
Plaud Note Pin, il registratore intelligente con AI (mistergadget.tech)
Sistema Plaud Intelligence 3.0 con trascrizione automatica in 112 lingue, riassunti multidimensionali, oltre 3000 template e funzione Ask Plaud per interrogare i contenuti.
Perfetto per conversazioni one-to-one, networking e situazioni dinamiche. Richiede abbonamento per uso continuativo.
+ Clip magnetica rotante a 360°
+ Autonomia eccellente
+ Qualità audio sorprendente
+ Plaud Intelligence 3.0
+ Perfetto per networking
+ Trascrizione in 112 lingue
+ Funzione Ask Plaud
– Non adatto per riunioni numerose
– Abbonamento praticamente obbligatorio
– Assenza di display
– Trasferimento dati lento
Indice
- Un design che scompare (ed è esattamente quello che deve fare)
- Sistema audio a due microfoni: piccolo ma sorprendentemente capace
- Autonomia e storage: progettato per la giornata lavorativa completa
- Plaud Intelligence 3.0: il cervello che fa la differenza
- Ask Plaud: quando l’AI diventa assistente conversazionale
- Input multimodale: il contesto che arricchisce il contenuto
- L’app mobile: hub di controllo e centro di elaborazione
- La questione abbonamento: il prezzo dell’intelligenza
- Confronto con Plaud Note Pro: due filosofie complementari
- Privacy, etica e considerazioni legali: il grande elefante nella stanza
- Casi d’uso reali: quando il NotePin brilla davvero
- Pregi e limitazioni: il verdetto finale
Ci sono momenti della giornata lavorativa in cui tirare fuori un dispositivo dal taschino, posizionarlo sul tavolo o anche solo aprire un’app sul telefono risulta semplicemente impossibile. Pensate a quella conversazione cruciale durante un coffee break, all’incontro casuale con un potenziale cliente in ascensore, alla brillante idea condivisa dal collega mentre camminate verso la sala riunioni. Oppure immaginate di partecipare a una conferenza dove vi spostate continuamente tra workshop, sessioni di networking e incontri improvvisati. In tutti questi scenari, catturare le informazioni importanti diventa una sfida quasi impossibile da risolvere con i metodi tradizionali.
Il Plaud NotePin nasce esattamente per colmare questo vuoto, proponendo un approccio radicalmente diverso alla registrazione intelligente delle conversazioni. Non si tratta più di un dispositivo da posizionare strategicamente su un tavolo, ma di un registratore vocale indossabile che si aggancia ai vestiti come una elegante spilla, pronto a catturare ogni momento importante della vostra giornata senza che dobbiate nemmeno pensarci.
L’idea può sembrare futuristica, quasi fantascientifica, ma dopo averlo testato intensivamente per diverse settimane posso confermare che il concetto funziona straordinariamente bene. Certo, ci sono considerazioni importanti da fare sulla privacy e sull’etica dell’uso di un dispositivo sempre-in-ascolto, ma dal punto di vista puramente tecnologico e funzionale, il NotePin rappresenta un’evoluzione significativa nel modo di documentare le conversazioni professionali.
Un design che scompare (ed è esattamente quello che deve fare)
La prima cosa che colpisce aprendo la confezione del Plaud NotePin è quanto sia incredibilmente piccolo e leggero. Stiamo parlando di un dispositivo che misura appena 48 × 13,4 millimetri con uno spessore di soli 3 millimetri e un peso di 10 grammi. Per darvi un’idea, è più piccolo di una chiavetta USB moderna e pesa meno di due monetine da un euro sovrapposte. Questa miniaturizzazione estrema non è un vezzo estetico, ma una necessità funzionale: un registratore indossabile deve essere tanto discreto da scomparire, altrimenti diventa un ostacolo invece che uno strumento.
Il corpo è realizzato in lega di alluminio 6063, lo stesso materiale aerospaziale utilizzato nel fratello maggiore Plaud Note Pro, con una finitura opaca che non riflette la luce e non attira l’attenzione. La superficie presenta una texture a onde concentriche che oltre a essere gradevole al tatto serve anche a migliorare la presa durante la manipolazione del dispositivo. Disponibile nelle colorazioni nero, argento e oro, il NotePin riesce nell’impresa non banale di sembrare contemporaneamente un accessorio tecnologico sofisticato e un elemento di design minimalista.

