OPPO Find X9 Pro ha uno spessore relativamente contenuto (mistergadget.tech)
Display eccezionale da 3600 nits, tripla certificazione IP, processore MediaTek Dimensity 9500 ottimizzato.
A 1299€ sfida i flagship affermati con fotografia versatile e autonomia monstre, ma il design cambierà di nuovo tra un anno.
+ Batteria da 7500mAh
+ Display da 3600 nits
+ Tripla certificazione
+ Integrazione completa Google AI
– Il design durerà nel tempo?
Indice
- Un design che conquista
- Il display che non ti fa rimpiangere nulla
- Hasselblad: quando la fotografia mobile diventa seria
- Il teleobiettivo da 200MP che cambia le regole
- La camera principale Ultra XDR: quando la fisica incontra il software
- La True Color Camera: l’occhio che vede i colori giusti
- L’ultra-grandangolare e la frontale: niente seconde scelte
- LUMO Image Engine: il cervello dietro le foto
- 50MP di default: rivoluzione silenziosa
- Motion Photo in 4K: catturare il momento perfetto
- Video: finalmente un flagship completo
- Effetto CCD e simulazioni pellicola
- Il verdetto fotografico
- Prestazioni: l’efficienza batte la forza bruta
- Batteria: finalmente due giorni veri.
- Software: ColorOS 16 e il dilemma dell’intelligenza artificiale
- Connettività: AI LinkBoost e l’ossessione per il segnale
- Che faccio, lo compro?
Pensate alla Champions League del calcio. Ci sono i soliti nomi che dominano le cronache, quelli che tutti danno per favoriti prima ancora che inizi il torneo. E poi ci sono gli outsider, squadre con talento e risorse che giocano la loro partita senza il peso delle aspettative schiacciate addosso.
OPPO Find X9 Pro si presenta esattamente così: come un contendente credibile nella massima competizione degli smartphone premium, quella fascia dove si affrontano i dispositivi più costosi e più potenti del mercato. Non è il favorito, non ha il blasone di certi marchi storici, ma ha le carte in regola per giocarsi le sue chances contro chiunque.
Dopo diverse settimane di test quotidiano, possiamo dire che questo smartphone ha un potenziale impressionante. La collaborazione con Hasselblad continua a dare frutti concreti, il linguaggio del design risulta particolarmente accattivante, e l’integrazione profonda con l’ecosistema Google rappresenta probabilmente uno dei principali punti di forza.
C’è però un tema che merita una riflessione, senza polemica: OPPO cambia sistematicamente l’aspetto dei propri dispositivi di anno in anno. Da un lato è più che apprezzabile come sforzo di innovazione continua, dall’altro rischia di rendere “vecchio” il prodotto in circolazione nel momento stesso in cui arriva il successore. È una scelta di campo legittima, ma va considerata quando si parla di investimento pluriennale.
Un design che conquista
OPPO Find X9 Pro misura 161.26 × 76.46 × 8.25 mm per 224 grammi di peso. Sono numeri che lo collocano nella media dei flagship moderni, con uno spessore particolarmente contenuto considerando la batteria monstre che nasconde dentro. Il telaio è in alluminio, il vetro anteriore e posteriore sono protetti adeguatamente, e l’assemblaggio trasmette quella sensazione di solidità che ti aspetti quando spendi oltre mille euro.
Il modulo fotografico posteriore è posizionato nell’angolo superiore sinistro, con una geometria che crea un’armonia naturale con il frame. Non è solo una questione estetica: il posizionamento è studiato perché l’indice non copra mai le lenti quando si impugna il telefono verticalmente, e la presa rimanga libera da ostacoli quando lo si usa in orizzontale per gaming o contenuti multimediali. Sono dettagli che si apprezzano nell’uso quotidiano, dopo ore e ore con il dispositivo in mano.
Le colorazioni disponibili sono due: Silk White, con una finitura perlescente che richiama la lucentezza della seta, e Titanium Charcoal, con texture opaca che enfatizza l’anima fotografica del prodotto. Entrambe eleganti, entrambe destinate a sembrare “della generazione precedente” tra dodici mesi. È il prezzo da pagare per un’innovazione estetica continua, ma va messo in conto.
