
Amazfit T-Rex 3 Pro È costruito per resistere a condizioni estreme (mistergadget.tech)
Non ha la raffinatezza di Apple Watch né l’ecosistema Garmin, ma costa la metà offrendo l’essenziale per gli sport outdoor. Software migliorabile, ma hardware solido.
+ Costruzione robusta
+ Certificazione immersioni fino a 45 metri
+ Mappe offline scaricabili
+ Torcia integrata
+ Rapporto qualità-prezzo imbattibile
+ Oltre 180 modalità sportive
+ Resistenza a temperature estreme
– Quadranti disponibili spesso poco eleganti
– Software con piccole incongruenze
– Dimensioni importanti
– Ecosistema app limitato
– Navigazione con mappe solo buona
– Ricarica completa lenta
Indice
Negli ultimi anni, il mercato degli smartwatch ha subito una curiosa metamorfosi. Dove un tempo dominavano i carri armati digitali pensati per scalatori, alpinisti e avventurieri estremi – pensiamo ai primi modelli Suunto o ai leggendari Garmin Fenix– oggi abbondano dispositivi eleganti, raffinati, orientati alla vita urbana. Apple Watch, Pixel Watch e i loro epigoni hanno trasformato lo smartwatch in un accessorio per l’aperitivo piuttosto che per l’alpinismo. Certo, anche Apple ha provato a recuperare il terreno perduto con l’Ultra, ammettendo implicitamente che forse il mercato degli sport estremi meritava ancora attenzione.
È proprio in questo contesto che si inserisce l’Amazfit T-Rex 3 Pro, un dispositivo che sembra voler ricordare a tutti come dovrebbe essere fatto un orologio per chi non si accontenta di contare i passi fino alla caffetteria. Con un quadrante che supera i 48 millimetri e uno spessore generoso di 14 millimetri, questo smartwatch non ha alcuna intenzione di passare inosservato. Il peso si attesta sui 52 grammi senza cinturino, cifra che tradisce immediatamente la natura del dispositivo: non è pensato per chi cerca leggerezza ed eleganza, ma per chi ha bisogno di qualcosa che resista a condizioni che manderebbero in pensione anticipata qualunque gadget tecnologico convenzionale.
La proposta di Amazfit si distingue principalmente per il rapporto qualità-prezzo: a 399 euro (disponibile sia in versione da 44mm che da 48mm), offre caratteristiche che normalmente si trovano su dispositivi che costano il doppio o il triplo. Non parliamo della stessa raffinatezza di un Apple Watch, né della stessa profondità ecosistemica di un Garmin. Ma per chi ha bisogno soprattutto di robustezza, autonomia estrema e funzionalità sportive avanzate, questo T-Rex 3 Pro potrebbe rappresentare un compagno di viaggio più che adeguato.
Design e costruzione
Il design dell’Amazfit T-Rex 3 Pro non fa prigionieri. Questo è un orologio che dichiara le proprie intenzioni già al primo sguardo: angoli decisi, linee aggressive, una presenza al polso che potremmo definire “imperativa”. La versione da 48mm, in particolare, occupa uno spazio considerevole e non è certamente indicata per polsi sottili o per chi cerca discrezione.
La cassa è realizzata in polimeri rinforzati con fibre, una scelta che permette di contenere peso e costi mantenendo un’eccellente resistenza. La ghiera e i pulsanti, invece, sono in titanio grado 5, lo stesso materiale utilizzato in applicazioni aerospaziali. Questa combinazione ibrida rappresenta un compromesso intelligente: dove serve robustezza assoluta c’è il titanio, per il resto si utilizzano materiali più economici ma comunque performanti.
Il vetro zaffiro protegge il display AMOLED da 1,5 pollici sulla versione da 48mm (1,32 pollici sulla 44mm), con una luminosità che raggiunge i 3000 nit. Per chi non mastica specifiche tecniche: è abbastanza luminoso da essere perfettamente leggibile anche sotto il sole più impietoso. La risoluzione di 480×480 pixel offre una densità di 322 ppi, più che sufficiente per testi nitidi e mappe dettagliate.

