
Anteprima Call of Duty: Black Ops 7 - Più grande, non per forza migliore (mistergadget.tech)
Abbiamo provato in anteprima il multiplayer del nuovo capitolo di Treyarch: il gameplay eredita l’ottima base di BO6 e aggiunge verticalità con il walljump, ma la sensazione è quella di un’espansione ricca di contenuti piuttosto che di un capitolo rivoluzionario.
Come ogni anno, Call of Duty fa capolino puntuale in autunno. Se nel 2024 Black Ops 6 aveva stupito con l’introduzione dell’omnimovimento, il suo sistema di mobilità di nuova generazione, il 2025 ci porta un Black Ops 7 che ne condivide il DNA, ma che punta tutto sulla quantità dei contenuti. I due titoli, infatti, sono stati sviluppati come progetti fratelli, condividendo le stesse fondamenta ma ambientandosi in due epoche diverse: gli anni ’90 per BO6, gli anni 2030 per BO7.
Grazie all’invito all’evento COD Next 2025 di Las Vegas, abbiamo potuto provare in anteprima il comparto multigiocatore del nuovo capitolo. La domanda è una sola: questo ritorno al futuro rappresenta una scommessa vincente o un segno di stagnazione? Vediamolo insieme.
Indice
Un DNA familiare con un tocco di verticalità
Come promemoria, l’omnimovimento ereditato da BO6 permette una mobilità a 360 gradi, con la possibilità di scattare, scivolare e tuffarsi in ogni direzione. A questa base già solida, Black Ops 7 aggiunge il suo tocco personale: il walljump. Già visto nei capitoli più futuristici della saga, il salto sui muri viene qui rivisitato, permettendo di concatenarne fino a tre consecutivi.

Una volta padroneggiata, questa meccanica non solo aggiunge una notevole verticalità agli scontri, ma permette anche di esplorare le mappe più rapidamente e di sorprendere i nemici scegliendo percorsi non convenzionali. A questo si aggiungono piccole ma intelligenti novità, come la possibilità di sporgersi lateralmente quando si “monta” un’arma su un riparo. Il risultato è un ritmo di gioco che, a sorpresa, appare più ragionato e tattico rispetto al passato, dove la frenesia è bilanciata da nuove opzioni di movimento aereo.
Una valanga di contenuti, tra luci e ombre
Al lancio sono previste 18 mappe multiplayer, e durante la nostra prova abbiamo potuto testarne sei. Dal punto di vista del level design, le mappe appaiono pulite, leggibili e ben strutturate, con corridoi e punti di scontro ben definiti. Tuttavia, artisticamente parlando, la maggior parte di esse ci è sembrata un po’ anonima e priva di carattere. L’unica a spiccare è stata Toshin, una mappa a tema asiatico visivamente splendida e ricca di scorci interessanti, la nostra preferita in assoluto.

Abbiamo anche provato Overload, una nuova modalità di gioco che rivisita il classico “Cattura la Bandiera”. Qui, il giocatore che afferra l’obiettivo non solo non viene rallentato, ma ottiene anche un potenziamento, diventando però visibile a tutti i nemici sulla mappa. Questo trasforma ogni partita in una caccia all’uomo dinamica e divertente, dove la cooperazione e la comunicazione di squadra diventano più importanti della pura abilità di tiro.
Le grandi promesse (ancora) non mantenute
È fondamentale sottolineare che la nostra prova è stata parziale. Molti dei contenuti più innovativi promessi per Black Ops 7 non erano disponibili durante l’evento. Tra questi, una modalità cooperativa per 4 giocatori con un endgame PVE infinito e una nuova modalità Schermaglia 20 contro 20 con veicoli.

Anche la tanto attesa modalità Zombie ci ha lasciato con più domande che risposte. L’idea di base è fantastica: una mappa enorme da esplorare in quattro a bordo di un veicolo personalizzabile, spostandosi tra villaggi infestati. Purtroppo, la nostra sessione di prova è durata appena mezz’ora e si è limitata a una meccanica di gioco ripetitiva. È impossibile dare un giudizio, ma il potenziale per una vera rivoluzione della modalità c’è tutto.
Un motore grafico che sente il peso degli anni
Un’ultima nota va fatta sul comparto tecnico. Sebbene il gioco sia fluido e godibile, inizia a mostrare i segni del tempo. La sua disponibilità anche su PS4 e Xbox One sembra frenare sempre di più il suo potenziale tecnico. L’ultimo vero salto grafico della serie risale a Modern Warfare del 2019, e forse sarebbe ora che Activision si concentri esclusivamente sull’hardware di nuova generazione.

In conclusione, Black Ops 7 naviga sull’eccellente base del suo predecessore, arricchendola con una quantità esorbitante di contenuti, modalità e piccoli miglioramenti. La sensazione, però, è quella di trovarsi di fronte a un’enorme espansione piuttosto che a un capitolo veramente nuovo e sorprendente. Il gioco sembra puntare a saziare la sua base di fan con una generosità di contenuti quasi senza precedenti, piuttosto che a stupirla con reali innovazioni. Resta da vedere se, al lancio, le grandi promesse non ancora mostrate basteranno a cambiare questa prima, solida ma non entusiasmante, impressione.