OPPO Find X9 in una delle due colorazioni (mistergadget.tech)
Il Dimensity 9500 vola, la ricarica 80W è velocissima, le certificazioni IP66/68/69 garantiscono resistenza totale.
+ Display eccellente
+ Fotocamera versatile
+ Batteria da due giorni
+ Ricarica rapida
– Fotocamera frontale migliorabile in notturna
Indice
- Design: il barbera incontra l’ergonomia
- Il confronto con OnePlus 15: questione di pelle
- Display: meno è decisamente di più
- Fotocamera: l’ossessione (giustificata) di OPPO
- Performance: quando Dimensity diventa un complimento
- Batteria: il vero mostro
- ColorOS 16: l’AI che (finalmente) serve a qualcosa
- Connettività: sempre connesso (davvero)
- Verdetto: OPPO ha finalmente trovato la quadra
- Conclusione: la maturità (finalmente) raggiunta
Lo so, starete pensando che abbiamo avuto un colpo di sole. O magari che qualcuno abbia manomesso l’acqua della macchinetta del caffè qui in redazione. È comprensibile, ve lo dico io: dopo anni passati a criticare OPPO e OnePlus per quel gap perenne tra “tecnologia eccezionale” e “esperienza utente deludente”, eccoci qui a scrivere la terza recensione positiva di fila. Ma state tranquilli, non è follia, non è corruzione, non è nemmeno un’improbabile malattia tropicale che colpisce solo i tech journalist.
È semplicemente successo qualcosa che non ci aspettavamo: OPPO e OnePlus hanno finalmente capito cosa vuole il mercato.
Per anni abbiamo visto questi due brand (che, per chi non lo sapesse, sono praticamente la stessa famiglia allargata) proporre smartphone con specifiche da urlo che poi, all’atto pratico, lasciavano l’amaro in bocca. Un sensore fantastico rovinato da un software approssimativo. Una batteria monstre vanificata da un’ottimizzazione energetica scadente. Design curiosi ma un cambio continuo di design. Quest’anno, invece, qualcosa è cambiato. La punta di diamante resta OnePlus 15, che ci ha conquistato soprattutto per la raffinatezza dei materiali, ma Find X9 è una gradevolissima sorpresa che merita tutta la vostra attenzione.
Parliamo di uno smartphone proposto a 999 euro di listino (anche se sul mercato già si trovano offerte più aggressive), con prospettive interessantissime per il Black Friday e il periodo natalizio. Ma la vera notizia è un’altra: questa volta, quel prezzo è giustificato.
Design: il barbera incontra l’ergonomia
Partiamo da quello che si vede: abbiamo testato la versione in colorazione Velvet Red, che noi preferiamo chiamare “barbera” per quel tono amaranto profondo che non ha eguali sul mercato. È una scelta cromatica audace e originale, che trasmette immediatamente personalità. Niente grigio siderale, niente blu notte, niente di già visto: OPPO ha osato, e ha fatto bene.
Il corpo misura 156.98×73.93×7.99mm per 203 grammi di peso, dimensioni che collocano Find X9 in quella fascia di smartphone compatti ma potenti sempre più rara da trovare. Non è piccolo come i vecchi modelli “mini”, ma è decisamente più maneggevole della maggior parte dei flagship moderni. E questo, credetemi, fa una differenza enorme nell’uso quotidiano.
La costruzione è solida, con certificazioni IP66, IP68 e IP69 che garantiscono resistenza ad acqua e polvere anche in condizioni estreme. Il frame è piatto con contorni leggermente arrotondati che migliorano la presa, mentre il modulo fotografico posteriore è posizionato nell’angolo superiore sinistro, perfettamente allineato con il bordo. Una scelta che non è solo estetica: l’indice non tocca mai le lenti quando impugnate il telefono verticalmente, e in modalità landscape la presa resta libera.
C’è anche uno Snap Key laterale personalizzabile, un tasto fisico che potete configurare per attivare diverse funzioni: profili audio, torcia, registratore vocale, traduttore, screenshot o fotocamera. Di default è collegato all’AI Mind Spacedi ColorOS 16, ma la bellezza sta nella libertà di scelta.
