
Plaud Note Pro trascrive e interpreta le riunioni (mistergadget.tech)
Design premium in alluminio con spessore di soli 2,99mm, autonomia fino a 50 ore di registrazione continua, compatibilità MagSafe per registrazione telefonate. Sistema AI avanzato con supporto per 112 lingue, riassunti multidimensionali e funzione “Ask Plaud” per interrogazioni sul contenuto. Richiede abbonamento per uso continuativo.
+ Display OLED
+ Autonomia 50 ore
+ Trascrizione 112 lingue
+ Sintesi intelligenti contenuti
+ Design premium
+ Compatibilità MagSafe
+ Funzione “Ask Plaud”
– App richiede un po’ di apprendimento
– Cavo di ricarica proprietario
Indice
- Un design che non passa inosservato (nel senso buono)
- Quattro microfoni MEMS per non perdere nemmeno un sussurro
- Autonomia da marathon runner professionista
- Sessantaquattro gigabyte di memoria: una vita di conversazioni
- L’intelligenza artificiale che fa la differenza: dall’audio al riassunto strutturato
- Multimodalità: se l’audio non basta, c’è di più
- L’app: bella, funzionale, ma con una curva di apprendimento
- La questione dell’abbonamento: il vero costo del Plaud Note Pro
- Confronto con il fratello minore Plaud Note e con Plaud Pin
- Privacy e sicurezza: questioni da non sottovalutare
- Pregi e difetti: il verdetto finale
Immaginate di essere a metà di una settimana infernale: lunedì mattina, riunione di allineamento con il team. Martedì, call con un cliente dall’altra parte del mondo. Mercoledì, brainstorming fiume di due ore per il nuovo progetto. Giovedì, una serie ininterrotta di telefonate con fornitori e partner. Venerdì, presentazione dei risultati settimanali. Nel frattempo, centinaia di email, messaggi su Slack, appunti sparsi su tre quaderni diversi e quella sensazione crescente che qualcosa di importante vi stia sfuggendo. Perché alla fine della fiera, il vero capitale aziendale non sono i macchinari o i software: sono le conversazioni, le decisioni prese a voce, quel dettaglio sussurrato durante una pausa caffè che potrebbe fare la differenza.
Il problema è sempre lo stesso: quando siete impegnati a partecipare attivamente a una discussione, prendere appunti efficaci diventa quasi impossibile. E quando finalmente trovate il tempo di rileggere quegli scarabocchi affrettati, vi rendete conto che mancano proprio i passaggi cruciali. Le videochiamate hanno almeno il vantaggio di poter essere registrate facilmente, con strumenti ormai integrati in molte piattaforme. Ma le riunioni in presenza? Le telefonate importanti? Lì la situazione si complica tremendamente.
Ed è proprio qui che entra in scena il Plaud Note Pro, un dispositivo che ho guardato con un certo scetticismo quando è arrivato in redazione. Un altro gadget tecnologico da aggiungere alla collezione? Un ennesimo oggetto che promette miracoli e poi finisce in un cassetto? Ebbene, devo ammettere di essermi dovuto ricredere completamente. Questo piccolo rettangolo di alluminio e vetro ha genuinamente trasformato il mio modo di gestire conversazioni e riunioni professionali.
Un design che non passa inosservato (nel senso buono)
Il Plaud Note Pro misura esattamente quanto una carta di credito, con dimensioni di 85,6 × 54,1 × 2,99 millimetri e un peso irrisorio di soli 30 grammi. Lo spessore è ridicolo: pensate che molti smartphone superano i 9-10 millimetri, mentre questo dispositivo si ferma a meno di 3. La scelta dei materiali tradisce immediatamente le ambizioni premium del prodotto: il corpo è realizzato in alluminio 6063, lo stesso usato nell’industria aerospaziale, con una lavorazione a onde che crea un pattern tattile distintivo. La finitura dual-tone, disponibile nelle varianti nero e argento, conferisce al dispositivo un’eleganza discreta ma innegabile.