I quattro pulsanti fisici affiancano il touchscreen, soluzione che si rivela provvidenziale in condizioni avverse. Quando si indossano guanti, quando il display è bagnato o quando semplicemente si preferisce un controllo tattile più preciso, questi pulsanti diventano indispensabili. Il sistema di sgancio rapido per i cinturini da 22mm (20mm sulla versione più piccola) rappresenta un gradito passo avanti rispetto ai modelli precedenti che richiedevano attrezzi specifici.
La certificazione 10 ATM garantisce la resistenza all’acqua fino a 100 metri, mentre le certificazioni EN13319, ISO 6425 e GB/T 18828 attestano l’idoneità del dispositivo per immersioni in apnea fino a 45 metri e persino per immersioni ricreative con autorespiratore. Non sono dettagli da poco: parliamo di specifiche che solo pochi anni fa si trovavano esclusivamente su computer subacquei dedicati.
Specifiche tecniche
Sotto la corazza, l’Amazfit T-Rex 3 Pro nasconde un hardware di tutto rispetto. Il sensore biometrico BioTracker 6.0 PPG si occupa del monitoraggio continuo della frequenza cardiaca, della saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2), della variabilità della frequenza cardiaca e persino della temperatura cutanea. Non conosciamo il processore specifico né la quantità di RAM – Amazfit mantiene riservate queste informazioni – ma nell’utilizzo pratico il dispositivo si dimostra reattivo e fluido.
Il sistema di posizionamento satellitare supporta sei costellazioni diverse in doppia frequenza (dual-band), caratteristica che migliora significativamente la precisione anche in condizioni difficili come canyon urbani o fitte foreste. L’antenna GPS a polarizzazione circolare contribuisce a mantenere il segnale stabile anche quando altri dispositivi andrebbero in difficoltà.

La connettività comprende WiFi 2,4 GHz e Bluetooth 5.2, oltre a BLE per i sensori esterni. Parlando di sensori, il T-Rex 3 Pro può collegarsi a fasce cardio, misuratori di potenza per ciclismo e corsa, sensori di cadenza e velocità, termometri esterni e altro ancora. L’integrazione con l’ecosistema di accessori sportivi risulta quindi piuttosto completa.
Lo storage interno ammonta a 26GB, condivisi tra mappe offline, musica, registrazioni di allenamento e quadranti personalizzati. È uno spazio più che generoso per le esigenze della maggior parte degli utenti, anche se bisogna considerare che le mappe possono occupare diversi gigabyte per regioni estese.
Il display AMOLED da 1,5 pollici rappresenta uno dei punti di forza del dispositivo. La tecnologia AMOLED offre neri profondi, contrasti eccellenti e consumi energetici contenuti quando si visualizzano interfacce prevalentemente scure. La frequenza di aggiornamento a 60Hz garantisce animazioni fluide e una generale sensazione di reattività superiore rispetto ai pannelli a 30Hz.
Funzionalità per la salute
L’approccio di Amazfit al monitoraggio della salute risulta articolato e, almeno sulla carta, piuttosto completo. Il sistema BioCharge fornisce un punteggio che riflette il livello di energia disponibile, basandosi sulla qualità del sonno, sul recupero post-allenamento e sui livelli di stress. L’idea è fornire un’indicazione immediata di quanto si è pronti ad affrontare la giornata.
Il monitoraggio continuo della frequenza cardiaca opera 24 ore su 24, con intervalli di misurazione configurabili fino a un minuto. Il sistema invia avvisi quando rileva anomalie, sia in caso di frequenza troppo alta che troppo bassa. La saturazione dell’ossigeno nel sangue viene anch’essa monitorata costantemente, funzionalità particolarmente utile in alta quota o per chi soffre di apnee notturne.
Il monitoraggio del sonno attraverso la tecnologia RestoreIQ analizza le fasi del sonno (inclusa la fase REM), la qualità della respirazione notturna e persino i riposini diurni. Il sistema traccia automaticamente i pisolini superiori ai 20 minuti, offrendo un quadro completo dei pattern di riposo. La funzione di monitoraggio della qualità respiratoriadurante il sonno può fornire indicazioni preziose su eventuali disturbi respiratori.