Il confronto con OnePlus 15: questione di pelle
Qui arriviamo al punto dolente, l’unica vera differenza sostanziale rispetto al parente più stretto OnePlus 15: i materiali. Non fraintendetemi, Find X9 è costruito benissimo, ma quella raffinatezza tattile, quella sensazione premium che provi impugnando OnePlus 15, qui manca di un pelo. È una questione sottile, quasi impercettibile guardando le foto, ma quando lo tieni in mano la differenza si sente.
D’altro canto, Find X9 ha un vantaggio non da poco: le dimensioni leggermente più contenute lo rendono la scelta ideale per chi cerca un flagship compatto senza rinunciare alla potenza. È un trade-off che ha senso, e che molti apprezzeranno.
Display: meno è decisamente di più
Il pannello è un AMOLED da 6.59 pollici con risoluzione 2760×1256 pixel (460 PPI), formato 19.8:9 e refresh rate 120Hz. Ma i numeri, da soli, non rendono giustizia a questo schermo.
OPPO ha fatto qualcosa di controtendenza: invece di inseguire i 6.8+ pollici della concorrenza, ha puntato su un display compatto che bilancia perfettamente visuali immersive e usabilità a una mano. E ci è riuscita.
Le cornici simmetriche da 1.15mm sono le più sottili mai viste su uno smartphone OPPO, creando un effetto borderless che lascia senza fiato. Il pannello è perfettamente piatto, senza curve laterali che distorcono i contenuti o generano tocchi involontari.
La luminosità è impressionante: 800 nit tipici, 1800 nit in modalità HBM, fino a 3600 nit di picco all’aperto. Questo si traduce in una leggibilità perfetta anche sotto il sole diretto di mezzogiorno, senza dover proteggere lo schermo con la mano.
Ma è di notte che Find X9 fa la vera differenza. Il dimming PWM a 3840Hz elimina praticamente lo sfarfallio, mentre la luminosità minima può scendere fino a 1 nit. Risultato? Puoi usarlo al buio senza accecarti, una benedizione per chi ha l’abitudine di controllare il telefono a letto.
Il sensore d’impronte è ultrasonico 3D, non ottico, e la differenza si sente: sblocco più rapido del 35%, affidabilità superiore del 33%, e funziona perfettamente anche con dita bagnate o unte. E, ciliegina sulla torta, non acceca con il flash luminoso quando lo usi al buio.
Fotocamera: l’ossessione (giustificata) di OPPO
Qui entriamo nel territorio dove OPPO vuole dominare, e lo fa con un sistema Hasselblad Master che sulla carta sembra già impressionante.
Il comparto hardware
La fotocamera principale monta un sensore Sony LYT-808 da 50 megapixel con dimensioni di 1/1.4 pollici, focale equivalente di 23mm e apertura f/1.6, stabilizzato otticamente. È un sensore grande, luminoso e performante che cattura il 57% di luce in più rispetto alla generazione precedente.
Il teleobiettivo periscopico utilizza un sensore Sony LYT-600 da 50 megapixel (1/1.95″) con focale equivalente di 73mm e apertura f/2.6, anch’esso stabilizzato. La struttura periscopica a triplo prisma proprietaria di OPPO permette uno zoom ottico 3x e uno zoom digitale 6x senza perdita di qualità.
L’ultra-grandangolare è un Samsung 5KJN5 da 50 megapixel (1/2.75″) con focale di 15mm e apertura f/2.0, dotato di autofocus con distanza minima di messa a fuoco di 3.5cm per le macro.
E poi c’è lei, la True Color Camera: una quarta fotocamera posteriore con sensore multispettrale a 9 canali, focale di 21mm e apertura f/2.4. Questo sensore non scatta foto, ma misura con precisione la temperatura colore della scena dividendo l’immagine in una griglia 6×8 e analizzando le variazioni cromatiche zona per zona. Queste informazioni vengono poi condivise con tutte le altre fotocamere per garantire una riproduzione cromatica più accurata, specialmente in condizioni di luce complessa come bar con illuminazione calda o strade con insegne al neon.
La fotocamera frontale è una Sony IMX615 da 32 megapixel (1/2.74″) con focale di 21mm e apertura f/2.4 a fuoco fisso.
