WhatsApp leggono le tue chat in 1 click (mistergadget.tech)
C’è un’impostazione di WhatsApp che merita assoluta attenzione. Stiamo parlando, infatti, di un elemento che va letto con cura; quindi, bisogna comprendere effettivamente come muoversi.
Stiamo parlando dell’introduzione dell’Intelligenza Artificiale che, nonostante ormai sia effettiva su tutti i dispositivi e se ne parli da tempo, sta generando ancora un buon grado di preoccupazione, soprattutto dopo l’annuncio che Meta ha effettuato, attraverso il suo portavoce, parlando di investimenti importanti proprio in ambito IA.
Questa premessa è d’obbligo per capire per quale motivo molti utenti lamentano la presenza dell’Intelligenza Artificiale e hanno difficoltà nell’utilizzarla nel quotidiano.
Perché l’impostazione di WhatsApp preoccupa ancora
Questa opzione può essere un grande alleato, ma ovviamente, come ogni novità del caso, impone una serie di regole: prima su tutte, capire bene come muoversi, cosa bisogna fare e quali sono le opzioni disponibili. Meta ha introdotto l’Intelligenza Artificiale su WhatsApp, poi ha determinato una serie di limiti che abbiamo visto in queste settimane con la rimozione di ChatGPT e quindi l’utilizzo di sistemi terzi, e poi ha annunciato comunque un’espansione progressiva.
Al momento, per richiamare Meta AI all’interno delle chat, dobbiamo digitare un elemento specifico: scrivere @MetaAi all’interno della chat. In quel modo, di fatto, “risvegliamo” l’Intelligenza Artificiale, che ha accesso a quel tipo di chat singola o individuale ed è in grado di leggere cosa c’è dentro in base a quello che ci occorre. Ad esempio, se vogliamo un riassunto dei messaggi, se vogliamo delle informazioni (magari perché stiamo organizzando un viaggio di gruppo e vogliamo capire cosa dobbiamo vedere in quella determinata destinazione o come spendere meno). Ci sono ovviamente tantissime opzioni possibili e sono tutte molto interessanti. La cosa principale che dobbiamo fare, però, è capire bene come muoverci, come procedere e, soprattutto, come evitare di taggare involontariamente l’IA, cosa che chiaramente potrebbe portare a un’esposizione delle proprie informazioni personali.
Questa specifica va fatta anche perché molti utenti, non sapendo usare bene i dispositivi o comunque quelle che sono le nuove applicazioni, rischiano di ritrovarsi in una condizione anche pericolosa senza nemmeno saperlo. Il motivo è presto detto: dobbiamo renderci conto di un fattore preciso. Stiamo parlando di una situazione molto comune, la possibilità di digitare un numero o, comunque, di andare a taggare una persona (o, in questo caso, un sistema) senza volerlo. Ma stiamo parlando anche di chat all’interno delle quali condividiamo spesso informazioni personali, video e foto che vengono chiaramente esposte nel momento in cui c’è un terzo elemento ad accedervi.