La tripla certificazione IP66/IP68/IP69 è un elemento distintivo importante. Non solo protezione da polvere e immersioni prolungate, ma anche resistenza a getti d’acqua ad alta pressione e temperatura. Tradotto: potete portarlo ovunque senza paranoie, dalla spiaggia al cantiere, passando per la pioggia battente. È il tipo di tranquillità che dovrebbe essere standard su dispositivi di questa fascia, ma non sempre lo è.
Sul frame laterale sinistro trovate lo Snap Key, un tasto fisico personalizzabile che di default gestisce l’accesso alla funzione Mind Space di ColorOS 16: pressione breve per catturare il contenuto dello schermo, pressione lunga per aggiungere una nota vocale, doppia pressione per aprire direttamente Mind Space.
Potete però assegnare altre funzioni: profili audio, torcia, registratore vocale, traduzione, screenshot, o fotocamera. Sul lato opposto c’è il Quick Button, il tasto dedicato alla fotocamera che rileva movimenti fino a 0.3mm: doppio tap per aprire l’app, pressione per scattare, pressione lunga per scatti continui, swipe per zoomare quando il telefono è in orizzontale. Sono piccoli tocchi di classe che rendono l’esperienza più fluida.
Il display che non ti fa rimpiangere nulla
Display da 6.78 pollici, pannello AMOLED con risoluzione 2772 × 1272 pixel, formato 20:9, densità di 450 PPI. Refresh rate variabile da 1 a 120Hz grazie alla tecnologia LTPO, profondità colore a 10 bit con copertura completa dello spazio DCI-P3. Sulla carta sono specifiche da flagship, nella pratica si traducono in un’esperienza visiva di primissimo livello.
La luminosità è uno dei veri punti di forza: 800 nits tipici, 1800 nits in modalità HBM (High Brightness Mode), picchi di 3600 nits all’aperto sotto luce solare diretta. Durante i test estivi, con sole a picco, il Find X9 Pro non ha mai fatto rimpiangere la leggibilità. È uno di quei display che semplicemente funzionano in qualsiasi condizione, senza compromessi.
Le cornici sono simmetriche su tutti e quattro i lati, con uno spessore di appena 1.15mm. È il bezel più sottile mai realizzato da OPPO, e si nota. L’effetto è quello di un display che sembra quasi galleggiare, minimizzando le interruzioni visive durante la fruizione di contenuti. Che stiate guardando un film, giocando, o semplicemente scrollando social, l’immersività è notevole.
Il PWM dimming a 2160Hz scatta sotto i 70 nits di luminosità, mentre sopra questa soglia il sistema passa a DC dimming. Significa meno affaticamento visivo quando usate il telefono di notte, con luminosità ridotta. Anzi, Find X9 Pro è uno dei pochissimi Android capaci di scendere fino a 1 nit di luminosità minima, trasformandolo nel compagno ideale per l’utilizzo notturno senza disturbare chi dorme accanto. La certificazione TÜV Rheinland Intelligent Eye Care 5.0 non è marketing, è il risultato di scelte ingegneristiche precise.
Il supporto per Dolby Vision, HDR10+ e HDR Vivid garantisce compatibilità con tutti i principali standard di contenuti ad alta gamma dinamica. Durante la visione di serie su Netflix o film su altre piattaforme, la qualità è semplicemente eccellente, con neri profondi, colori vividi ma non innaturali, e un contrasto che esalta ogni scena.
Un’altra chicca interessante è la funzione Vehicle Motion Alerts, pensata per ridurre il mal d’auto quando si usa il telefono in movimento. Il sistema mostra segnali visivi dinamici ai bordi dello schermo che si muovono in sincronia con i movimenti del veicolo, aiutando il cervello ad allineare ciò che vede con ciò che percepisce. Secondo OPPO riduce il disagio del 15%. Non è una feature che userete tutti i giorni, ma se soffrite di cinetosi è una benedizione.
Sotto al display c’è uno scanner per impronte digitali a ultrasuoni 3D, il tipo più veloce e affidabile disponibile oggi. Sblocca il 35% più velocemente rispetto agli scanner ottici tradizionali, con il 33% in più di affidabilità anche con dita bagnate o oleose. E soprattutto funziona senza quella fastidiosa illuminazione che ti acceca quando sblocchi il telefono al buio. Sono dettagli, ma fanno la differenza nell’uso quotidiano.
