
TikTok e l'accordo con Trump (mistergadget.tech)
Il presidente punta a monetizzare la trattativa sulla cessione del ramo statunitense della popolare app. Investitori come Oracle e Silver Lake sarebbero pronti a pagare per ottenere il controllo di TikTok US.
Secondo il Wall Street Journal, Donald Trump starebbe preparando una mossa clamorosa: chiedere una commissione da miliardi di dollari per il ruolo dell’amministrazione nelle negoziazioni sulla cessione di TikTok. In pratica, le aziende americane interessate all’acquisto dovrebbero versare questa somma al governo come parte integrante dell’intesa.
Il consorzio guidato da Oracle e Silver Lake, due colossi della tecnologia e della finanza, punterebbe così a ottenere il 50% di TikTok US, lasciando a ByteDance (la casa madre cinese) meno del 20% del controllo.
Trump e l’accordo su TikTok: non è la prima volta
L’idea non sorprende del tutto. Già durante il suo primo mandato, Trump aveva più volte accennato a un “fee-plus”, ovvero a una quota extra che gli Stati Uniti avrebbero dovuto incassare per aver mediato affari con aziende straniere. In quel periodo, il presidente aveva spesso presentato gli Stati Uniti come un “partner da retribuire” nei grandi accordi commerciali. Il parallelismo con altre trattative del passato è evidente: una sorta di tassa d’ingresso, giustificata dall’argomento che le prospettive di guadagno future per le aziende coinvolte supererebbero ampiamente l’investimento iniziale.
Perché le aziende accetterebbero di pagare?
La risposta, secondo analisti ed esperti di mercato, è semplice: TikTok vale troppo per essere lasciata andare. Con oltre 170 milioni di utenti negli USA e una piattaforma che continua a generare introiti pubblicitari colossali, assicurarsi il controllo del ramo statunitense significherebbe garantirsi un futuro di profitti miliardari.
In questo scenario, pagare una tassa extra al governo potrebbe essere visto come un prezzo inevitabile per blindare l’accordo e mettere fine all’incertezza normativa che grava sull’app da mesi.
Le implicazioni politiche e commerciali
La mossa, però, apre a diversi interrogativi:
- È corretto che un governo chieda una percentuale diretta da una trattativa commerciale privata?
- Potrebbe questa strategia aprire un precedente pericoloso, con altri Paesi pronti a replicare lo schema?
- E soprattutto: quale sarà la reazione di ByteDance, che rischia di perdere il controllo su uno dei suoi asset più redditizi?
Secondo il WSJ, il piano sarebbe ormai in una fase avanzata, con discussioni attive tra il team Trump e gli investitori. Tuttavia, la mancanza di conferme ufficiali lascia ancora uno spazio di incertezza.
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti resta sospeso tra business e politica, con Trump deciso a trasformare la trattativa in un affare che porti miliardi direttamente nelle casse americane. Un approccio che riflette perfettamente la sua visione di “America First”, ma che rischia di scatenare tensioni a livello internazionale e di sollevare polemiche interne sul confine tra interesse pubblico e profitto politico.