Il Personal Activity Intelligence (PAI) rappresenta un approccio interessante alla valutazione della forma fisica. Invece di focalizzarsi sui tradizionali 10.000 passi giornalieri, il sistema PAI assegna un punteggio basato sulla risposta del cuore all’esercizio fisico. Secondo lo studio HUNT Fitness, mantenere un punteggio PAI pari o superiore a 100 riduce significativamente il rischio di ipertensione, malattie cardiache e diabete di tipo 2.
La misurazione con un tocco permette di ottenere in 45 secondi una panoramica simultanea di frequenza cardiaca, livello di stress, saturazione dell’ossigeno e frequenza respiratoria. È una funzionalità comoda per check-up rapidi senza dover navigare tra diversi menu.
La variabilità della frequenza cardiaca (HRV) viene tracciata durante il sonno, fornendo un indicatore importante dello stato di recupero e del livello di stress del sistema nervoso autonomo. Valori più alti di HRV generalmente indicano un migliore stato di forma e recupero.
Funzionalità sportive
Con oltre 180 modalità sportive, l’Amazfit T-Rex 3 Pro copre praticamente qualunque attività fisica immaginabile. Dalla corsa al trail running, dal ciclismo su strada alla mountain bike, dal nuoto in piscina a quello in acque libere, dall’escursionismo all’arrampicata. E poi discipline più esotiche: dal wingsuit flying al sepak takraw, passando per il curling e il pole dance.
Molte di queste modalità sono essenzialmente categorizzazioni – non raccolgono dati specifici diversi tra loro – ma permettono comunque di organizzare gli allenamenti in modo più preciso nel lungo periodo. Per gli sport più praticati, invece, le funzionalità diventano molto più specifiche.
Per la corsa, il dispositivo offre una modalità track running con correzione intelligente della traiettoria, un virtual pacer per confrontare le prestazioni con allenamenti precedenti e metriche avanzate come VO2 Max, carico di allenamento ed effetto dell’allenamento. Il riconoscimento automatico di otto diverse attività sportive e di 25 esercizi di allenamento della forza semplifica il tracking senza dover sempre avviare manualmente la registrazione.

Il supporto per allenamenti strutturati permette di creare workout con intervalli personalizzati, sia per distanza che per tempo, con indicazione di riscaldamento e defaticamento. Zepp Coach, l’assistente di allenamento basato su intelligenza artificiale, genera piani personalizzati per distanze che vanno dai 5km alla maratona completa.
Per il ciclismo, il dispositivo può connettersi a misuratori di potenza, sensori di cadenza e velocità, fornendo metriche dettagliate sulla performance. L’integrazione con piattaforme come Strava, Komoot, TrainingPeaks e Relive permette di condividere e analizzare gli allenamenti con la community sportiva.
Le funzionalità subacquee meritano una menzione particolare. Oltre alla resistenza all’acqua certificata fino a 100 metri, il T-Rex 3 Pro offre modalità dedicate per apnea outdoor e indoor, immersioni ricreative e pesca subacquea. Il limite di profondità del gauge è fissato a 45 metri, più che sufficiente per la maggior parte delle attività ricreative. Il dispositivo monitora profondità attuale e massima, velocità di risalita, temperatura dell’acqua e ovviamente la frequenza cardiaca, visualizzando anche la bussola per l’orientamento subacqueo.
Il monitoraggio GPS in modalità accurata può durare fino a 38 ore sulla versione da 48mm, mentre in modalità risparmio energetico si arriva a 74 ore. Per attività ultra-endurance come escursionismo ed arrampicata di più giorni, la modalità a lunga durata della batteria estende l’autonomia fino a 85 ore, con un massimo teorico di 116 ore disabilitando alcune funzionalità.
Funzioni speciali
Tra le caratteristiche che distinguono questo modello dalla massa, la torcia integratamerita sicuramente attenzione. Con una luminosità di 200 lux (300 in modalità Boost), non sostituirà una vera torcia frontale, ma in situazioni di emergenza o semplicemente per cercare qualcosa nella borsa o nel buio può rivelarsi incredibilmente utile. È uno di quei dettagli che sembrano superflui fino a quando non servono, poi ci si chiede come si sia potuto vivere senza.