La vera novità rispetto al predecessore Plaud Note è però il display OLED da 0,95 pollici che domina la parte superiore del dispositivo. Piccolo ma prezioso, questo schermo AMOLED con luminosità di 600 nit e copertura del 100% dello spazio colore NTSC permette finalmente di avere un feedback immediato sullo stato del dispositivo. Non più quella sensazione di incertezza tipica del modello precedente, dove dovevi affidarti esclusivamente alle vibrazioni per capire se la registrazione fosse effettivamente partita. Ora basta uno sguardo per verificare il tempo trascorso, lo stato della batteria o la modalità di registrazione attiva.

Il display è protetto da vetro Corning Gorilla Glass, garanzia di resistenza a graffi e urti accidentali. L’unico elemento di controllo fisico è un grande pulsante circolare posizionato nella parte destra del dispositivo. La sua funzione è cristallina: pressione prolungata per avviare la registrazione (il dispositivo vibra una volta), altra pressione prolungata per interromperla (due vibrazioni). Durante la registrazione, una pressione breve attiva la funzione “Highlight”, che cattura i 30 secondi di audio precedenti il momento in cui avete premuto, insieme al contesto circostante. È come dire al dispositivo “questo passaggio è particolarmente importante”, e l’intelligenza artificiale ne terrà conto durante la successiva sintesi.
Sul retro trovate la porta magnetica per la ricarica, oltre a un piccolo foro che ospita il buzzer per la funzione “Dov’è” integrata nei sistemi Apple e Android. Nella confezione è inclusa una custodia magnetica nera che sfrutta la compatibilità MagSafe, permettendovi di agganciare il Plaud Note Pro al retro di qualsiasi iPhone recente o custodia compatibile. Ma la genialità sta nel fatto che il dispositivo riconosce automaticamente quando siete al telefono(analizzando le vibrazioni caratteristiche) e può avviare autonomamente la registrazione. Una funzionalità che inizialmente può sembrare eccessiva, ma che nella pratica quotidiana si rivela assolutamente provvidenziale.
Quattro microfoni MEMS per non perdere nemmeno un sussurro
Parliamo del cuore pulsante di questo dispositivo: il sistema di acquisizione audio. Il Plaud Note Pro integra quattro microfoni MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems) disposti strategicamente lungo i bordi del dispositivo, abbinati a un’unità di elaborazione vocale dedicata (VPU). Questi microfoni sfruttano la tecnologia AI-Beamforming, che in parole povere significa che il dispositivo è in grado di “orientare” virtualmente la captazione sonora verso le sorgenti rilevanti, attenuando contemporaneamente i rumori di fondo.
La distanza di registrazione dichiarata è fino a 5 metri, ma nella mia esperienza pratica il Plaud Note Pro si è dimostrato efficace anche in ambienti più sfidanti. Ho testato il dispositivo in una sala riunioni da 20 posti con soffitti alti e acustica sfavorevole, posizionandolo al centro del tavolo mentre sei persone discutevano animatamente da varie posizioni. Il risultato? La trascrizione finale ha riconosciuto correttamente tutti gli interventi, distinguendo persino i diversi speaker e associando a ciascuno il contenuto corretto.

La qualità di registrazione è stata sorprendente anche in condizioni ambientali complesse: test effettuato in un bar rumoroso con musica di sottofondo, conversazioni incrociate e il tipico brusio di fondo. Pur non essendo ovviamente la situazione ideale, il dispositivo è riuscito comunque a isolare abbastanza bene le voci dei due interlocutori principali, producendo una trascrizione utilizzabile. Naturalmente, per risultati ottimali consiglio sempre di utilizzarlo in ambienti il più possibile silenziosi, ma è rassicurante sapere che anche quando le condizioni non sono perfette il sistema riesce comunque a fare il suo lavoro.
