DJI Osmo360 fa riprese a 360 gradi di qualità (mistergadget.tech)
+ Possibilità di trasformare video a 360° in video tradizionali
+ Fusione tra le due semisfere precisa e invisibile
+ Ottima costruzione e resistenza IP68
+ Ecosistema DJI maturo e completo
– Prezzo elevato
– Software ancora perfettibile
– Autonomia appena discreta
Indice
Nel mondo delle action cam, DJI non ha mai nascosto le proprie ambizioni: offrire una qualità video da professionisti dentro un corpo compatto, facile da usare e pronto a tutto. Con la Osmo 360, l’azienda cinese prova a riscrivere le regole del video immersivo.
L’obiettivo è ambizioso: unire due sensori di alto livello, elaborazione AI e una costruzione solida, per portare la ripresa a 360° fuori dalla nicchia dei fanatici del montaggio. Il risultato è un prodotto notevole, ma non perfetto.
La qualità visiva è eccezionale, la gestione delle riprese panoramiche è una delle migliori mai viste, ma resta un difetto non trascurabile: la tendenza al surriscaldamento, che nei video lunghi può diventare un vero limite operativo.
Design e costruzione
La DJI Osmo 360 è compatta, elegante e costruita con una solidità che si percepisce subito. Le dimensioni sono contenute — 61×36×81 mm per 183 grammi — e il corpo è certificato IP68, quindi può resistere all’acqua fino a 10 metri. Non è un prodotto pensato per immersioni subacquee profonde, ma per tutto il resto è praticamente indistruttibile.
Le lenti sporgono dai due lati come occhi opposti, ma il design è pulito e bilanciato. È un oggetto che si tiene bene in mano e che trasmette l’idea di robustezza tipica dei prodotti DJI. L’unico punto debole, inevitabile, è la vulnerabilità delle lenti: se si graffiano, addio uniformità della sfera visiva. Un aspetto da tenere a mente se la si usa in movimento o su superfici ruvide.
Specifiche tecniche
La scheda tecnica è da riferimento assoluto nel mondo 360.
Due sensori CMOS da 1/1,1 pollice, apertura f/1.9, sensibilità ISO da 100 a 51 200, video fino a 8K a 30 fps o 6K a 60 fps, e fotografie da oltre 120 MP in modalità panoramica.
La memoria interna da 128 GB, espandibile con microSD, è più che sufficiente per sessioni medie, e la connettività Wi-Fi 6 e USB-C 3.1 garantisce trasferimenti rapidi.
L’insieme racconta la volontà di DJI di giocare sul terreno delle videocamere professionali, ma con un formato pensato anche per creator e sportivi.
Prestazioni
La Osmo 360 è impressionante per la qualità d’immagine. Le riprese a 8K hanno una nitidezza e un bilanciamento cromatico che superano la maggior parte delle action cam in commercio.
Il vero punto di forza è la gestione dei video a 360°: non si tratta solo di catturare tutto ciò che accade attorno, ma di poter poi “muovere” virtualmente la videocamera in post-produzione, scegliendo in ogni momento l’angolazione migliore. È come avere più telecamere in una, con la libertà di decidere dove puntare lo sguardo anche dopo aver girato la scena.
La fusione delle due semisfere è impeccabile: il punto di giunzione è praticamente invisibile, e la resa finale è pulita, stabile e coerente. Però, c’è un tema serio: il surriscaldamento.
Durante le riprese lunghe, soprattutto in 8K o sotto il sole, la temperatura sale velocemente, fino a far scattare la protezione termica e spegnere la fotocamera. Non succede sempre, ma è un problema reale per chi lavora con sessioni prolungate o in ambienti caldi. È un limite che ridimensiona l’uso professionale in contesti di durata.
Qualità video e audio
Dal punto di vista visivo, la Osmo 360 offre un’immagine cinematografica. La gestione del colore è naturale, la profondità di campo ampia e la resa in controluce è molto buona. Anche di notte, con le impostazioni corrette, i dettagli restano leggibili e i riflessi contenuti.
Il vantaggio dei sensori grandi si sente: meno rumore, più dinamica e maggiore flessibilità nel montaggio.
L’audio integrato è discreto, ma l’integrazione con i microfoni wireless DJI cambia tutto: la qualità diventa ottima, perfetta per vlog e reportage. L’unico accorgimento necessario è un antivento per le riprese in esterni, dove la riduzione del rumore ambientale non basta.
Batteria
La batteria da 1950 mAh offre un’autonomia “discreta”: in 8K/30fps si raggiungono circa 90-100 minuti reali, poco meno con stabilizzazione attiva e registrazioni continue.
La ricarica è rapida e gestibile via USB-C, ma se si pianificano sessioni lunghe conviene dotarsi di una powerbank o del Battery Extension Rod, che prolunga notevolmente la durata.
Non è un punto debole drammatico, ma chi gira in 8K sa bene che la batteria scende più in fretta di quanto ci si aspetti.
Software
L’app DJI Mimo è stabile, intuitiva e permette di gestire quasi tutto in modo rapido: anteprima, editing veloce, esportazione.
È migliorata rispetto al passato, ma resta meno flessibile rispetto a software come Insta360 Studio, che offre strumenti di montaggio più avanzati.
La parte più interessante, però, è la libertà di estrapolare video a 360° in formato tradizionale, ruotando il punto di vista e simulando movimenti di camera. È un effetto dinamico, fluido e visivamente sorprendente, che trasforma la Osmo 360 in una macchina creativa più che in una semplice action cam.
Che faccio, la compro?
La DJI Osmo 360 è una camera che convince, ma richiede consapevolezza. Il prezzo migliore che oggi si trova in rete è di circa 400 euro, tutto sommato abbordabile per quello che offre.
La qualità d’immagine è al vertice, la fusione delle semisfere impeccabile, la libertà di editing è spettacolare. È una compagna perfetta per chi ama sperimentare con l’immagine, creare contenuti immersivi o gestire vlog con punti di vista dinamici.
Il rovescio della medaglia è chiaro: costa molto, tende a surriscaldarsi nelle sessioni lunghe e la batteria non è infinita. Chi fa video brevi, sportivi o creativi, la amerà. Chi invece registra ore di footage continuo potrebbe trovarla frustrante.
In poche parole: è un piccolo capolavoro tecnico, ma non ancora una macchina universale.