Hasselblad: quando la fotografia mobile diventa seria
Arriviamo al cuore pulsante di Find X9 Pro: il sistema fotografico. È qui che OPPO ha investito maggiormente, ed è qui che il dispositivo cerca di distinguersi davvero dalla concorrenza. Il cosiddetto Hasselblad Master Camera System non è marketing: è il risultato di anni di collaborazione tra OPPO e la leggendaria casa fotografica svedese.
Il teleobiettivo da 200MP che cambia le regole
Dal 2017, quando OPPO introdusse il primo teleobiettivo periscopico su smartphone, l’azienda ha guidato l’innovazione in questo campo. Find X9 Pro segna un nuovo capitolo con il teleobiettivo Hasselblad da 200 megapixel, il sensore Samsung S5KHP5 da 1/1.56 pollici con focale equivalente 70mm, apertura f/2.1 e stabilizzazione ottica.
Duecento megapixel non sono un numero sparato lì per impressionare. Il sensore è calibrato pixel per pixel in collaborazione con Hasselblad per garantire che tutti i 200 milioni di pixel performino a standard eccezionali. L’ottica è certificata Hasselblad, con lente di qualità aerospaziale da f/2.1 che garantisce luminosità eccellente anche in condizioni difficili e un bokeh naturale che ricorda le caratteristiche delle ottiche Hasselblad classiche.
Il design a fuoco flottante consente una distanza minima di messa a fuoco di soli 10 centimetri, trasformando il teleobiettivo in una lente macro potentissima per catturare dettagli ravvicinati con chiarezza da professionista.
Per sfruttare appieno questa risoluzione, OPPO ha introdotto la modalità Hasselblad Hi-Res a 200MP. Attivandola e selezionando l’opzione 200MP nella parte superiore dello schermo, si sbloccano immagini con risoluzione effettiva da 16K. Quando visualizzate una foto scattata in questa modalità, appare un’icona “16K UltraHD” nell’angolo in alto a sinistra, a conferma della qualità estrema. Ingrandendo queste foto si scoprono dettagli che a occhio nudo sembravano invisibili.
Ma il sensore da 200MP non serve solo per la risoluzione massima. Grazie al cropping intelligente, a 6x offre nativamente 50 megapixel di risoluzione effettiva, senza interpolazione. La fotografia computazionale avanzata consente uno zoom lossless fino a 13.2x, e anche spingendosi fino al digitale 120x (qui sì con l’aiuto dell’algoritmo Super Resolution) i risultati rimangono utilizzabili per l’identificazione di dettagli distanti.
Durante i test, scattare foto di dettagli architettonici lontani o catturare soggetti in movimento a distanza è stata un’esperienza di livello superiore rispetto alla maggior parte degli smartphone in circolazione.
La camera principale Ultra XDR: quando la fisica incontra il software
Accanto al teleobiettivo lavora la camera principale con sensore Sony LYT-828 personalizzato da 50MP, formato 1/1.28 pollici, focale equivalente 23mm, apertura f/1.5 con stabilizzazione ottica e ottica a 7 elementi. È un sensore custom sviluppato in collaborazione con Sony, con apertura ultra-veloce e ottica ingegnerizzata per catturare il 30% in più di luce rispetto alla generazione precedente.
La tecnologia Real-Time Triple Exposure è uno dei segreti dietro la qualità delle foto. Per ogni frame, il sensore LYT-828 unisce intelligentemente tre esposizioni diverse in tempo reale, preservando dettagli eccezionali in ombre, luci e mezzitoni.
Questo processo raggiunge una gamma dinamica di 17 stop, superando persino i sensori dedicati da 1 pollice. Tradotto: foto in controluce dove si vede tutto, sia il soggetto in ombra che il cielo luminoso alle spalle, senza quelle zone bruciate o completamente nere che affliggono altri smartphone.
La True Color Camera: l’occhio che vede i colori giusti
Qui OPPO introduce un’innovazione che pochi altri hanno: una True Color Camera dedicata con sensore multispettrale a 9 canali e 2 milioni di pixel spettrali, focale 21mm e apertura f/2.4. Non scatta foto utilizzabili direttamente, ma analizza la scena dividendola in una griglia 6×8 e misurando con precisione le variazioni di temperatura colore in ogni zona.