L’aggancio ai vestiti avviene tramite una clip magnetica rotante a 360 gradi incredibilmente ben progettata. La forza magnetica è calibrata con precisione millimetrica: abbastanza forte da garantire che il dispositivo non cada mai accidentalmente, ma sufficientemente delicata da non danneggiare i tessuti più leggeri. Durante le mie settimane di test l’ho indossato su camicie di cotone, polo, giacche strutturate e persino su una felpa in pile, e in nessun caso si è verificato alcun problema di danneggiamento del tessuto o di tenuta precaria.
Una caratteristica che apprezzo particolarmente è la rotazione libera della clip, che permette al dispositivo di trovare naturalmente la posizione ottimale qualunque sia l’inclinazione del vostro corpo. State camminando, seduti, chini su una scrivania? Il NotePin si autoregola mantenendo sempre i microfoni nella posizione ideale per la captazione audio. Questo può sembrare un dettaglio trascurabile, ma fa un’enorme differenza nella qualità delle registrazioni in situazioni dinamiche.
A differenza del Note Pro, il NotePin non dispone di alcun display. La scelta è deliberata e coerente con la filosofia di design: un dispositivo pensato per scomparire non ha bisogno di uno schermo. Il controllo avviene attraverso un unico pulsante centrale la cui superficie leggermente concava lo rende facilmente identificabile al tatto anche senza guardare. Pressione prolungata per avviare la registrazione, altra pressione prolungata per fermarla. Durante la registrazione, il dispositivo emette vibrazioni discrete per confermare ogni azione, garantendo un feedback tattile senza disturbare chi vi circonda.
Sistema audio a due microfoni: piccolo ma sorprendentemente capace
Considerando le dimensioni ridottissime, ci si aspetterebbe dei compromessi significativi sulla qualità di registrazione. Invece, il Plaud NotePin integra ben due microfoni MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems) con tecnologia di noise cancellation AI-powered, capaci di captare voci a una distanza dichiarata fino a 1 metro. Nella pratica, questa specifica va interpretata correttamente: il dispositivo funziona ottimamente nelle conversazioni dirette faccia-a-faccia, dove la persona con cui parlate si trova naturalmente a quella distanza o anche leggermente oltre.
Ho testato il NotePin in una varietà di scenari reali: conversazioni one-to-one in ambienti ufficio, discussioni durante pranzi di lavoro in ristoranti rumorosi, chiacchierate mentre camminavo per strada, persino una telefonata effettuata indossando il dispositivo sulla camicia. In tutti questi contesti, la qualità dell’audio catturato si è dimostrata più che adeguata per una trascrizione accurata. La voce dell’interlocutore viene catturata con chiarezza anche quando parla a volume moderato, e il sistema di cancellazione del rumore fa un lavoro egregio nell’attenuare rumori di fondo costanti come il brusio di un bar o il traffico stradale.
Tuttavia, è importante essere onesti sulle limitazioni. Il NotePin non è progettato per registrare riunioni di gruppodove più persone parlano da posizioni diverse. In una sala riunioni tradizionale con sei-otto partecipanti distribuiti attorno a un tavolo, il dispositivo catturerà chiaramente solo chi sta parlando nelle immediate vicinanze, mentre le voci più distanti risulteranno attenuate o incomprensibili. Per quel tipo di scenario, il Plaud Note Pro rimane la scelta più appropriata.
La forza del NotePin sta invece nelle conversazioni dinamiche e personali: l’incontro casuale con un collega, la telefonata importante mentre siete in movimento, il pitch improvvisato a un potenziale cliente durante un evento di networking, la sessione di coaching one-to-one. In tutti questi contesti, dove la distanza tra voi e l’interlocutore è naturalmente ridotta, il dispositivo eccelle.
Un dettaglio interessante è che il posizionamento sul corpo influenza significativamente la qualità della registrazione. Durante i test ho sperimentato varie posizioni: bavero della giacca (risultato migliore), taschino della camicia (molto buono), bordo della tasca dei pantaloni (accettabile ma non ideale), persino clip sulla cintura (funzionale ma la voce risulta leggermente più lontana). La posizione più alta possibile, vicino al petto e orientata verso l’esterno, garantisce i risultati migliori.