La mancanza (che non manca) del 200MP
Sul fratello maggiore OPPO Find X9 Pro c’è un sensore da 200 megapixel che qui non troviamo. E sapete una cosa? Non importa.Nel nostro utilizzo intensivo non abbiamo mai sentito la mancanza di quella risoluzione extra. Il sensore LYT-808 da 50MP cattura immagini di qualità eccezionale, con un dettaglio che raramente richiede quel surplus di pixel.
Merito anche del LUMO Image Engine, il sistema di elaborazione computazionale che OPPO ha sviluppato internamente. Questo motore coordina ISP, NPU, GPU e CPU in parallelo invece che in sequenza, tagliando i tempi di elaborazione e il consumo energetico fino al 50%.
Il LUMO Image Engine integra diverse tecnologie proprietarie: l’AI Denoise e l’AI Demosaic utilizzano modelli addestrati specificamente per riduzione del rumore e demosaicizzazione intelligente, migliorando drasticamente la pulizia e il dettaglio delle immagini. L’HyperTone Image Engine preserva l’integrità dell’immagine rendendo luci e ombre con toni naturali, evitando quell’effetto “sovralavorato” tipico di molti smartphone. Il Lightning Snap Engine cattura soggetti in movimento con incredibile chiarezza, scattando fino a 10 foto al secondo con motion blur minimo.
Ultra-Clear 50MP Default: il vero game changer
Ecco la vera rivoluzione: Find X9 è il primo smartphone al mondo che salva le foto alla risoluzione nativa del sensore (50MP) invece di fare pixel binning. La maggior parte degli smartphone con sensori da 50MP (o più) riduce la risoluzione finale a 12.5MP per gestire meglio l’elaborazione. Non OPPO.
Quando scattate una foto con Find X9, ottenete un file da 50 megapixel pieno di dettaglio, equivalente alla risoluzione 8K. E questo vale per tutti e tre i sensori posteriori: principale, telefoto e ultra-grandangolare.
Nelle foto c’è un’icona 8K che indica questa modalità ultra-chiara, e quando fate uno zoom digitale la differenza rispetto ai 12.5MP standard è lampante. Il sistema è anche intelligente: in condizioni di scarsa luce o quando il dispositivo è surriscaldato, Find X9 passa automaticamente a 25MP o 12MP per ottimizzare la qualità finale. Per chi vuole sempre il massimo della risoluzione c’è la modalità Hasselblad Hi-Res dedicata che forza la cattura a 50MP anche in situazioni non ottimali.
4K Motion Photo: catturare l’attimo (e il prima e il dopo)
Le Motion Photo esistono da anni, ma OPPO le ha portate a un altro livello. Invece dei soliti clip a 1080p o 2K, Find X9 registra video 4K quando attivate questa funzione. Il che significa che se il momento perfetto non era esattamente nel frame principale, potete estrarre qualsiasi fotogramma dal video e avrete comunque un’immagine ultra-chiara.
Per attivare le 4K Motion Photo dovete entrare in modalità Hasselblad Hi-Res e toccare l’icona 4K in alto. Il risultato è una foto principale accompagnata da un breve video 4K che cattura l’attimo prima e dopo lo scatto.
Le possibilità creative sono numerose. Potete unire più Motion Photo in un montaggio aprendo l’app Foto, selezionando tre Motion Photo, toccando Crea e poi Collage per fonderle in un unico video. Potete creare slow-motion 4K aprendo la fotocamera, toccando “ALTRO”, selezionando “SLO-MO”, iniziando la registrazione e toccando l’icona Live in basso a destra. Oppure potete condividere le Motion Photo su Instagram in formato Loop (Find X9 è tra i primi smartphone a supportare questa funzione): nella schermata di condivisione, toccate il toggle formato nell’angolo in alto a sinistra e cambiate da “Photo” a “Loop”.
Video: Dolby Vision 4K a 120fps
Sul fronte video, Find X9 non scherza. Tutte le fotocamere (frontale inclusa) registrano in 4K 60fps con Dolby Vision HDR. La fotocamera principale arriva addirittura a 4K 120fps sempre in Dolby Vision, una specifica che troviamo solo su pochi top di gamma.
Per garantire un’esperienza fluida e affidabile, OPPO ha completamente ottimizzato la pipeline di imaging. Il risultato include stabilizzazione migliorata, autofocus e bilanciamento del bianco più consistenti, e transizioni più morbide quando si cambia lente durante la registrazione.