Queste informazioni vengono condivise con l’intero sistema fotografico, permettendo una riproduzione cromatica molto più accurata. In ambienti con illuminazione mista—pensate a un bar con luci al neon, candele e luce naturale dalla finestra—gli smartphone tradizionali fanno fatica a bilanciare i colori, spesso virando verso tonalità irrealistiche.
Find X9 Pro invece gestisce queste situazioni con naturalezza, mantenendo i toni della pelle credibili anche sotto luci complicate. È il tipo di dettaglio che noti confrontando le foto fianco a fianco con altri top di gamma.
L’ultra-grandangolare e la frontale: niente seconde scelte
La camera ultra-grandangolare monta un sensore Samsung 5KJN5 da 50MP, formato 1/2.75 pollici, focale equivalente 15mm, apertura f/2.0 con autofocus e distanza focale minima di 3.5cm. Non è la solita camera aggiunta tanto per dire “abbiamo tre fotocamere”.
Ha autofocus vero, può scattare macro a distanza ravvicinata mantenendo qualità elevata, e la correzione delle distorsioni è gestita benissimo via software. Le foto panoramiche o di architettura mantengono linee dritte e proporzioni corrette.
Anche la fotocamera frontale usa lo stesso sensore Samsung da 50MP con autofocus, focale 21mm e apertura f/2.0. Selfie nitidi, videochiamate in alta qualità, e la possibilità di sfocare lo sfondo in modo naturale grazie all’autofocus che permette al software di distinguere precisamente i piani.
LUMO Image Engine: il cervello dietro le foto
Tutta questa potenza hardware sarebbe sprecata senza un motore computazionale all’altezza. OPPO ha sviluppato il LUMO Image Engine, un sistema che sfrutta elaborazione parallela tra ISP, NPU, GPU e CPU. Invece di processare l’immagine in modo sequenziale—prima l’ISP, poi la NPU, poi la GPU—ogni componente lavora simultaneamente sullo stesso frame, ciascuno sulla parte di elaborazione per cui è più efficiente.
Il risultato è un taglio del 50% nel carico della CPU e nel consumo energetico durante l’elaborazione fotografica, con stabilizzazione migliorata, autofocus più consistente, bilanciamento del bianco più accurato, e transizioni più fluide quando si passa da una fotocamera all’altra durante la registrazione video.
50MP di default: rivoluzione silenziosa
La maggior parte degli smartphone con sensori da 50MP o più usa il pixel binning, combinando più pixel in uno per l’immagine finale. Risultato: sensore da 50MP che produce foto da 12.5MP. È una scelta dettata da limiti di elaborazione.
Find X9 Pro rompe questa convenzione. Grazie al LUMO Engine, è il primo smartphone al mondo capace di scattare foto a 50 megapixel effettivi di default, con tutte e tre le fotocamere posteriori. Non dovete attivare modalità speciali, non dovete aspettare elaborazioni lunghe. Scattate e ottenete immagini con risoluzione 8K-level direttamente dall’app fotocamera standard.
Questo significa un livello di dettaglio superiore in ogni foto, con la possibilità di ritagliare pesantemente in post-produzione mantenendo qualità utilizzabile. E se volete ancora più risoluzione, attivate la modalità Hasselblad Hi-Res e selezionate 50MP o 200MP (sul teleobiettivo) per immagini che superano i 16K.
Il sistema è intelligente: in condizioni di scarsa luce o quando il dispositivo si scalda, passa automaticamente a 25MP o 12MP per ottimizzare rumore e consumi, senza che dobbiate intervenire manualmente. Volete massimo controllo? Attivate Hi-Res Mode e forzate la risoluzione che preferite.
Motion Photo in 4K: catturare il momento perfetto
La funzione Motion Photo—che registra un breve video attorno allo scatto—esiste da anni su vari smartphone, ma è sempre stata limitata a 2K o Full HD. Find X9 Pro porta questa feature a 4K di risoluzione, quadruplicando la qualità.
Attivando la modalità Hasselblad Hi-Res e toccando l’icona 4K in alto, ogni foto scattata viene accompagnata da un video clip a 4K. Se la foto principale non coglie il momento perfetto, potete estrarre qualsiasi frame dal video 4K, ottenendo un’immagine ad altissima risoluzione. Durante i test con bambini in movimento o situazioni dinamiche, questa funzione si è rivelata incredibilmente utile.
