Anno nuovo e Canone Rai: la svolta (mistergadget.tech)
Con l’arrivo della fine del 2025, la Legge di Bilancio ha definitivamente stabilito l’ammontare del Canone Rai per il prossimo anno.
Nonostante le ricorrenti discussioni e le speranze di una riduzione, l’importo resterà fisso a 90 euro anche per il 2026, senza alcuna diminuzione per l’imposta che è obbligatoria per tutti coloro che possiedono un apparecchio televisivo. Da ormai diversi anni, il meccanismo di riscossione del Canone Rai avviene attraverso l’addebito nella bolletta elettrica.
Tale metodo si basa su un principio di presunzione di detenzione: chiunque abbia un’utenza domestica per la fornitura di energia è presunto in possesso di un apparecchio televisivo, a meno di esplicite dichiarazioni contrarie. Sebbene questa modalità abbia semplificato il recupero dell’imposta per la Rai, ha reso al contempo più difficile per i cittadini contestare un prelievo spesso percepito come fuori dal tempo nell’era dello streaming e dei contenuti on demand.
Canone Rai: cosa cambia per il 2026
Chi non possiede alcun apparecchio televisivo o di tipo assimilabile è esentato dal versamento. In questo caso, l’unica via per evitare l’addebito automatico in bolletta è presentare la Dichiarazione Sostitutiva di Non Detenzione all’Agenzia delle Entrate, un passo necessario per confutare la presunzione di possesso. È cruciale ricordare che tale dichiarazione deve essere riconfermata ogni anno, generalmente con scadenza a fine gennaio, per mantenere l’effetto esentativo sull’anno di riferimento. Chi dovesse mancare questa scadenza, anche se privo di televisore, vedrebbe comunque l’imposta addebitata.
L’esonero è previsto anche per altre categorie, come i cittadini ultrasessantacinquenni con un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro, o per i militari e diplomatici stranieri. Per avanzare la richiesta di esonero o rimborso, l’utente può inviare una raccomandata direttamente all’Agenzia delle Entrate, specificando i propri dati personali, oppure utilizzare la Posta Elettronica Certificata (PEC) indirizzata alla Rai o a un ufficio territoriale dell’Agenzia stessa, per chiedere il distacco della tassa dalla bolletta.
È molto importante tenere in considerazione le tempistiche di applicazione. Essendo l’addebito del canone applicato sulla bolletta elettrica, e data la chiusura della possibilità di richiesta per il 2025, eventuali domande presentate ora avranno effetto sull’anno successivo. Per coloro che hanno diritto a un rimborso, questo sarà generalmente elaborato entro 45 giorni dalla ricezione, da parte delle imprese elettriche, delle comunicazioni di esenzione trasmesse dall’Agenzia delle Entrate. È quindi essenziale chiarire che i tempi di gestione della pratica potrebbero non essere immediati come l’utente potrebbe aspettarsi, il margine in questo caso è fine gennaio per avere l’esenzione relativa all’anno intero.