Il Plaud Note Pro supporta la registrazione in doppia modalità: ambiente (per riunioni e conversazioni in presenza) e telefono (quando è agganciato via MagSafe). La bellezza sta nel fatto che il dispositivo riconosce automaticamente il contesto e si adatta di conseguenza, senza che dobbiate preoccuparvi di selezionare manualmente la modalità corretta. Questa intelligenza contestuale si estende anche alla funzione di avvio automatico della registrazione durante le chiamate, che può essere attivata o disattivata nelle impostazioni dell’app a seconda delle vostre preferenze o delle normative sulla privacy applicabili nel vostro paese.
Autonomia da marathon runner professionista
Una delle differenze più marcate rispetto al Plaud Note originale riguarda la batteria. Il modello Pro integra una batteria da 500mAh che garantisce fino a 50 ore di registrazione continua, contro le 30 ore del modello base. Questo rappresenta un incremento del 66%, tutt’altro che marginale. In termini di standby, parliamo di circa 75 giorni di autonomia, contro i 60 del predecessore.
Nella pratica quotidiana, cosa significa? Se usate il dispositivo per registrare una riunione giornaliera di un’ora, potete andare avanti per quasi due mesi prima di doverlo ricaricare. E anche nelle settimane più intense, con registrazioni multiple al giorno, l’autonomia rimane più che adeguata. La ricarica avviene tramite il cavo magnetico proprietario incluso nella confezione, con tempi ragionevoli anche se non fulminei: da zero al cento percento ci vogliono circa due ore.
Un dettaglio che apprezzo particolarmente è la visualizzazione del livello batteria direttamente sul display OLED. Non dovete più aprire l’app per controllare se il dispositivo ha energia sufficiente per la vostra riunione pomeridiana: basta uno sguardo veloce e sapete immediatamente come siete messi. Il display mostra anche un’icona di carica quando il dispositivo è connesso al cavo, eliminando qualsiasi ambiguità.
Sessantaquattro gigabyte di memoria: una vita di conversazioni
Lo storage interno è generoso: 64GB di memoria flash, sufficienti per archiviare centinaia di ore di registrazioni audio prima che dobbiate preoccuparvi di trasferire i file. Questo aspetto è cruciale perché il Plaud Note Pro funziona in modalità completamente standalone: registra tutto localmente, senza bisogno di connessione internet o accoppiamento continuo con lo smartphone.
Soltanto quando decidete di elaborare le registrazioni i file vengono trasferiti all’app companion, disponibile sia per iOS che per Android. Il trasferimento può avvenire tramite Bluetooth 5.4 (relativamente lento ma a bassissimo consumo energetico), Wi-Fi dual-band 2,4GHz e 5GHz (molto più veloce, ideale per registrazioni lunghe), oppure collegamento USB via cavo (l’opzione più rapida in assoluto).
Nella mia esperienza, il Wi-Fi rappresenta il miglior compromesso tra velocità e praticità. Una registrazione di novanta minuti viene trasferita in circa tre-quattro minuti, sufficientemente veloce da non farvi perdere la pazienza ma senza la necessità di cercare un cavo. Ovviamente, se avete registrato un evento di diverse ore, il trasferimento via USB diventa praticamente obbligatorio per questioni di tempo.
L’intelligenza artificiale che fa la differenza: dall’audio al riassunto strutturato
Ed eccoci arrivati al vero punto di forza, quello che trasforma il Plaud Note Pro da semplice registratore digitale in strumento professionale indispensabile: l’intelligenza artificiale che elabora i contenuti. Il processo funziona così: terminate la registrazione, aprite l’app Plaud sul vostro smartphone, avviate il trasferimento e aspettate che il file venga caricato sui server dell’azienda. A questo punto parte la magia.
La prima fase è la trascrizione, affidata a modelli speech-to-text di ultima generazione, principalmente basati su Whisper Large V3 e Azure Models. Il sistema supporta ben 112 lingue diverse, con un’accuratezza che nella mia esperienza con l’italiano si è attestata intorno al 95-97%. Gli errori più comuni riguardano termini tecnici molto specifici o nomi propri particolarmente inusuali, ma nel complesso la qualità è davvero impressionante. Il sistema riconosce automaticamente i diversi speaker e li etichetta (Speaker 1, Speaker 2, eccetera), permettendovi successivamente di assegnare nomi reali per maggiore chiarezza.

