
ChatGPT Pulse è ufficiale: cos'è e come funziona (MisterGadget.tech)
OpenAI lancia ChatGPT Pulse, la funzione che offre aggiornamenti quotidiani proattivi e personalizzati per gli utenti Pro. Un passo verso l’AI davvero autonoma.
OpenAI ha presentato ChatGPT Pulse, una funzione che segna un cambio di paradigma: per la prima volta l’AI non aspetta più che l’utente faccia una domanda, ma propone in autonomia contenuti e aggiornamenti quotidiani. Attualmente disponibile in anteprima per chi utilizza ChatGPT Pro su smartphone, Pulse si configura come un vero e proprio notiziario personale intelligente, capace di adattarsi alle esigenze e agli interessi di ciascun utente.
Come funziona ChatGPT Pulse
Il sistema genera ogni mattina un pacchetto di contenuti organizzato in schede tematiche. Queste possono includere:
- promemoria legati a impegni in agenda;
- sintesi personalizzate delle conversazioni precedenti;
- suggerimenti pratici per la giornata;
- aggiornamenti su sport, studio, lavoro o hobby, in base alle preferenze dell’utente.
Il processo avviene in background: durante la notte, Pulse raccoglie informazioni dalla cronologia d’uso e – se autorizzato – anche da servizi esterni come Gmail e Google Calendar, così da preparare gli aggiornamenti per il giorno successivo.
Uno dei punti di forza di Pulse è la possibilità di guidare l’AI: l’utente può dare priorità a determinati temi (ad esempio un promemoria fitness, aggiornamenti sugli eventi del weekend o un riepilogo delle lezioni universitarie). Ogni scheda può essere valutata con un semplice pollice su/giù, permettendo al sistema di migliorare progressivamente la qualità delle proposte.

Per chi collega app come calendario e posta elettronica, Pulse può arrivare a generare bozze di ordine del giorno, ricordare compleanni o persino suggerire mete per un viaggio imminente.
Gli aggiornamenti di Pulse non sono pensati per restare: ogni pacchetto giornaliero è valido per quella sola giornata, a meno che l’utente non scelga di salvarlo o trasformarlo in conversazione. Una scelta che mira a contrastare lo scroll infinito tipico di altre piattaforme, favorendo invece un approccio mirato e di breve durata.
I primi feedback
Durante la fase di test con studenti universitari, Pulse si è dimostrato più efficace quando stimolato attivamente. Alcuni utenti hanno raccontato esperienze curiose, come collegamenti inattesi tra appunti di grafica e progetti personali, o consigli pratici per il ritorno a scuola dopo un periodo all’estero.
Ovviamente non mancano i limiti: Pulse può talvolta proporre informazioni ridondanti o poco aggiornate, ma l’idea è che la precisione migliori man mano che il sistema accumula dati e feedback.
Con Pulse, OpenAI compie un passo deciso verso un modello di AI meno passivo e più contestuale, capace di interagire con l’utente in modo simile a un assistente personale reale. Per ora resta un’anteprima ristretta, ma l’obiettivo dichiarato è quello di estenderne gradualmente l’uso e ampliare le integrazioni con altre applicazioni e servizi.