Gemini rappresenterà la base unificata dell’intero ecosistema Android, dalla produttività alla guida, fino alla smart home.
Con questa mossa, BigG chiude il ciclo del suo storico assistente vocale per aprire una nuova fase dell’intelligenza artificiale conversazionale, dove la differenza tra chiedere e dialogare diventa sempre più sottile.