Le mappe offline rappresentano un’altra funzionalità distintiva. Il dispositivo supporta il download di mappe base, mappe di contorno e mappe delle stazioni sciistiche. Una volta scaricate tramite WiFi, queste mappe sono accessibili anche senza connessione telefonica, caratteristica fondamentale per chi si avventura in zone remote. Il sistema di navigazione include indicazioni stradali dettagliate passo-passo, ricerca di punti di interesse (POI), pianificazione del percorso con creazione di percorsi di andata e ritorno, e persino il ricalcolo automatico del percorso se ci si discosta dalla rotta pianificata.

L’integrazione con Komoot permette di importare i percorsi direttamente nell’app Zepp, anche se il processo non è ancora fluido come su dispositivi concorrenti. Si può comunque esportare un file GPX da qualsiasi piattaforma di pianificazione percorsi e importarlo manualmente nell’app.
La modalità bassa temperatura estende l’utilizzo del dispositivo fino a -30°C, caratteristica non comune negli smartwatch consumer. Quando la temperatura superficiale scende sotto i -10°C, l’orologio attiva automaticamente ottimizzazioni per preservare la batteria e mantenere il funzionamento del display. In queste condizioni estreme, l’autonomia si riduce naturalmente, ma resta comunque utilizzabile per un’intera giornata di attività con GPS attivo.
Gli strumenti ambientali includono bussola, altimetro barometrico, allerta tempesta e allerta alta quota. Quest’ultima è particolarmente utile: quando si superano i 3000 metri, l’orologio suggerisce di effettuare un test della saturazione dell’ossigeno se si sale di oltre 400 metri nelle 24 ore. A quote superiori ai 4000 metri, l’allerta scatta dopo 400 metri di dislivello in 6 ore.
Zepp Flow, l’assistente vocale integrato, permette di controllare l’orologio tramite comandi vocali. Si possono regolare impostazioni, verificare i progressi degli allenamenti, controllare il meteo e altro ancora. Supporta attualmente otto lingue tra cui l’italiano, anche se nelle nostre prove l’accuratezza del riconoscimento vocale non si è rivelata sempre impeccabile.
La possibilità di rispondere ai messaggi su Android utilizzando tastiera QWERTY completa o dettatura vocale aggiunge un livello di praticità, mentre le chiamate Bluetooth attraverso microfono e altoparlante integrati permettono di gestire telefonate senza estrarre lo smartphone.
Batteria
Qui l’Amazfit T-Rex 3 Pro si prende una rivincita sonora rispetto a molti concorrenti ben più costosi. La batteria da 700 mAh sulla versione da 48mm (500 mAh sulla 44mm) garantisce prestazioni notevoli. In utilizzo tipico – con monitoraggio frequenza cardiaca attivo ogni 5 minuti, monitoraggio del sonno abilitato, 150 notifiche al giorno, schermo sempre attivo e 90 minuti di GPS alla settimana – Amazfit dichiara fino a 25 giorni di autonomia per la versione da 48mm e 17 giorni per quella da 44mm.
Nelle prove reali, con utilizzo intenso che include display sempre acceso, monitoraggio frequenza cardiaca a intervalli di 1 minuto, allenamenti quotidiani con GPS, chiamate Bluetooth e utilizzo della torcia, l’autonomia scende a circa 10 giorni per la versione grande e 8 per quella piccola. Sono comunque cifre che fanno impallidire praticamente qualunque smartwatch generalista sul mercato.
La ricarica completa richiede circa 2,5 ore tramite il sistema di aggancio magnetico e cavo USB-C. Non è velocissima, ma considerando quanto dura la batteria, la ricarica diventa un’operazione settimanale piuttosto che quotidiana, cambiando completamente il rapporto con il dispositivo.