Con la fotocamera principale, Find X9 supporta anche video 4K a 120fps in Dolby Vision senza compromettere la stabilizzazione, permettendo di girare sequenze slow-motion ad alta qualità con una stabilità eccezionale.
C’è anche la modalità Pro Video (Fotocamera – ALTRO – PRO VIDEO) con registrazione LOG (certificata ACES per la gestione del colore standard nel cinema) per chi vuole massimo controllo in post-produzione, completa di LUT Preview per visualizzare il risultato finale con una determinata color grading mentre si registra, pur mantenendo la massima gamma dinamica possibile nel file grezzo.
Il profilo LOG di Find X9 è certificato ACES, lo standard globale per la gestione del colore nel cinema, il che significa che i filmati si integreranno perfettamente in workflow professionali.
Concerti e performance dal vivo
Per i concerti, poi, OPPO ha implementato una Stage Mode dedicata. Mentre registrate un video, toccate semplicemente “Video” e abilitate “Stage Mode”: il sistema ottimizza automaticamente contrasto e nitidezza per catturare al meglio le performance dal vivo, gestendo le luci dinamiche del palco in modo più efficace.
Il potente teleobiettivo da 50MP combinato con l’algoritmo Super Resolution di OPPO permette di zoomare oltre i 10x mantenendo una chiarezza e un dettaglio notevoli, ideale per inquadrare i performer dal fondo della sala.
Il sistema audio con quattro microfoni può essere configurato con la funzione Sound Focus: toccate l’icona del microfono in alto a destra prima o durante la registrazione video e attivate Sound Focus. Il sistema isolerà la voce del performer riducendo i rumori ambientali, catturando audio di qualità quasi da studio anche in ambienti rumorosi.
L’esperienza Hasselblad
Il marchio svedese non è solo decorativo. La Master Mode offre controllo manuale completo su ISO, tempo di scatto, bilanciamento del bianco, compensazione dell’esposizione e messa a fuoco, con una resa cromatica che replica le caratteristiche della fotocamera Hasselblad X2D.
Di default la scienza del colore è calibrata per replicare la X2D, ma potete anche scegliere tra vari profili preset o creare e salvare le vostre impostazioni personalizzate. La Master Mode supporta la cattura di immagini in più formati, tra cui JPEG MAX ad alta risoluzione da 50MP e file RAW MAX ricchi di informazioni per la massima flessibilità in editing.
La Portrait Mode è stata aggiornata: invece di essere limitati a focali fisse, potete ora selezionare liberamente qualsiasi lunghezza focale tra 1x (23mm) e 3.4x (85mm). Grazie al LUMO Image Engine, i soggetti vengono ritagliati con precisione estrema, isolando fino ai singoli capelli con un bokeh cinematografico che mima le caratteristiche delle lenti Hasselblad classiche.
La True Color Camera contribuisce a garantire toni della pelle più naturali anche in scenari difficili come ritratti notturni sotto luci al neon miste.
La XPAN Mode è stata potenziata per catturare immagini panoramiche epiche in formato 65:24 con risoluzione 8K, accompagnate da un’animazione vintage che simula lo sviluppo della pellicola. Potete anche unire tre scatti XPAN consecutivi in un’unica panoramica espansiva per storytelling ancora più ricco: aprite l’app Foto, selezionate tre foto XPAN, toccate Crea e poi Collage per fonderle.
Effetto CCD e simulazioni pellicola
Find X9 è equipaggiato con un nuovo sistema a doppio flash abbastanza potente da illuminare soggetti oltre i due metri di distanza. Toccando l’icona del flash e selezionando “On”, il flash si attiva due volte per ricreare quel look diretto e duro tipico delle fotocamere digitali CCD dei primi anni 2000, ottenendo un cool effetto nostalgico.
Inoltre, Find X9 offre sei profili di simulazione pellicola, tra cui due nuovi effetti CCD (Cold Flash e Warm Flash) specificamente calibrati per l’uso con il flash. Questi stili di pellicola possono essere applicati sia alle foto (comprese le Motion Photo e i ritratti) sia ai video, aggiungendo un’estetica retrò distintiva.