Ma la trascrizione è solo l’inizio. La seconda fase, quella che veramente fa la differenza, è la sintesi intelligente dei contenuti. Plaud ha sviluppato un sistema chiamato “Multidimensional Summaries” che analizza la conversazione da diverse angolazioni, producendo non uno ma molteplici riassunti specializzati. Volete una panoramica generale? C’è. Volete estrarre soltanto i dati e le cifre chiave menzionate durante la riunione? C’è. Volete una lista di azioni concrete da intraprendere? C’è. Volete vedere la prospettiva di ciascun partecipante sulla discussione? Anche quella c’è.
Il sistema integra l’accesso ai modelli linguistici più avanzati disponibili: GPT-4.1, Gemini 2.5 Pro, Claude Sonnet 4 e altri ancora. Questa varietà permette di scegliere il modello più adatto al tipo di contenuto che state elaborando, anche se nella pratica quotidiana l’impostazione predefinita funziona egregiamente nella stragrande maggioranza dei casi.
Ma c’è di più. L’app include oltre 2000 template preconfezionati per gestire praticamente qualsiasi scenario professionale: riunioni di progetto, colloqui di lavoro, sessioni di brainstorming, consultazioni mediche, lezioni universitarie, interviste giornalistiche e così via. Ogni template ottimizza la sintesi in base alle caratteristiche specifiche di quel tipo di conversazione. E se nessuno dei template esistenti fa al caso vostro? Potete crearne di personalizzati, specificando esattamente quali informazioni vi interessa estrarre e in quale formato desiderate riceverle.
Una funzionalità che ho trovato particolarmente utile è “Ask Plaud”, una sorta di assistente conversazionale che vi permette di fare domande specifiche sul contenuto registrato. “Chi ha proposto l’idea del nuovo packaging?” “Quali erano le preoccupazioni principali del cliente riguardo ai tempi di consegna?” “Riassumimi gli ultimi dieci minuti della riunione”. L’intelligenza artificiale scandaglia la trascrizione, estrae le informazioni rilevanti e ve le presenta in forma chiara e concisa, citando anche il timestamp esatto in cui quel particolare passaggio è stato pronunciato.
Multimodalità: se l’audio non basta, c’è di più
Una delle novità più interessanti del Plaud Note Pro è l’integrazione di input multimodali. Durante una registrazione, tramite l’app, potete aggiungere note testuali, scattare fotografie di lavagne o presentazioni, e utilizzare la funzione “Highlight” premendo brevemente il pulsante del dispositivo per marcare momenti particolarmente importanti.
Tutto questo materiale supplementare viene poi considerato dall’intelligenza artificiale durante la fase di elaborazione. Avete fotografato una slide con i dati di vendita trimestrali? L’AI li riconoscerà e li integrerà nel riassunto finale. Avete digitato una nota testuale per ricordarvi un dettaglio importante menzionato a voce? Anche quella finirà nella sintesi. Gli “Highlight” audio vengono invece enfatizzati nei riassunti, assicurando che quei passaggi cruciali non vengano persi nella massa di informazioni.
Questa multimodalità trasforma il Plaud Note Pro da semplice registratore in vero e proprio sistema di acquisizione della conoscenza conversazionale. Non state più solo catturando parole: state documentando interi processi decisionali, con tutti i loro contesti visivi e testuali.
L’app: bella, funzionale, ma con una curva di apprendimento
L’applicazione companion, disponibile gratuitamente su App Store e Google Play Store, è il vero centro di comando del sistema. L’interfaccia è pulita e moderna, con una chiara influenza iOS anche nella versione Android. La schermata principale mostra la lista di tutte le registrazioni, con possibilità di organizzarle in cartelle, aggiungere tag, e cercare rapidamente utilizzando la funzione di ricerca globale.