E non finisce qui. Potete creare collage unendo più Motion Photo in un unico video dinamico (aprite l’app Foto, selezionate tre Motion Photo, toccate Crea e Collage). Oppure potete trasformare un Motion Photo in uno slow-motion 4K (aprite Fotocamera, toccate “PIÙ”, selezionate “SLO-MO”, avviate la registrazione e toccate l’icona in basso a sinistra).
E, ciliegina sulla torta, Find X9 Pro è tra i primi smartphone a permettere la condivisione diretta di Motion Photo su Instagram come Loop, mantenendo l’animazione (nella schermata di condivisione, toccate il toggle formato nell’angolo superiore sinistro e passate da “Foto” a “Loop”).
Video: finalmente un flagship completo
OPPO ha ottimizzato completamente la pipeline video. Tutte le fotocamere—inclusa quella frontale—supportano registrazione 4K a 60fps in Dolby Vision HDR. L’ottimizzazione è evidente: stabilizzazione fluida, autofocus consistente, bilanciamento del bianco automatico che non impazzisce, transizioni morbide quando si cambia lente durante la registrazione.
Con la camera principale e il teleobiettivo, Find X9 Pro spinge fino a 4K a 120fps in Dolby Vision, senza compromettere la stabilizzazione. Significa slow-motion fluidi in altissima qualità, perfetti per catturare azioni rapide con dettaglio cinematografico.
Per i creator più esigenti, c’è la modalità PRO Video con registrazione LOG completa (Fotocamera > PIÙ > PRO VIDEO). Il profilo LOG cattura file flat e ricchi di dati, ideali per color grading avanzato in post-produzione. OPPO supporta lo standard ACES (Academy Color Encoding System), garantendo compatibilità perfetta con workflow professionali. L’anteprima LUT integrata permette di visualizzare in tempo reale la color grade finale mentre si registra ancora con il massimo della gamma dinamica.
La modalità Stage Mode ottimizza contrasto e nitidezza per riprese di concerti ed eventi dal vivo (durante la registrazione video, toccate “Video” per abilitarla). Il sistema a 4 microfoni con tecnologia Sound Focus permette di enfatizzare la voce del performer riducendo il rumore ambientale, catturando audio ad alta fedeltà anche in ambienti caotici come concerti o fiere.
Effetto CCD e simulazioni pellicola
Il sistema dual-flash è abbastanza potente da illuminare soggetti fino a oltre due metri di distanza. Toccando l’icona del flash e selezionando “On”, il flash si attiva con doppio scatto—proprio come le vecchie fotocamere digitali CCD degli anni 2000—ricreando quel look diretto, harsh-but-stylish caratteristico dell’estetica early digital. È un effetto nostalgico ma cool, perfetto per certe situazioni.
Sei profili di simulazione pellicola completano l’arsenale creativo, inclusi due nuovi effetti specifici per uso con flash (Cold Flash e Warm Flash). Applicabili sia a foto—incluse Motion Photo e ritratti—che a video, aggiungono carattere distintivo e estetica retrò.
Il verdetto fotografico
Dopo settimane di scatti quotidiani in ogni condizione—dal pieno sole al buio totale, da ritratti a paesaggi, da macro a zoom estremi, da foto statiche a video dinamici—possiamo dire che il sistema fotografico di Find X9 Pro è tra i migliori disponibili oggi su smartphone. Non è perfetto, non esiste il perfetto. Ma combina versatilità, qualità costante, e strumenti per utenti sia casual che esigenti in modo più completo della maggior parte dei competitor.
Il teleobiettivo da 200MP cambia davvero le regole del gioco per lo zoom. La True Color Camera risolve un problema reale (bilanciamento cromatico in condizioni difficili) che altri ignorano. Il LUMO Engine permette innovazioni come i 50MP di default e i Motion Photo 4K che alzano l’asticella per l’intero settore. E l’integrazione Hasselblad non è un badge appiccicato per marketing: si vede e si sente nell’uso reale.
Prestazioni: l’efficienza batte la forza bruta
Qui arriviamo al punto dove qualcuno storce il naso. OPPO Find X9 Pro monta un MediaTek Dimensity 9500, processore a 3nm di TSMC con architettura All Big Core di terza generazione: un ultra-core a 4.21GHz, tre core premium, quattro core performance. GPU Arm G1-Ultra, NPU 990 di nona generazione. Configurazione di memoria: 16GB di RAM LPDDR5X, 512GB di storage UFS 4.1.