Autonomia e storage: progettato per la giornata lavorativa completa
La batteria da 270mAh garantisce fino a 20 ore di registrazione continua, un’autonomia straordinaria considerando le dimensioni lillipuziane del dispositivo. Nella pratica quotidiana, questo si traduce in diversi giorni di utilizzo normale senza bisogno di ricarica. Anche negli utilizzi più intensi, con registrazioni multiple nell’arco della giornata, sono riuscito facilmente a coprire un’intera settimana lavorativa prima di dover cercare il cavo.
La ricarica avviene tramite cavo magnetico proprietario (sì, ancora un cavo da portare con sé, purtroppo) e richiede circa 1,5 ore per il pieno. Un LED discreto integrato nella clip magnetica si illumina durante la ricarica e si spegne quando il processo è completato, fornendo un feedback visivo immediato.

Lo storage interno da 16GB può sembrare limitato rispetto ai 64GB del Note Pro, ma nella pratica risulta più che sufficiente. Considerando che il NotePin è pensato per conversazioni brevi e mirate piuttosto che per registrazioni maratona di ore, lo spazio disponibile permette di accumulare centinaia di conversazioni prima di dover necessariamente trasferire i file all’app per l’elaborazione.
Il trasferimento avviene esclusivamente via Bluetooth 5.4, visto che il dispositivo è troppo piccolo per integrare hardware Wi-Fi o porte cablate. La velocità non è fulminea, ma per registrazioni di durata tipica (10-30 minuti) il trasferimento si completa in un paio di minuti, un tempo assolutamente tollerabile mentre vi dedicate ad altre attività.
Plaud Intelligence 3.0: il cervello che fa la differenza
Ed eccoci al vero cuore pulsante del sistema, quello che trasforma il NotePin da semplice registratore in strumento di amplificazione dell’intelligenza conversazionale. Con il recente aggiornamento a Plaud Intelligence 3.0, l’ecosistema software ha fatto un salto qualitativo notevole, introducendo funzionalità che ridefiniscono completamente il valore di questi dispositivi.
La prima fase rimane la trascrizione automatica, affidata ai modelli più avanzati disponibili, principalmente Whisper Large V3 e Azure Models. Il sistema supporta 112 lingue diverse con un’accuratezza che nel mio testing con l’italiano si è attestata stabilmente sopra il 94-96%. Gli errori più comuni riguardano sigle aziendali, acronimi tecnici molto specifici e nomi propri inusuali, ma il livello complessivo di precisione è decisamente impressionante. Il sistema identifica automaticamente gli speaker diversi, distinguendo tra voi e il vostro interlocutore anche senza configurazione preliminare.
Ma la vera rivoluzione arriva con i “Multidimensional Summaries”, i riassunti multidimensionali che analizzano ogni conversazione da molteplici angolazioni. Non ricevete più un semplice riassunto generico, ma una serie di sintesi specializzate: una panoramica generale per capire rapidamente di cosa si è parlato, una lista di action items con le azioni concrete emerse dalla discussione, un’estrazione dei dati chiave con numeri, date e informazioni fattuali menzionate, persino una prospettiva speaker-by-speaker che evidenzia i punti principali sollevati da ciascun partecipante.
Il sistema include oltre 3000 template preconfigurati ottimizzati per praticamente qualsiasi scenario professionale: vendite, consulenza, colloqui di lavoro, sessioni di coaching, interviste giornalistiche, consultazioni mediche, lezioni private e così via. Ogni template guida l’AI nell’estrarre le informazioni più rilevanti per quello specifico contesto. Se nessuno dei template esistenti vi soddisfa, potete creare template personalizzati specificando esattamente cosa volete che l’intelligenza artificiale cerchi ed estragga dalle vostre conversazioni.
Una novità significativa di Intelligence 3.0 è la funzione “Press to Highlight” (Premi per Evidenziare). Anche se il NotePin attuale non supporta ancora questa funzionalità a livello hardware – richiederà un aggiornamento firmware futuro – vale la pena menzionarla perché rappresenta un’evoluzione importante nel paradigma di interazione. L’idea è semplice ma potente: durante una conversazione, quando viene detto qualcosa di particolarmente importante, potete premere brevemente il pulsante del dispositivo per segnalare all’AI che quel momento merita attenzione speciale. Il sistema cattura i 30 secondi di audio precedenti e li marca come “highlight”, garantendo che quel passaggio venga enfatizzato nei riassunti successivi.
