
Tutto quello che scrivi online viene letto e controllato (mistergadget.tech)
La nuova funzione di Chat Control del tuo dispositivo potrebbe accedere ad informazioni che non sai essere condivise.
Tutti sappiamo quanto sia fondamentale, oggi più che mai, fare attenzione a quello che si scrive online. Tuttavia, ci sono dei dettagli che è bene conoscere, che sono rappresentativi del modo in cui le cose stanno evolvendo e che possono darci delle informazioni pratiche, ma anche fondamentali, su questioni che ci riguardano da vicino.
Da giorni si sta parlando con particolare attenzione del “Regulation to prevent and combat child sexual abuse”, noto come Chat Control. Si tratta, in pratica, di un provvedimento dell’Unione Europea, attualmente in fase di discussione, che riguarda appunto la prevenzione e la lotta contro gli abusi. Si tratta quindi di un passo avanti sostanziale dal punto di vista etico e politico, che tuttavia ha sollevato importanti interrogativi sulla questione della privacy.
Arriva il Chat Control? Perché è così discusso
La domanda che tutti si pongono è: le nostre conversazioni private finiranno nel mirino di sistemi di controllo? La privacy è a rischio? Per esistere nella sua totalità, il Chat Control dovrebbe ovviamente controllare qualunque conversazione privata che avvenga in forma digitale. L’obiettivo chiaramente non è scoprire i dettagli privati, come relazioni amorose o questioni finanziarie, quanto piuttosto rilevare materiali potenzialmente a rischio e attività illecite.

È chiaro che un sistema di controllo delle chat potrebbe avvenire mediante i servizi di hosting e di comunicazione, che andrebbero a regolamentare il tutto. Ma è anche chiaro che ci sia preoccupazione da parte degli utenti, che si chiedono fino a che punto la situazione potrebbe spingersi in questo senso.
È utile quindi capire cosa sappiamo allo stato attuale e, soprattutto, in che direzione stiamo andando. Sicuramente la comunicazione che avviene oggi mediante WhatsApp, Messenger, Telegram, Signal e tutti i social ha cambiato e ridefinito completamente il modo di comunicare. Sappiamo che questi sistemi di messaggistica sono così veloci, rapidi e ampiamente diffusi da rappresentare un quadro nuovo per la comunicazione. Mentre WhatsApp ha dei sistemi di crittografia end-to-end delle chat, che garantiscono un alto livello di sicurezza e privacy agli utenti, ci sono altre chat, come ad esempio Telegram, che vengono sfruttate perché hanno delle “zone grigie”, non perfettamente controllate.
Per evitare che queste piattaforme diventino la destinazione d’uso di chi vuole scambiare materiale illegale, ci sono ovviamente delle questioni al vaglio. Una fra tutte, quella di cui si sta parlando in questi giorni, è proprio questa tipologia di controllo. In passato si è parlato di tante opzioni possibili, anche di proibire la crittografia end-to-end stessa, ma la questione è stata messa da parte. Lo stallo del Chat Control, che ha portato a un’idea che al momento non è messa in pratica, è proprio legato alla questione della privacy: il controllo verrebbe effettuato sia sulle chat che su immagini, video e contenuti condivisi.
L’analisi dovrebbe essere effettuata in maniera capillare mediante pratiche apposite che dovrebbero essere comunque automatizzate. Al momento non è chiaro come si possa tradurre tutto questo in qualcosa che sia al tempo stesso legale, che renda più sicuro l’utilizzo di questi sistemi, e che mantenga la linea della privacy.
È interessante vedere come anche il concetto di comunicazione stia cambiando e come sia necessario tenersi sempre informati e aggiornati per comprendere con attenzione quello che sta accadendo, ma soprattutto per capire dove ci spingeremo nel prossimo futuro, anche quando si parla di tematiche così delicate che ci riguardano da vicino, specialmente nel momento in cui si tratta di controlli a tappeto effettuati sui nostri dispositivi.