“MediaTek su un flagship da oltre mille euro?” Sì, e funziona. I benchmark non sono il punto di forza del Dimensity 9500 se guardate solo i numeri assoluti confrontati con Snapdragon 8 Elite o Apple A19 Pro. Ma l’esperienza d’uso quotidiana racconta una storia diversa.
Il chipset MediaTek offre un vantaggio significativo in efficienza energetica. Grazie all’architettura a 3nm e all’ottimizzazione spinta da parte di OPPO attraverso il Trinity Engine—sviluppato in stretta collaborazione con MediaTek—il Find X9 Pro gestisce le risorse con intelligenza superiore.
Nella pratica quotidiana—navigazione, social, multitasking, fotografia, streaming—il telefono è sempre fluido, reattivo, senza lag o rallentamenti. Le app si aprono istantaneamente, il multitasking gestisce decine di app in background senza chiuderle forzatamente, le animazioni di ColorOS 16 scorrono a 120Hz senza mai un frame droppato.
Per il gaming, le prestazioni sono più che adeguate. Genshin Impact, Call of Duty Mobile, PUBG Mobile girano al massimo dei dettagli con frame rate stabili. Il sistema di raffreddamento con camera di vapore da oltre 36.000mm² di area di dissipazione totale—33.7% più grande della generazione precedente—mantiene le temperature sotto controllo anche durante sessioni prolungate.
Ma se quello che vi interessa è un’esperienza fluida, responsiva, con eccellente gestione energetica che si traduce in autonomia reale superiore, il Dimensity 9500 fa il suo lavoro egregiamente.
Batteria: finalmente due giorni veri.
Find X9 Pro integra una batteria da 7500 mAh—sì, settemilacinquecento milliampereora—con tecnologia silicon-carbon di terza generazione sviluppata da OPPO. Per contestualizzare: è un salto gigantesco rispetto ai 5910mAh già generosi di Find X8 Pro.
Eppure lo spessore resta contenuto a 8.25mm.Questo è possibile grazie al 15% di contenuto di silicio nella batteria, record dell’industria, che permette densità energetica superiore rispetto alle batterie tradizionali al grafite. Ma la vera magia è nella durabilità: grazie al materiale sferico silicon-carbon personalizzato da OPPO, questa batteria è progettata per mantenere l’80% della capacità originale anche dopo cinque anni di utilizzo tipico.
Ottanta percento dopo cinque anni. Rileggetelo. Significa che tra mezzo decennio, quando molte batterie tradizionali sono già degradate oltre il 70% e il telefono dura metà giornata, Find X9 Pro avrà ancora 6000mAh effettivi.
È sostenibilità concreta, non greenwashing. Durante i test di utilizzo misto—navigazione web, social, fotografia, streaming video, chiamate, messaggistica—il telefono ha costantemente superato le 30 ore di autonomia. In pratica, carica completa la mattina del lunedì, arrivate a fine martedì senza cercare una presa. Se siete utenti meno intensi, tre giorni sono realistici.
È il tipo di libertà che cambia il rapporto con il dispositivo: smettete di pensare alla batteria.La ricarica è gestita da SUPERVOOC da 80W cablata, che riporta il telefono a livelli utilizzabili in pochi minuti. Supporto fino a 55W con caricatori USB PD di terze parti, quindi non siete vincolati al caricatore proprietario.
AIRVOOC wireless da 50W (con il caricatore magnetico ufficiale OPPO e la custodia magnetica) e ricarica wireless inversa da 10W per ricaricare auricolari o altri accessori completano il quadro.
Una nota importante: potete personalizzare il limite di ricarica tra 80% e 100% per rallentare ulteriormente l’invecchiamento se non avete bisogno del 100% ogni giorno. È un’attenzione al lungo termine che si apprezza.
Software: ColorOS 16 e il dilemma dell’intelligenza artificiale
Find X9 Pro arriva con ColorOS 16 basato su Android 16. L’interfaccia di OPPO è maturata molto negli anni, diventando fluida, personalizzabile, e meno invadente. Il livello di personalizzazione è avanzato, con opzioni per modificare quasi ogni aspetto dell’interfaccia senza dover installare launcher terze parti.
