I tuoi dati online: così ti spiano e non te ne accorgi (mistergadget.tech)
Oggi utilizziamo la tecnologia per qualunque aspetto della nostra vita, ma continuiamo in maniera significativa a ignorarne le conseguenze.
Questo non vuol dire assolutamente che i prodotti tecnologici, le applicazioni sistemiche che impieghiamo nella vita quotidiana per il lavoro o per la salute, siano in qualche modo pericolosi e non vadano sfruttati al meglio; ma piuttosto, implica una necessità di comprendere, fare attenzione, analizzare e leggere con cura.
Dal momento in cui tutto il comparto tecnologico è diventato parte integrante del nostro tessuto sociale, abbiamo di fatto iniziato a porre meno attenzione. Si ripetono che le password vanno cambiate costantemente e che devono avere dei caratteri speciali; ci dicono di fare attenzione a quello che scarichiamo e alle cose che accettiamo. Eppure, tutti, nel momento in cui andiamo a scaricare un’applicazione o un nuovo programma sul computer, procediamo cliccando ‘avanti, avanti’ senza sosta, senza leggere quello che implica. Ed è così che la nostra vita si trasforma di fatto in un prodotto in vendita.
Ti spiano e non te ne accorgi: cosa si nasconde dietro le nuove insidie
Il consenso è una questione molto delicata e non vuol dire soltanto dare l’okay per la geolocalizzazione in quel preciso momento, ma capire bene che cosa vuol dire accettare quelle che sono le proposte delle applicazioni e dei sistemi che andiamo ad installare. È importante leggere quello che ci viene condiviso perché, di fatto, le applicazioni non ci stanno truffando: è scritto tutto lì. Il nostro compito è quello di capire come vengono diffusi e utilizzati quei dati, che cosa stiamo cedendo.
Uno degli errori più comuni che si ripetono nel corso del tempo è quello, appunto, di accettare senza pensarci tutte le condizioni. Ad esempio, quando andiamo a scaricare un’applicazione, in quel preciso momento ci viene chiesto se vogliamo fornire l’accesso a determinati dati: ‘Sempre’, ‘Mai’ o ‘Solo quando l’app è in uso’. Nel momento in cui noi accettiamo ‘Sempre’, di fatto stiamo dando libero accesso in qualunque momento a quel dato sistema da remoto, cosa che ha delle implicazioni piuttosto impegnative.
In realtà, però, anche quando scarichiamo delle applicazioni di vario genere, una delle questioni più delicate riguarda la geolocalizzazione. In sostanza, praticamente, le applicazioni sono in grado di sapere dove ci troviamo, quindi avere la posizione esatta, e hanno la facoltà di registrare tutto minuto per minuto e poi di archiviare nei server per coloro che vengono chiamati Data Broker, che di fatto acquistano e vendono dati personali.
Non si tratta di una questione illegale: è tutto lecito dal momento che noi accettiamo quelle determinate condizioni. Quindi, il punto non è capire cosa fanno queste società, dove vanno a finire i dati, eccetera eccetera (cosa che diventerebbe molto articolata per l’utente X che ha bisogno di utilizzare un determinato sistema operativo, un’applicazione o piuttosto un programma); ma è capire in che modo noi abbiamo potere, come possiamo intervenire e limitare i danni.
Nel momento in cui Vengono venduti i codici alfanumerici, questi sono dotati praticamente di informazioni preziosissime: possono sapere di noi cosa facciamo, dove andiamo, come ci muoviamo, ma avere anche tutto un altro bagaglio di informazioni molto sensibili.
Ovviamente, questo è un giro d’affari veramente incredibile: un set completo di dati può costare fino a 5.000 dollari mensili, senza contare il costo che hanno nome, cognome e indirizzo email. Quindi, è chiaro che avere accesso a tutte queste informazioni può diventare, per chi le desidera, un punto d’accesso, per chi le vende un grande mercato. Ma per chi è l’intestatario di quelle informazioni è indispensabile capire come proteggersi, semplicemente andando a leggere tutti i dettagli che sono riportati all’interno dei contratti o all’interno dei contenuti che andiamo ad accettare e diffondere.