
Instagram usa l'AI per riconoscere e proteggere i minori Instagram usa l'AI per riconoscere e proteggere i minori (mistergadget.tech)
Instagram estende in Canada il sistema AI che riconosce gli adolescenti e applica automaticamente restrizioni di sicurezza, coinvolgendo anche i genitori.
Instagram alza l’asticella nella protezione degli adolescenti e introduce in Canada un sistema basato sull’intelligenza artificiale capace di riconoscere i minori anche quando dichiarano un’età falsa. Una mossa che segue i primi test già avviati negli Stati Uniti e che punta a rendere il social un luogo più sicuro, riducendo i rischi legati a contatti indesiderati e contenuti inappropriati.
Instagram: l’algoritmo che capisce più della data di nascita
Fino a oggi l’età degli utenti era legata unicamente alla data inserita al momento della registrazione. Un ostacolo facilmente aggirabile per chi, con un click, decideva di “invecchiarsi” di qualche anno. Con il nuovo sistema di Instagram, invece, la piattaforma osserva il comportamento degli account: dalle interazioni ai contenuti seguiti, fino al linguaggio usato.
Se l’AI rileva segnali che fanno pensare a un adolescente sotto i 18 anni, interviene automaticamente attivando un profilo con restrizioni speciali:
- più limiti su chi può scrivere in privato,
- maggiore protezione contro messaggi indesiderati,
- filtri attivi per nascondere contenuti ritenuti non adatti.
Chi fosse erroneamente identificato come minorenne potrà comunque correggere la situazione con una semplice procedura di verifica.
Genitori più coinvolti
Non si tratta solo di tecnologia. Instagram ha deciso di chiamare in causa direttamente i genitori, che in Canada riceveranno notifiche e consigli pratici per affrontare il tema dell’età online con i propri figli.
Le linee guida sono state preparate in collaborazione con la psicologa pediatrica Ann-Louise Lockhart e hanno un obiettivo preciso: convincere i ragazzi a usare la loro vera età, così da poter beneficiare delle protezioni studiate apposta per loro.
Meta sostiene che la strategia stia già dando risultati concreti. A livello globale più di 54 milioni di adolescenti hanno oggi un account protetto da queste impostazioni, e ben il 97% degli utenti tra i 13 e i 15 anni ha scelto di mantenerle attive. Segno che, quando la protezione è automatica, i ragazzi non sentono il bisogno di disattivarla.
Perché questa novità è importante
Il tema della verifica dell’età online non riguarda solo Instagram ma l’intero settore tecnologico. Dal momento che è praticamente impossibile affidarsi solo a un’autodichiarazione, l’approccio multi-strato sembra l’unica via percorribile:
- strumenti di AI per intercettare anomalie,
- controlli sugli store digitali,
- supervisione dei genitori.
Un modello che non elimina del tutto i rischi, ma li riduce sensibilmente.
Nonostante i passi avanti, restano diversi interrogativi. Quanto sarà affidabile l’AI nel distinguere un adulto da un adolescente? Ci saranno falsi positivi? E come reagiranno gli utenti che si sentiranno “etichettati” in modo errato?

Instagram sottolinea che il sistema è in continua evoluzione e che gli strumenti di verifica resteranno trasparenti e facilmente gestibili dagli utenti. Ma è evidente che il dibattito sulla privacy e sulla libertà di scelta non si fermerà qui.
L’AI di Instagram segna un cambio di passo nella tutela dei più giovani. Non basta più chiedere l’età: ora la piattaforma vuole capire chi si nasconde dietro ogni profilo e applicare le protezioni necessarie. È un banco di prova importante non solo per Meta ma per tutto il mondo social, dove la sicurezza dei minori diventa sempre più una priorità. Se il modello funzionerà in Canada, non è difficile immaginare un rollout globale nei prossimi mesi.