Ask Plaud: quando l’AI diventa assistente conversazionale
Una delle funzionalità che uso più frequentemente è “Ask Plaud”, l’assistente conversazionale integrato che permette di interrogare i contenuti delle vostre registrazioni usando linguaggio naturale. Invece di dover rileggere intere trascrizioni cercando informazioni specifiche, potete semplicemente chiedere: “Qual era il budget discusso durante la call di martedì?” oppure “Quali obiezioni ha sollevato il cliente riguardo al nostro prodotto?” oppure ancora “Riassumimi i punti chiave della conversazione con Marco di venerdì scorso”.
L’intelligenza artificiale scandaglia la trascrizione, estrae le informazioni rilevanti e ve le presenta in forma chiara e concisa, citando sempre il timestamp esatto in cui quel particolare passaggio è stato pronunciato. Questo vi permette, se necessario, di riascoltare direttamente quel segmento audio per verificare il contesto completo.

La nuova versione 3.0 introduce anche la funzionalità “Source-Based Answers” (Risposte Basate su Fonti), che garantisce che ogni affermazione fatta dall’AI sia collegata direttamente alla fonte originale. Non ricevete più risposte generiche o potenzialmente allucinatorie: ogni informazione è verificabile e tracciabile fino al momento esatto della conversazione in cui è stata menzionata.
Particolarmente utile è anche la “Global Search” (Ricerca Globale), che permette di cercare informazioni attraverso tutte le vostre registrazioni contemporaneamente. “Chi mi ha parlato del progetto Atlantis nelle ultime due settimane?” oppure “Trova tutte le conversazioni in cui si è discusso di prezzi superiori a 10.000 euro”. Il sistema setaccia l’intero archivio e vi presenta i risultati rilevanti, trasformando mesi di conversazioni sparse in un database interrogabile e strutturato.
Input multimodale: il contesto che arricchisce il contenuto
Un’altra novità importante di Intelligence 3.0 è l’acquisizione multimodale. Mentre il NotePin registra una conversazione, tramite l’app mobile potete aggiungere note testuali, scattare fotografie di documenti, presentazioni, lavagne o qualsiasi materiale visivo rilevante, e il tutto verrà integrato nella documentazione finale di quella conversazione.
Immaginate di incontrare un cliente che vi mostra rapidamente alcuni dati su un foglio di carta o sul suo laptop. Invece di interrompere il flusso della conversazione per copiare quei numeri, potete semplicemente fotografarli con il telefono attraverso l’app Plaud. L’intelligenza artificiale riconoscerà automaticamente il contenuto della foto (grazie a OCR avanzato) e lo integrerà nel riassunto finale, collegandolo temporalmente alla conversazione in corso.
Questa multimodalità trasforma il NotePin da registratore audio in vero e proprio sistema di documentazione contestuale delle conversazioni. Non state più solo catturando parole: state creando un archivio strutturato di conoscenza conversazionale completa di tutti i suoi elementi di contesto.
L’app mobile: hub di controllo e centro di elaborazione
L’applicazione Plaud per iOS e Android funge da cervello centrale del sistema. L’interfaccia è pulita, moderna e sorprendentemente intuitiva considerando la quantità di funzionalità che deve gestire. La schermata principale mostra tutte le vostre registrazioni organizzate cronologicamente, con possibilità di filtrarle per data, durata, template utilizzato o presenza di tag specifici.
Selezionando una registrazione si accede alla schermata di dettaglio completa: trascrizione integrale con sincronizzazione audio (toccate una frase e l’audio salta a quel punto esatto), riassunti multidimensionali nelle varie prospettive, sezione “Notepad” con le vostre note e foto supplementari, e la possibilità di chattare con Ask Plaud per interrogare il contenuto.

Le opzioni di esportazione sono complete e professionali: testo semplice, file Word, PDF, oppure condivisione diretta via email, WhatsApp, Telegram e altri servizi di messaggistica. Esiste anche l’integrazione con alcune piattaforme di produttività come Notion e Salesforce, anche se la gamma di integrazioni disponibili è ancora in espansione e non copre tutti i servizi che alcuni utenti potrebbero desiderare.
Un aspetto che apprezzo particolarmente è la gestione della privacy e del consenso. Prima di ogni registrazione, l’app può mostrarvi un promemoria per informare il vostro interlocutore che state registrando (la funzionalità è opzionale ma fortemente consigliata). Potete anche aggiungere note di consenso a ciascuna registrazione, documentando chi ha acconsentito alla registrazione e in quale contesto.