Performance: quando Dimensity diventa un complimento
Qui si entra in un territorio minato: il MediaTek Dimensity 9500. Per anni “MediaTek” è stato sinonimo di compromesso, il chipset che montavi se non potevi permetterti Snapdragon. Bene, dimenticate tutto.
Il Dimensity 9500 è costruito con processo a 3nm di TSMC, ha un’architettura All Big Core di terza generazione che combina un ultra-core a 4.21GHz, tre premium core e quattro performance core. Debutta anche la nuova GPU Arm G1-Ultra per grafica di classe leader. Il chipset è ulteriormente potenziato dalla nona generazione di MediaTek NPU 990, offrendo un salto significativo sia in performance che in efficienza energetica.
Le percentuali parlano chiaro: la CPU è più veloce del 32% e più efficiente del 55%, la GPU più veloce del 33% e più efficiente del 42%, mentre l’NPU vola con un incremento di velocità del 111% e di efficienza del 56%, tutto rispetto alla generazione precedente.
Ma quello che conta davvero è l’esperienza d’uso, e qui Find X9 vola. App che si aprono istantaneamente, multitasking fluido anche con decine di schede browser aperte, giochi che girano al massimo dettaglio senza sbavature. E tutto questo senza scaldare eccessivamente, grazie alla camera di vapore da 32.052mm² che dissipa il calore in modo eccellente.
OPPO Trinity Engine: spremere ogni goccia di prestazioni
Sviluppato in stretta collaborazione con MediaTek, l’OPPO Trinity Engine ridefinisce la gestione delle risorse a livello di chip per prestazioni elevate sostenute e un’efficienza energetica superiore. Si ottiene attraverso molteplici tecnologie chiave.
Il Chip-Level Dynamic Frame Sync traccia in tempo reale i requisiti di rendering del sistema e distribuisce intelligentemente la potenza di calcolo, risultando in una fluidità superiore del 37% in scenari ad alta intensità.
Lo Unified Computing Power Model crea una modellazione computazionale a livello di sistema per CPU, GPU e DSU per ottenere oltre il 90% di accuratezza nella previsione del consumo energetico, permettendo allocazioni di risorse più precise.
L’OPPO Programmable Scheduler riduce la ridondanza delle istruzioni fino al 29.6%, il che a sua volta abbassa il consumo energetico del 15.65% in scenari di gaming intensi.
Il Sensor Offload sfrutta il chipset Dimensity per gestire in modo più efficiente compiti intensivi tradizionalmente affidati al sensore di immagine, risultando in un consumo inferiore del 16.1% durante la registrazione video 4K 60fps HDR.
Raffreddamento avanzato a camera di vapore
Find X9 presenta una soluzione di raffreddamento innovativa con una massiccia area di dissipazione totale di 32.052,5mm², il 21.6% più grande della generazione precedente. Combina più materiali avanzati, tra cui una camera di vapore riprogettata, gel termico ad alte prestazioni e grafite estensiva.
La camera di vapore stessa è stata completamente ridisegnata con una rete ultrafine in acciaio inossidabile da 0.02mm, che ne riduce lo spessore migliorando significativamente la conduttività termica per un trasferimento del calore più efficiente. La copertura della VC si estende su componenti critici, incluso il modulo fotografico, per prevenire il thermal throttling durante compiti intensivi come la registrazione video 4K.
Il risultato pratico? Potete giocare per ore, registrare video lunghi, o utilizzare app intensive senza che il telefono diventi una piastra elettrica in mano.
Batteria: il vero mostro
Preparatevi: 7025 mAh. Avete letto bene, settemila e venticinque milliampere-ora in uno smartphone spesso meno di 8mm. Come è possibile?
OPPO usa una batteria al silicio-carbonio di terza generazione con il 15% di contenuto di silicio, la percentuale più alta dell’industria. Questo permette una densità energetica superiore rispetto alle batterie tradizionali al grafite, senza aumentare le dimensioni.
Find X9 compie un salto importante rispetto alla capacità già notevole di Find X8 (5630mAh), un incremento sostanziale senza aggiungere alcun millimetro di spessore. Con una larghezza di appena 73.93mm e un profilo di soli 7.99mm, Find X9 rimane più compatto della maggior parte dei flagship, eppure ospita una batteria che supera di gran lunga gli standard tipici dell’industria.