La modalità GPS accurata offre 38 ore di tracking continuo sulla versione da 48mm, mentre la modalità risparmio energetico arriva a 74 ore. Per gli ultra-maratoneti e gli escursionisti di più giorni, la modalità a lunga durata può estendere l’autonomia fino a 85 ore, con un massimo teorico di 116 ore in modalità GPS estrema.
Prezzo e confronto con la concorrenza
A 399 euro, l’Amazfit T-Rex 3 Pro si posiziona in una fascia di mercato particolare. Costa meno della metà di un Apple Watch Ultra 2 (899 euro) e circa un terzo di un Garmin Fenix 8 (oltre 1000 euro). È però significativamente più costoso del T-Rex 3 standard, disponibile a 299 euro, e quasi il doppio di dispositivi come l’Amazfit Active 2.
Il confronto diretto con la concorrenza rivela luci e ombre. Rispetto ai top di gamma come Garmin Fenix 8 o Apple Watch Ultra 2, mancano l’ecosistema maturo di applicazioni, l’integrazione profonda con i rispettivi ecosistemi e quella raffinatezza software che deriva da anni di sviluppo e perfezionamento. Le mappe, per esempio, pur funzionali, non raggiungono il dettaglio e l’affidabilità delle controparti Garmin.
Confrontato con dispositivi come il COROS Vertix 2 (699 euro) o il Garmin Instinct 2(circa 350-450 euro a seconda delle versioni), il T-Rex 3 Pro offre caratteristiche comparabili a un prezzo generalmente inferiore. La presenza del vetro zaffiro, dello schermo AMOLED brillante, del gauge per immersioni fino a 45 metri e della torcia integrata rappresentano plus non comuni in questa fascia di prezzo.
Il vero punto di forza rimane il rapporto tra caratteristiche offerte e prezzo richiesto. Non è il dispositivo più raffinato, non è quello con il software più maturo, non è nemmeno quello con l’ecosistema più ricco. Ma per chi cerca principalmente robustezza, autonomia estrema, funzionalità sportive avanzate e non ha bisogno delle migliaia di app disponibili su Apple Watch o delle integrazioni profonde di Garmin Connect, questo Amazfit rappresenta un’opzione decisamente interessante.
L’app Zepp, va detto, continua a essere il tallone d’Achille della proposta Amazfit. L’interfaccia risulta talvolta macchinosa, la traduzione italiana non sempre impeccabile, l’organizzazione dei menu non sempre intuitiva. È evidente l’origine asiatica del software, adattato per i mercati occidentali senza quella limatura finale che farebbe la differenza. I quadranti disponibili, poi, oscillano tra il discreto e il francamente brutto, con poche opzioni davvero eleganti o professionali.
Il verdetto
L’Amazfit T-Rex 3 Pro rappresenta un compromesso intelligente tra prestazioni, robustezza e prezzo. Non è perfetto – il software avrebbe bisogno di maggiore rifinitura, l’app potrebbe essere più intuitiva, i quadranti più eleganti – ma fa bene le cose che contano davvero per il suo pubblico di riferimento.
La costruzione solida, l’autonomia eccezionale, il display brillante e leggibile, le funzionalità sportive complete e la certificazione per immersioni lo rendono un compagno affidabile per chi pratica sport outdoor con serietà. Non sostituirà un computer subacqueo dedicato per chi fa immersioni regolari, non offrirà la stessa profondità di analisi di un Garmin top di gamma, non avrà l’eleganza di un Apple Watch. Ma costerà una frazione di questi dispositivi, facendo comunque il suo dovere in modo più che dignitoso.
Per chi cerca uno smartwatch resistente che possa davvero accompagnare in avventure estreme, che non richieda ricariche continue, che offra funzionalità sportive avanzate senza svuotare il portafoglio, l’Amazfit T-Rex 3 Pro merita seria considerazione. È uno strumento, non un gioiello. È funzionale, non raffinato. Ma proprio per questo potrebbe essere esattamente ciò di cui molti appassionati di outdoor hanno bisogno.
Il giudizio finale si attesta su un solido 8/10: punto di riferimento interessante nel segmento degli sport watch robusti ed economici, con ampi margini di miglioramento soprattutto sul versante software.