La questione abbonamento: il prezzo dell’intelligenza
Esattamente come per il Note Pro, anche il NotePin richiede un abbonamento per un utilizzo continuativo delle funzionalità AI. L’hardware include solo un numero limitato di minuti di trascrizione gratuiti, dopodiché dovete scegliere uno dei piani disponibili.
Lo Starter Plan gratuito offre 300 minuti mensili di trascrizione. Sufficiente per chi usa il dispositivo sporadicamente, ma limitante per un uso professionale regolare. Il Pro Plan costa 99,99 dollari all’anno e aumenta il monte minuti a 1200 mensili (20 ore), più che adeguato per la maggior parte degli utenti. Infine c’è l’Unlimited Plan a 239,99 dollari annui che elimina qualsiasi limitazione.
La struttura di prezzo è identica a quella del Note Pro, e le considerazioni sono le stesse. Sì, l’abbonamento rappresenta un costo ricorrente significativo che va sommato al prezzo d’acquisto del dispositivo (circa 169 euro per il NotePin). No, non è economico. Ma se considerate il valore del tempo risparmiato e la quantità di informazioni che altrimenti andrebbero perse, il ROI per un professionista che fa molte conversazioni importanti è decisamente positivo.
Personalmente ritengo che Plaud dovrebbe essere più trasparente su questo aspetto fin dalla fase di acquisto, magari offrendo bundle hardware+abbonamento a prezzo scontato per i nuovi utenti. La sensazione del “costo nascosto” che molti utenti lamentano dopo l’acquisto potrebbe essere facilmente evitata con una comunicazione più chiara.
Confronto con Plaud Note Pro: due filosofie complementari
La domanda che molti si pongono è: meglio il Note Pro o il NotePin? La risposta dipende completamente dal vostro caso d’uso primario.
Il Plaud Note Pro eccelle nelle riunioni formali strutturate, dove più persone si riuniscono attorno a un tavolo per discutere. I quattro microfoni con beamforming captano voci anche a notevole distanza, il display OLED fornisce feedback immediato, l’autonomia di 50 ore copre anche le giornate più intense, e la compatibilità MagSafe permette di registrare automaticamente le telefonate. È lo strumento perfetto per chi partecipa regolarmente a meeting aziendali, sessioni di brainstorming di gruppo, presentazioni client con molteplici stakeholder.
Il Plaud NotePin è invece pensato per le conversazioni dinamiche e personali. Incontri one-to-one improvvisati, networking durante eventi e conferenze, coaching e consulenze individuali, interviste giornalistiche sul campo, qualsiasi situazione dove dovete essere mobili e dove tirare fuori un dispositivo da posizionare risulterebbe impraticabile o socialmente inappropriato. La discrezione estrema e la totale libertà di movimento sono i suoi punti di forza assoluti.
Nella mia esperienza, i due dispositivi si complementano perfettamente piuttosto che competere. Ho finito per usare il Note Pro principalmente in ufficio per le riunioni formali, mentre il NotePin mi accompagna negli spostamenti, durante gli eventi esterni e in tutte quelle situazioni fluide dove la portabilità e la discrezione sono prioritarie.
Privacy, etica e considerazioni legali: il grande elefante nella stanza
Non possiamo concludere questa recensione senza affrontare frontalmente la questione più delicata: è eticamente accettabile indossare un registratore sempre-attivo che potenzialmente cattura ogni conversazione che fate nell’arco della giornata?
La risposta non è semplice e dipende molto dal contesto culturale, legale e professionale in cui operate. Dal punto di vista legale, in Italia è generalmente lecito registrare conversazioni a cui partecipate attivamente, purché non diffondiate il contenuto a terzi senza consenso. Registrare conversazioni altrui a vostra insaputa configura invece potenzialmente reato.
Dal punto di vista etico, la questione è più sfumata. Molti sostengono che indossare un dispositivo di registrazione continua senza informare esplicitamente ogni persona con cui si interagisce sia una violazione della privacy e della fiducia interpersonale. Altri ritengono che se lo scopo è puramente di documentazione personale e miglioramento della propria produttività, senza intento di sorveglianza o danno, la pratica sia accettabile.
La mia raccomandazione personale è di essere sempre trasparenti. All’inizio di ogni conversazione importante, menzionate che state registrando per finalità di documentazione. Nella stragrande maggioranza dei contesti professionali, specialmente in ambito business-to-business, nessuno solleverà obiezioni. Anzi, molti interlocutori apprezzeranno il fatto che state prendendo sul serio la conversazione al punto da volerla documentare accuratamente.