Questa enorme batteria, abbinata a un chipset più efficiente e all’ottimizzazione software precisa di OPPO, permette a Find X9 di offrire una media di due giorni di utilizzo tipico con una singola carica.
E non è solo questione di capacità nominale. L’ottimizzazione software è eccezionale: dopo cinque anni di utilizzo tipico, questa batteria manterrà ancora l’80% della capacità originale. La maggior parte degli smartphone perde il 20% già dopo due anni.
Per rallentare ulteriormente l’invecchiamento della batteria, gli utenti possono anche personalizzare il limite di carica ovunque tra l’80% e il 100% in base alle proprie esigenze, andando in Impostazioni – Batteria – Salute della batteria.
Due giorni, realmente
Non è marketing: con un utilizzo medio (social, email, qualche foto, streaming video, navigazione) Find X9 arriva tranquillamente a fine giornata con il 40-50% di batteria residua. Questo si traduce in un uso continuativo di circa due giorni senza passare dal caricatore.
E quando dovete ricaricare? Find X9 continua la tradizione OPPO di offrire soluzioni di ricarica veloci e sicure. Con la ricarica cablata 80W SUPERVOOC, gli utenti ottengono ore di utilizzo in pochi minuti. Per maggiore versatilità, il dispositivo supporta anche fino a 55W di ricarica rapida con caricatori PD compatibili di terze parti.
La suite di ricarica è completata dalla ricarica wireless AIRVOOC da 50W e dalla ricarica wireless inversa da 10W, offrendo una gamma completa di opzioni per eliminare l’ansia da batteria scarica.
Prima di testare la ricarica, assicuratevi che “Ricarica rapida intelligente” sia abilitata in Impostazioni – Batteria – Ricarica. Per i test di ricarica wireless, utilizzate il caricatore magnetico ufficiale OPPO AIRVOOC da 50W con la custodia magnetica di OPPO per risultati ottimali.
ColorOS 16: l’AI che (finalmente) serve a qualcosa
L’interfaccia è ColorOS 16 basata su Android 16, e qui OPPO ha fatto un lavoro notevole nel ripulire il sistema da bloatware e funzioni inutili. L’esperienza è più snella, più diretta, più focalizzata su quello che serve davvero.
L’AI Mind Space, accessibile di default con lo Snap Key, è un assistente personale intelligente. Con una pressione breve cattura contenuti dallo schermo (screenshot, testi, immagini), con una pressione lunga aggiunge note vocali al contenuto catturato, con una doppia pressione si apre direttamente l’interfaccia completa. È utile per raccogliere informazioni durante la navigazione o le ricerche, creando raccolte tematiche che potete poi consultare, modificare e condividere.
ColorOS 16 introduce anche miglioramenti sostanziali nelle animazioni di sistema, che risultano più fluide e naturali. La gestione delle notifiche è stata ottimizzata per ridurre le interruzioni non necessarie, mentre la privacy viene tutelata con controlli granulari su permessi e accesso ai dati.
Connettività: sempre connesso (davvero)
L’AI LinkBoost di OPPO non è solo marketing. Il chip RF proprietario aumenta la potenza in uplink di oltre il 30%nelle bande chiave, mentre l’architettura antenna a 360 gradi migliora stabilità del segnale e resistenza alle interferenze.
Find X9 incorpora il chip RF auto-sviluppato da OPPO che potenzia la potenza in uplink di oltre il 30% nelle bande di frequenza chiave. Con un’architettura antenna surround avanzata a 360 gradi, migliora significativamente la stabilità del segnale e la capacità anti-interferenza.
L’AI LinkBoost di Find X9 utilizza algoritmi avanzati per garantire una connessione affidabile anche in ambienti tradizionalmente con segnale debole come ascensori, garage sotterranei e durante transiti ad alta velocità. Potenzia anche l’esperienza quotidiana per compiti dipendenti dalla rete: dalla condivisione affidabile di file su WhatsApp allo streaming video fluido su YouTube e TikTok, fino al gaming online stabile e a bassa latenza in titoli come MLBB e PUBG Mobile.