Selezionando una registrazione si accede alla schermata di dettaglio, dove trovate la trascrizione completa (con possibilità di sincronizzazione audio-testo, così potete ascoltare esattamente cosa è stato detto in quel punto specifico), i vari riassunti generati, la sezione “Notepad” con le vostre note e foto supplementari, e la possibilità di chattare con l’AI per estrarre informazioni specifiche.
Le opzioni di esportazione sono complete: potete condividere trascrizioni e riassunti come file di testo, PDF, documenti Word, o direttamente tramite email e servizi di messaggistica. C’è anche l’integrazione con alcuni servizi di produttività come Notion, anche se questa funzionalità è ancora in fase di espansione e non tutti i servizi sono supportati.
L’unico aspetto che inizialmente può risultare un po’ ostico è la gestione delle diverse modalità di sintesi e dei template. Il sistema offre talmente tante opzioni che all’inizio ci si può sentire un po’ sopraffatti. Il mio consiglio è di iniziare con i template predefiniti e di esplorare gradualmente le funzionalità più avanzate man mano che prendete confidenza con il sistema.
La questione dell’abbonamento: il vero costo del Plaud Note Pro
Ed eccoci al punto dolente, quello che potrebbe far storcere il naso a molti: l’acquisto del dispositivo hardware include soltanto un numero limitato di minuti di trascrizione e sintesi gratuita. Per un utilizzo continuativo, è necessario sottoscrivere uno dei piani di abbonamento offerti da Plaud.
Lo Starter Plan è gratuito e include 300 minuti mensili di trascrizione. Va bene per un uso occasionale, ma se partecipate regolarmente a riunioni vi accorgerete rapidamente che non è sufficiente. Il Pro Plan, al costo di 99,99 dollari all’anno, aumenta il monte minuti a 1200 al mese, ovvero 20 ore. Più che sufficiente per la maggior parte degli utenti professionali. Infine c’è l’Unlimited Plan a 239,99 dollari annui, che come suggerisce il nome elimina qualsiasi limite di trascrizione.
So già cosa state pensando: “Come, devo pagare altri 240 euro all’anno per un dispositivo che ne costa 170?”. La reazione è comprensibile, ma bisogna considerare un paio di aspetti. Primo: l’elaborazione AI è estremamente costosain termini computazionali. I modelli linguistici avanzati richiedono hardware specializzato e consumano quantità significative di energia. Secondo: considerate quanto costerebbe pagare una persona per trascrivere e riassumere manualmente tutte le vostre riunioni. Anche solo dieci ore di trascrizione professionale supererebbero facilmente i costi di un abbonamento annuale.
Detto questo, è innegabile che la struttura di prezzo potrebbe essere più trasparente fin dall’acquisto. Molti utenti si lamentano del fatto che l’hardware da solo ha un’utilità limitata senza l’abbonamento, e hanno ragione. Sarebbe stato preferibile un bundle hardware + abbonamento incluso a un prezzo leggermente superiore, piuttosto che questa separazione che può generare una sensazione di “costo nascosto”.
Confronto con il fratello minore Plaud Note e con Plaud Pin
Vale la pena spendere qualche parola sul posizionamento del Note Pro rispetto agli altri prodotti dell’ecosistema Plaud. Il Plaud Note originale rimane in vendita a un prezzo inferiore e rappresenta un’alternativa valida per chi non ha bisogno del display OLED e può accontentarsi dell’autonomia leggermente inferiore. Le funzionalità software sono identiche, quindi in termini di qualità di trascrizione e sintesi non cambia assolutamente nulla.
Poi c’è il Plaud Pin, un dispositivo completamente diverso come form factor: si indossa come una spilla sul bavero della giacca o sulla camicia. Ha gli stessi microfoni e le stesse capacità di registrazione del Note Pro, ma punta tutto sulla discrezione e sulla possibilità di catturare conversazioni mentre si è in movimento, senza dover tirare fuori nulla dalla tasca. Utile soprattutto per chi fa molte conversazioni one-to-one durante eventi o conferenze.
