
Memoria segreta dello smartphone, pensi di liberartene (mistergadget.tech)
Oggi siamo tutti molto attenti alla privacy e quindi, quando utilizziamo i sistemi tecnologici, che si tratti dello smartphone o del computer, facciamo sempre attenzione ai siti che visitiamo, alle foto che scarichiamo, ai documenti che conserviamo.
Nel tempo, anche l’informazione si è fatta molto dettagliata in questo senso; quindi, gli utenti sono più consapevoli, hanno più comprensione dei rischi che corrono e, ovviamente, riescono a esercitare un controllo maggiore e soprattutto a evitare problemi.
Ci sono di conseguenza situazioni e situazioni. È ovvio che è sempre utile prestare estrema attenzione; questo è indispensabile perché chiaramente tutti gli utenti possono incorrere facilmente in truffe, raggiri e problematiche di ogni tipo.
Attenzione alla memoria dello smartphone
La questione a cui bisogna però fare attenzione è ciò che non sappiamo. È vero che bisogna chiaramente attenzionare determinati elementi, ma dobbiamo sapere anche cosa c’è “oltre quella linea”, quindi cosa bisogna fare oltre a quelle che sono le pratiche comuni per la sicurezza generale. Stiamo parlando infatti di un’attenzione che va oltre ciò che al momento tutti conosciamo in linea generale.

Un dettaglio fondamentale è infatti quello di prestare attenzione a delle differenze tecniche che hanno però una ripercussione diretta anche sull’utilizzo dei sistemi. Nello specifico, infatti, stiamo parlando di un elemento che potrebbe tornarci utile, ovvero la necessità di andare a controllare cose che di fatto non ispezioniamo abitualmente.
Quando utilizziamo delle applicazioni, come WhatsApp (tra le tante) ma anche di altro tipo, che ci permettono di fatto di vedere foto, video o altro (come ad esempio anche Telegram), quello che stiamo facendo nel momento in cui noi esercitiamo un controllo su quel contenuto, cancellandolo dall’applicazione, è fine a sé stesso. Nel senso che eliminiamo quel contenuto da quell’archivio, ma non lo eliminiamo dal dispositivo.
C’è un concetto di base che a molti sfugge: dispositivi come gli smartphone, i PC e i tablet sono un conto; le applicazioni e i programmi che utilizziamo su questi sono un altro. Le memorie sono divise. Questo vuol dire che cancellare una foto da WhatsApp non vuol dire averla cancellata dal dispositivo, perché nella maggior parte dei casi gli utenti hanno il download automatico attivato. Ciò significa che quella foto viene cancellata da quel punto, ma resta comunque all’interno del dispositivo, in una cartella di archiviazione che talvolta ignoriamo.
Questo presenta due problemi. Uno è relativo alla sicurezza, perché molto spesso quello che crediamo di cancellare è lì, ed è anche facilmente accessibile per chi sa dove cercare. In secondo luogo, il problema è nel fatto che archiviamo dati, quindi rendiamo il nostro smartphone o il nostro computer saturi progressivamente senza sapere nemmeno come poter intervenire. Ci vediamo costretti, quindi, a dover prendere decisioni importanti, come l’acquisto di un altro smartphone oppure l’acquisto di memoria aggiuntiva.