Il supporto completo include Wi-Fi 7 per le connessioni wireless più veloci disponibili, Bluetooth 6.0 per audio e dispositivi indossabili, NFC per pagamenti e condivisione rapida, e una costellazione completa di sistemi di posizionamento satellitare per una precisione GPS ottimale.
Verdetto: OPPO ha finalmente trovato la quadra
OPPO Find X9 costa 999 euro di listino, ma si trova già sotto i 950 euro, e le offerte per Black Friday e Natale potrebbero portarlo intorno agli 850-900 euro. A quel prezzo diventa uno dei migliori flagship compatti del 2025.
Cosa ci è piaciuto davvero tanto
Il design originale con quella colorazione Velvet Red che non ha rivali sul mercato è un primo punto forte. Le dimensioni compatte per un flagship moderno, senza compromessi sulla potenza, lo rendono ideale per chi non ama i telefoni giganteschi. Il display eccezionale con cornici sottilissime da 1.15mm e luminosità da primato (3600 nit di picco) è semplicemente spettacolare.
Il comparto fotografico completo con True Color Camera e Ultra-Clear 50MP Default rappresenta una vera evoluzione, mentre il supporto per video 4K 120fps in Dolby Vision che pochi possono eguagliare lo rende interessante anche per i content creator.
La batteria monstre da 7025 mAh che dura due giorni reali è probabilmente il punto di forza più significativo, accompagnata dalla ricarica velocissima a 80W cablata e 50W wireless che elimina completamente l’ansia da batteria scarica.
Il Dimensity 9500 che finalmente compete alla pari con Snapdragon dimostra che MediaTek è cresciuta, mentre le certificazioni IP66, IP68 e IP69 per resistenza totale garantiscono durabilità anche in condizioni estreme.
Cosa ci convince meno
I materiali sono buoni ma non eccellenti come quelli di OnePlus 15, si sente la differenza al tatto. Il prezzo di listino è alto, anche se le offerte lo renderanno più accessibile nei prossimi mesi.
ColorOS 16 è migliorata tantissimo ma ancora presenta qualche ridondanza nell’interfaccia rispetto ad Android stock. Il sensore frontale da 32MP non eccelle in condizioni di scarsa luce come ci si aspetterebbe da un flagship di questo livello.
Per chi è perfetto
Find X9 è lo smartphone ideale per chi cerca un flagship compatto e potente senza scendere a compromessi sulla scheda tecnica. È perfetto per chi vuole una fotocamera versatile senza il peso e l’ingombro di un camera phone dedicato.
È la scelta giusta per chi ha bisogno di autonomia estrema senza compromessi sullo spessore del dispositivo, per chi apprezza l’originalità nel design invece del solito grigio-nero-blu anonimo, e per chi vuole concretamente due giorni di autonomia reale senza dover pianificare le ricariche.
Per chi non è la scelta giusta
Forse non è per voi se volete il massimo della raffinatezza nei materiali, nel qual caso OnePlus 15 resta la scelta migliore. Non è ideale nemmeno per chi cerca l’ultimo grido nell’interfaccia Android pura e minimale, dove un Pixel potrebbe soddisfarvi di più.
Se privilegiate la fotografia notturna estrema in condizioni limite, probabilmente un iPhone 16 Pro Max fa ancora meglio. E se avete budget ridotto, conviene aspettare le offerte o guardare ai mid-range.
Conclusione: la maturità (finalmente) raggiunta
OPPO Find X9 rappresenta quello che avremmo voluto vedere da OPPO negli ultimi cinque anni: tecnologia all’avanguardia tradotta in un’esperienza utente coerente, piacevole, senza compromessi frustranti.
Non è perfetto, per carità. I materiali restano un gradino sotto OnePlus 15, l’interfaccia potrebbe essere ancora più pulita, e il prezzo di listino fa storcere il naso. Ma nell’insieme è uno smartphone che funziona magnificamente, che non ti fa rimpiangere niente, che dopo due settimane di utilizzo intenso continua a sorprenderti positivamente.
E questo, per OPPO, è un traguardo che meritava di essere raggiunto.
Quindi sì, ci piace. Ci piace tantissimo. E no, non siamo impazziti. È semplicemente un prodotto fatto bene, che sa dove vuole arrivare e ci arriva con stile.