Per quanto riguarda la sicurezza dei dati, Plaud dichiara piena conformità agli standard GDPR, SOC 2, HIPAA e EN18031. Le registrazioni vengono crittografate durante il trasferimento e lo storage, e l’azienda utilizza l’infrastruttura di Amazon Web Services per l’elaborazione cloud. Tuttavia, dovete essere consapevoli che i vostri file audio escono dal dispositivo e vengono processati su server esterni. Per chi lavora con informazioni classificate o coperte da accordi di riservatezza particolarmente stringenti, questo potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile.
Casi d’uso reali: quando il NotePin brilla davvero
Dopo settimane di utilizzo intensivo, ho identificato alcuni scenari specifici in cui il NotePin si è rivelato assolutamente indispensabile:
Eventi di networking e conferenze: partecipare a una conferenza di settore significa passare ore a spostarsi tra workshop, sessioni plenarie e conversazioni informali negli spazi comuni. Il NotePin cattura tutte quelle chiacchierate preziose che altrimenti andrebbero completamente perse. A fine giornata, vi ritrovate con una documentazione completa di tutti gli incontri interessanti, le card di contatto vengono arricchite con il contesto della conversazione, e potete fare follow-up molto più mirati ed efficaci.
Vendita e consulenza sul campo: se il vostro lavoro prevede incontri con clienti in location diverse (uffici loro, caffè, spazi di coworking), il NotePin elimina completamente il problema degli appunti. Potete concentrarvi al 100% sull’ascolto attivo e sulla costruzione della relazione, sapendo che ogni dettaglio importante viene documentato automaticamente. A fine giornata, l’AI estrae tutti gli action item, le obiezioni sollevate, i pain point espressi dal cliente.
Coaching e mentoring: per chi lavora come coach, mentor o formatore one-to-one, il NotePin permette di documentare le sessioni senza la barriera psicologica di un dispositivo visibile sul tavolo. Molti coachee si sentono più a loro agio quando non c’è un registratore evidente che ricorda loro di essere “monitorati”. Dopo la sessione, potete riascoltare passaggi specifici, analizzare pattern ricorrenti nel linguaggio del cliente, preparare report di progresso estremamente dettagliati.
Content creation e giornalismo: per giornalisti, podcaster e content creator che fanno interviste sul campo, il NotePin è uno strumento straordinario. La mobilità totale permette di registrare in contesti dove un microfono tradizionale sarebbe impraticabile, e la trascrizione automatica accelera enormemente la fase di post-produzione.
Pregi e limitazioni: il verdetto finale
Il Plaud NotePin rappresenta un’evoluzione affascinante nel mondo dei registratori vocali intelligenti, portando il paradigma dell’always-on recording in un form factor che semplicemente scompare. La qualità costruttiva è eccellente, il design è raffinato e discreto, l’autonomia è più che adeguata per un uso quotidiano intenso, e soprattutto l’intelligenza artificiale fa un lavoro straordinario nel trasformare conversazioni registrate in conoscenza strutturata e actionable.
Il dispositivo brilla particolarmente nelle conversazioni dinamiche one-to-one, dove la mobilità e la discrezione sono fondamentali. Per networking, vendita sul campo, coaching, interviste e tutte quelle situazioni dove un registratore tradizionale risulterebbe impraticabile, il NotePin non ha praticamente rivali.
Le limitazioni principali riguardano la portata audio limitata (ottimale entro 1 metro), che lo rende inadatto per registrazioni di gruppo in ambienti ampi, e naturalmente la struttura di abbonamento che rappresenta un costo ricorrente significativo. C’è poi la questione etica e di privacy, che ciascun utente deve valutare attentamente nel proprio contesto specifico.
In conclusione, se siete professionisti che passano gran parte della giornata in conversazioni importanti con clienti, colleghi, partner o stakeholder, e se la maggior parte di queste conversazioni avviene in contesti dinamici e informali piuttosto che in sale riunioni strutturate, il Plaud NotePin può genuinamente trasformare il vostro modo di lavorare. Non è uno strumento per tutti, e certamente solleva questioni che vanno oltre la mera valutazione tecnologica. Ma per chi opera nel target di riferimento, è uno di quei dispositivi che, una volta provato, diventa difficilissimo abbandonare.