La scelta tra Note Pro e Pin è essenzialmente una questione di caso d’uso primario: se partecipate principalmente a riunioni formali dove potete posizionare un dispositivo sul tavolo, il Note Pro è superiore grazie al display e all’autonomia maggiore. Se invece la vostra giornata è fatta di incontri informali, conversazioni in movimento e situazioni dove un dispositivo visibile sul tavolo potrebbe essere inopportuno, il Pin diventa più interessante.
Privacy e sicurezza: questioni da non sottovalutare
Un dispositivo che registra conversazioni solleva inevitabilmente questioni di privacy. Plaud affronta il tema in modo piuttosto serio: i dati vengono crittografati durante il trasferimento e lo storage, l’azienda dichiara la conformità agli standard GDPR, SOC II e HIPAA (quest’ultimo importante per contesti sanitari negli Stati Uniti).
Però, è fondamentale essere consapevoli degli aspetti legali della registrazione di conversazioni, che variano significativamente da paese a paese. In Italia, ad esempio, è generalmente lecito registrare conversazioni a cui si partecipa, ma la diffusione a terzi può configurare violazioni della privacy. Registrare conversazioni altrui a vostra insaputa è invece potenzialmente reato.
La mia raccomandazione è di essere sempre trasparenti: all’inizio di ogni riunione, informate i presenti che state registrando per finalità di documentazione interna. Nella stragrande maggioranza dei contesti professionali nessuno solleverà obiezioni, ma è importante rispettare chi eventualmente non desidera essere registrato.
Sul fronte della sicurezza dei dati, Plaud utilizza server di Amazon Web Services, che offre elevati standard di affidabilità e sicurezza. Tuttavia, dovete essere consapevoli che le vostre registrazioni vengono elaborate su server cloud, quindi tecnicamente escono dal vostro controllo diretto. Per chi lavora con informazioni estremamente sensibili o coperte da accordi di riservatezza particolarmente stringenti, questo potrebbe rappresentare un problema.
Pregi e difetti: il verdetto finale
Dopo settimane di utilizzo intensivo, posso dire con certezza che il Plaud Note Pro è uno di quegli oggetti che, una volta provati, difficilmente si riesce ad abbandonare. La capacità di trasformare ore di discussioni in sintesi strutturate e actionable nel giro di pochi minuti è semplicemente rivoluzionaria per chi lavora in ambienti dove le conversazioni sono il principale veicolo di decisioni e informazioni.
La qualità hardware è eccellente, con un design raffinato che non sfigura nemmeno negli ambienti professionali più formali. Il display OLED è una aggiunta piccola ma significativa che migliora notevolmente l’esperienza d’uso rispetto al modello precedente. L’autonomia è ottima e la qualità di registrazione è davvero impressionante, anche in condizioni ambientali non ideali.
Sul fronte software, l’intelligenza artificiale fa un lavoro straordinario nel comprendere e sintetizzare i contenuti. I riassunti multidimensionali sono incredibilmente utili e la funzione “Ask Plaud” aggiunge un livello di interattività che trasforma il dispositivo da semplice strumento di documentazione in vero assistente cognitivo.
Il principale punto debole rimane la struttura di pricing. L’abbonamento è praticamente obbligatorio per un uso professionale serio, e il suo costo può risultare significativo, specialmente se optate per il piano Unlimited. Questo non rende il Plaud Note Pro necessariamente caro in senso assoluto – se considerate il valore del tempo risparmiato, il ROI è positivo per la maggior parte dei professionisti – ma certamente rappresenta un investimento che va valutato con attenzione.
In conclusione, se siete professionisti che partecipano regolarmente a riunioni, call o conversazioni di lavoro dove vengono prese decisioni importanti o discusse informazioni rilevanti, il Plaud Note Pro può genuinamente cambiare il vostro modo di lavorare. Non è un gadget superfluo: è uno strumento che risolve un problema reale in modo elegante ed efficace. La raccomandazione è senza dubbio positiva, con l’avvertenza di mettere in conto fin da subito il costo dell’abbonamento come parte integrante dell’investimento.
