
Controlla, ti spetta il risarcimento (mistergadget.tech)
Si parla nuovamente di truffe bancarie, e questa volta al centro dell’attenzione ci sono nello specifico i bonifici.
Tutti li utilizziamo, anche con estrema facilità rispetto al passato, per movimentare denaro e sappiamo che ci sono elementi a cui prestare attenzione, perché purtroppo le frodi sono sempre in agguato. L’ultima allerta riguarda gli utenti vittime di spoofing.
L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) di Roma ha offerto però degli spunti molto interessanti che vanno sicuramente condivisi per capire come difenderci e soprattutto a quali elementi prestare attenzione. Nonostante se ne parli costantemente per sollecitare la vigilanza anche sui minimi dettagli, questo genere di truffe continua a dilagare con una certa facilità.
Ancora una truffa bancaria colpisce gli utenti
La decisione numero 00008198 del 2025, emessa il 12 settembre, ha portato a una svolta significativa in un episodio di SMS spoofing culminato con due bonifici emessi verso utenti sconosciuti. Secondo quanto stabilito dal Collegio, nonostante le operazioni non siano state effettivamente disposte dall’utente (in quanto gestite da remoto sull’account della vittima da parte dei truffatori), alla persona coinvolta spetta comunque un rimborso di €17.000.

Questo è dovuto agli obblighi contrattuali previsti a livello bancario, che determinano la necessità di garantire la sicurezza per gli utenti e, di conseguenza, le tutele che devono essere applicate da parte dell’ente bancario. Non è sempre facile, ed è chiaro che ogni situazione differisce, ma è importante anche capire a chi rivolgersi in questi casi.
Oltre a denunciare — cosa ovviamente determinante e scontata — è cruciale parlare immediatamente con la propria banca. Questo è importante anche come sistema di prevenzione: se si hanno difficoltà o dubbi, è sempre meglio rivolgersi al proprio ente creditizio, perché questo può stabilire quali siano i rischi, come potersi tutelare al meglio e anche applicare tutti gli strumenti tecnologici del caso per la protezione.
Dal punto di vista informatico, questo genere di truffa sfrutta due elementi: da un lato ci sono gli SMS di spoofing, dove i criminali inviano un messaggio in cui basta cliccare su un link per dare seguito alla frode; dall’altro, c’è la componente dell’accesso da remoto. Quest’ultima è la più pericolosa, perché nel momento in cui i malintenzionati ottengono l’accesso da remoto, possono effettuare qualunque tipo di movimentazione. Non ci sono limitazioni: possono generare pagamenti, spostare anche piccole cifre per non dare nell’occhio e agire come se fossero la vittima, talvolta senza che questa se ne renda conto.
In generale, dunque, è sempre fondamentale fare attenzione e rivolgersi alla propria banca e agli enti competenti in materia, ma anche attivare tutte le protezioni che vengono offerte gratuitamente sia dai propri dispositivi che dal proprio ente bancario. Sfruttare la tecnologia a nostra disposizione è determinante, dato che si tratta anche di sistemi di sicurezza gratuiti.