L’integrazione con l’ecosistema Google è profonda. Find X9 Pro supporta tutte le ultime tecnologie Google, dalla suite Gemini alle funzioni AI integrate in Foto, Messaggi, e altre app di sistema.
Il tasto Snap Key è mappato di default su Mind Space, l’hub AI di ColorOS 16: pressione breve cattura il contenuto dello schermo, pressione lunga aggiunge una nota vocale, doppia pressione apre l’interfaccia completa dove potete interagire con l’assistente AI, organizzare informazioni, ricevere suggerimenti contestuali.
ColorOS 16 è veloce, stabile, con bug praticamente assenti durante le settimane di test. Gli aggiornamenti di sicurezza arrivano regolarmente, e OPPO promette supporto software pluriennale.
Connettività: AI LinkBoost e l’ossessione per il segnale
OPPO ha integrato un chip RF proprietario che aumenta la potenza di uplink oltre il 30% nelle bande di frequenza chiave, combinato con architettura antenna surround a 360 gradi. Il risultato è stabilità del segnale e capacità anti-interferenza significativamente migliorate.
La funzione AI LinkBoost utilizza algoritmi avanzati per mantenere connessioni affidabili anche in ambienti tradizionalmente problematici: ascensori, garage sotterranei, treni ad alta velocità. Nei test su metropolitana e treni regionali, dove molti smartphone perdono continuamente la connessione dati, Find X9 Pro ha mantenuto una stabilità sorprendente.
Che faccio, lo compro?
Arriviamo al punto dolente. Il prezzo ufficiale di OPPO Find X9 Pro parte da 1299€ per la versione con 16GB di RAM e 512GB di storage. Sono tanti, anzi tantissimi. Siamo in piena fascia premium, dove si confrontano i migliori flagship del mercato: Samsung Galaxy S25 Ultra, iPhone 17 Pro, Google Pixel 10 Pro. La competizione è feroce, e il nome OPPO non ha lo stesso peso percepito di Samsung o Apple agli occhi del grande pubblico occidentale.
Il sistema fotografico è tra i più completi e versatili disponibili oggi. Il teleobiettivo da 200MP non è marketing, fa davvero la differenza nell’uso reale. La True Color Camera risolve un problema che altri ignorano. I 50MP di default su tutte le fotocamere sono una piccola rivoluzione silenziosa. Il LUMO Engine permette innovazioni concrete. L’integrazione Hasselblad aggiunge valore tangibile, non solo un badge.
La batteria da 7500mAh con degradazione minimizzata e autonomia reale di due giorni è un game-changer per chi è stanco di cercare prese di corrente. Il display è eccellente sotto ogni aspetto. La qualità costruttiva è solida, le certificazioni IP triple sono rassicuranti. ColorOS 16 è maturato, l’integrazione Google è profonda, le prestazioni quotidiane sono fluide anche se i benchmark puri non dominano le classifiche.
Chi dovrebbe comprare Find X9 Pro?
Fotografi mobili seri che apprezzano versatilità e qualità costante su tutte le focali. Utenti power che odiano l’ansia da batteria scarica. Chi cerca un flagship completo senza vincolarsi all’ecosistema Apple o Samsung. Persone che valutano l’esperienza d’uso quotidiana più dei numeri di benchmark. Utenti che apprezzano l’integrazione Google e le funzioni AI (con la consapevolezza che alcune potrebbero essere limitate geograficamente).
Chi dovrebbe guardare altrove?
Chi cerca il processore più potente sulla carta a tutti i costi. Persone per cui il brand è fondamentale quanto il prodotto. Utenti che vogliono un design destinato a restare iconico per anni (tipo iPhone). Chi ha bisogno di tutte le funzioni AI mostrate nelle presentazioni americane disponibili da subito in Italia. Gamer competitivi ossessionati dai frame rate massimi assoluti.
In definitiva, OPPO Find X9 Pro è l’outsider che nella Champions League degli smartphone premium gioca la sua partita con dignità e talento. Non è il favorito, non avrà mai il tifo che accompagna certi brand storici. Ma se decidete di dargli una possibilità, scoprirete un dispositivo che mantiene le promesse dove conta davvero: nell’uso quotidiano, settimana dopo settimana.