
Mancava solo questa per poter dire che l’intelligenza artificiale è davvero dappertutto. L’integrazione dell’AI nello streaming musicale era dietro l’angolo, e Spotify non poteva che essere in testa. Scopri come funziona questa nuova funzione.
Indice
L’azienda di streaming musicale svedese Spotify ha stretto una partnership con OpenAI, portando l’esperienza di creazione di playlist e scoperta musicale direttamente nell’app di ChatGPT. L’integrazione, accessibile a milioni di utenti in oltre 145 Paesi, promette di rendere la ricerca e l’organizzazione della musica un dialogo fluido e intuitivo con l’intelligenza artificiale.
Vediamo nel dettaglio come l’IA sta per riscrivere le regole della nostra colonna sonora quotidiana e cosa significa tutto questo per gli utenti Free e Premium.
Il dialogo tra musica e intelligenza artificiale
L’annuncio di Spotify in ChatGPT non passa inosservato, integrare l’AI nello streaming musicale è un’idea semplice ma geniale. Fin’ora, creare una playlist significava armeggiare tra titoli, generi e stati d’animo, in un processo che poteva risultare noioso. Ora, grazie all’integrazione di ChatGPT, tutto si riduce a una semplice conversazione.
L’idea è semplice: si potrà chiedere all’AI, in linguaggio naturale, di comporre una colonna sonora per qualsiasi momento della giornata, evento o emozione. Crea una playlist jazz rilassante per una cena a lume di candela, oppure Fammi scoprire artisti emergenti di synth-pop perfetti per un allenamento mattutino. L’algoritmo di ChatGPT, combinando la sua capacità di comprensione del linguaggio con l’enorme catalogo e le capacità di raccomandazione di Spotify, risponderà istantaneamente.

La prima volta che si usa la funzione Spotify in ChatGPT, l’utente viene guidato in un processo di autorizzazione per consentire all’AI di interagire con il proprio account Spotify. Una volta dato il via libera, l’assistente si integra completamente. Il risultato della richiesta appare direttamente nell’app di ChatGPT sotto forma di un widget interattivo, un mini-player che mostra i brani suggeriti. Da qui, l’utente ha la possibilità di:
- Aprire i brani singolarmente su Spotify per un ascolto immediato.
- Salvare l’intera selezione in una nuova playlist con un semplice tocco su “Apri in Spotify.”
AI nello streaming musicale: quali sono le novità ?
La funzione è in fase di rilascio graduale per i dispositivi Android e iOS in un’ampia platea di mercati globali, con l’obiettivo di raggiungere rapidamente tutti gli utenti di ChatGPT. Compresi quelli con l’account gratuito. Anche se ovviamente, come spesso accade con le novità di Spotify, l’integrazione dell’AI nello streaming musicale presenta differenze nelle funzionalità offerte a seconda del piano di abbonamento.
Per chi possiede un abbonamento Premium, l’integrazione si spinge oltre la semplice generazione di playlist. L’utente può davvero collaborare con l’IA, sfruttando la maggiore libertà di riproduzione on-demand e le funzionalità di editing avanzate già presenti nel piano a pagamento. Nello specifico, l’utente Premium può chiedere a ChatGPT di creare playlist complesse e altamente specifiche. Non solo selezionare generi, ma rimuovere tipologie specifiche di testi.
Le opzioni per gli utenti con account gratuito
Anche gli utenti con account gratuito beneficeranno enormemente di questa integrazione. Sebbene le restrizioni del piano gratuito rimangano, ChatGPT si rivela uno strumento eccellente per la scoperta e l’esplorazione dei contenuti curati dalla piattaforma stessa.
Gli utenti con piano free potranno utilizzare ChatGPT per esplorare le playlist curate e le novità settimanali. Sarà possibile chiedere all’AI di mostrare le tracce presenti nelle raccolte tematiche più popolari, come Discover Weekly (che si aggiorna ogni lunedì) o New Music Friday (che arriva il venerdì). L’AI fornirà un preview della selezione. Ricevere suggerimenti basati sull’umore o l’attività . Anche se la riproduzione sarà limitata alla riproduzione casuale, la possibilità di avere playlist generate istantaneamente in base a un mood o a un’attività migliora comunque la qualità dell’ascolto rispetto alla ricerca manuale.
L’IA di Spotify: un assistente musicale a portata di prompt
L’azienda di streaming ha chiaramente identificato nell’intelligenza artificiale il futuro della music discovery e della personalizzazione. Spotify non è nuova a queste sperimentazioni. Già in passato, l’azienda aveva lanciato integrazioni simili con altri assistenti vocali di rilievo. Ad esempio, una funzionalità analoga di creazione playlist era già stata resa disponibile per Gemini, l’assistente di Google, e anche per YouTube Music.
Inoltre, il fiore all’occhiello dell’IA nello streaming musicale di Spotify è da tempo l’algoritmo di Dj AI, funzione per utenti premium. Si tratta di un assistente vocale personalizzato e interattivo che seleziona brani e aggiunge commenti contestuali tra una traccia e l’altra, replicando (seppur in forma virtuale) l’esperienza di un vero DJ radiofonico.
Le ultime novità di Spotify
Parallelamente all’espansione dell’AI conversazionale, Spotify continua a investire per arricchire il suo piano Premium e fidelizzare gli utenti più esigenti. A settembre, l’azienda ha lanciato il tanto atteso servizio di ascolto Lossless, che consente agli utenti Premium di riprodurre musica in alta fedeltà (Hi-Fi).
Un’altra recente e fondamentale innovazione (disponibile per tutti gli utenti, Free e Premium) è la possibilità di escludere singole canzoni dal proprio Taste Profile. L’insieme di dati che alimenta l’algoritmo di raccomandazione di Spotify. Se si ascolta una canzone per errore ma che è stata riprodotta per un momento specifico, ora si può evitare che quella singola traccia contamini i futuri suggerimenti.

L’integrazione di Spotify con ChatGPT è la formalizzazione di un futuro in cui la scoperta musicale è plasmata dalla conversazione. L’intelligenza artificiale sta abbattendo la barriera dell’interfaccia utente tradizionale, rendendo l’enorme archivio musicale di Spotify non più una libreria da sfogliare, ma un’entità con cui dialogare.
La sfida ora è mantenere l’equilibrio tra innovazione e rispetto delle normative. In particolare in Europa, dove le integrazioni AI di ChatGPT talvolta incontrano resistenze normative, sebbene questa specifica integrazione sia stata lanciata in un vasto numero di Paesi. E, ovviamente, continuare a perfezionare l’algoritmo per far sì che la musica generata non sia solo corretta, ma anche emozionante e sorprendente.