Truffa del Black Friday (mistergadget.tech)
Il Black Friday è un periodo molto delicato perché, trattandosi di una situazione di fermento per gli acquisti online, le truffe sono in aumento.
Le stime parlano chiaro ed è scontato che, nel momento in cui gli utenti vengono costantemente sollecitati, si crei una situazione generale di grande pericolo. Questo perché circolano molti messaggi, ci sono tantissime notifiche che arrivano da promozioni varie sui canali più disparati e, di conseguenza, un po’ si abbassa la soglia di attenzione, un po’ c’è una valanga di informazioni che circolano online e travolgono l’utente, e le condizioni per una truffa sono sostanzialmente determinate.
Le opzioni sono variegate, ma bisogna sicuramente fare riferimento ad alcuni elementi che si possono riscontrare in maniera determinante nelle truffe. Se il carattere di urgenza ed emergenza è quello che in generale determina sempre le truffe online, durante il periodo degli sconti e degli acquisti pre-natalizi, è chiaro che invece si fonda tutto su un’altra caratteristica: la possibilità di risparmiare tantissimo.
Truffa del Black Friday: come difendersi
Sappiamo che il Black Friday è un momento ideale per acquistare prodotti in sconto ed è chiaro che molti attendono questo momento dell’anno proprio per risparmiare e per portarsi a casa dei prodotti che tradizionalmente hanno un costo proibitivo e che riescono a trovare in forte promozione, o comunque prodotti che magari non sono indispensabili e che, acquistati a un prezzo vantaggioso, sono sicuramente più fattibili. È chiaro, dunque, che tutti sono più propensi a spendere e comprare e sono anche molto più attenti alle promozioni che circolano sul web. Il problema sorge però perché, di conseguenza, abbassiamo la guardia e quindi siamo tendenzialmente più esposti.
Per fare attenzione, sicuramente è utile guardare a tutti quelli che sono gli strumenti oggi disponibili, attivare ogni possibile elemento, ma anche mantenere chiaramente alta l’attenzione su tutto. Poiché la questione è su larga scala, anche l’associazione Assoutenti ha individuato degli elementi di pericolo, aiutando gli utenti a capire a cosa fare attenzione. I tentativi di truffa sono già attivi: messaggi promozionali all’interno dei quali magari si presenta un link ingannevole, tentativi di furto dei dati bancari, strane autorizzazioni che arrivano sul conto, magari anche di pochi euro, quindi insospettabili lì per lì. Molti utenti nemmeno ci fanno caso: sono due euro, poi tre euro, poi cinque euro, poi dieci euro, così a salire, e si confondono facilmente tra i prelievi e i pagamenti online. Eppure, diventano sempre più frequenti. Bisogna fare attenzione e capire da dove arrivano quei prelievi, anche quando magari ci sembrano essere legati ad acquisti che abbiamo effettuato.
Attenzione anche ai social network, perché le truffe arrivano anche tramite questi strumenti. Ci sono pagine che hanno lo scopo di rubare credenziali bancarie e dati di carte di credito, e può risultare molto più facile di quanto immaginiamo. Chiaramente, bisogna fare attenzione perché quando una promozione sembra troppo bella per essere vera, o è una truffa o è un errore. Da qui bisogna chiaramente capire come muoversi.
Per quanto riguarda un errore, se questo è palese, come quanto avvenuto per le vendite online di alcuni prodotti che poi sono stati restituiti dagli utenti, è chiaro che comunque il contratto tra il venditore e l’utente rischia di essere compromesso proprio da quello che, di fatto, è un errore evidente: non parliamo del 10, 20 o 50 per cento di sconto, ma di un prezzo fuori portata. In altri casi, invece, se c’è un prezzo che ci appare irreale, siamo comunque di fronte a una truffa. È bene distinguere, infatti, l’attività promozionale che tutti i negozi hanno, anche con scontistiche incredibili ma comunque plausibili, da quelle che sono chiaramente delle truffe su cui bisogna evitare di cliccare.
Non è qualcosa da sottovalutare, dopotutto secondo Confcommercio 7 persone su 10 fanno acquisti durante questo periodo, parliamo di un giro d’affari da 4 miliardi di euro, di cui 2.6 miliardi di euro solo online, questo ci dice molto sulla portata di quello che può diventare, se finito nelle mani sbagliate, un problema senza precedenti.