
R1, il robot di Jack Ma (mistergadget.tech)
Presentato pochi giorni fa da Ant Group all’IFA 2025, il robot umanoide R1 cucina, guida visitatori e offre assistenza. Già in sviluppo la seconda generazione.
Il fondatore di Alibaba e Ant Group, Jack Ma, ha scelto l’IFA 2025 di Berlino per mostrare al pubblico europeo il suo primo robot umanoide, chiamato R1. Dopo le prime apparizioni a Shanghai, il progetto è approdato sul palcoscenico internazionale, attirando l’attenzione per la capacità di svolgere attività pratiche che spaziano dalla preparazione dei pasti all’assistenza turistica.
Il robot di Jack Ma: dal laboratorio alla dimostrazione pubblica
Il robot nasce da Ant Lingbo Technology, conosciuta anche come Robbyant, divisione di Ant Group fondata nel 2024 e interamente dedicata alla robotica. In Germania, R1 è stato visto in azione mentre cucinava gamberi all’aglio in una cucina dimostrativa, un compito scelto per sottolinearne l’agilità e la precisione. In Cina, invece, le dimostrazioni hanno incluso scenari più vari, alternando momenti statici a prove pratiche di interazione con il pubblico.
Un robot progettato per diversi contesti
R1 non è pensato come prodotto da scaffale per il consumatore comune. Viene proposto come parte di pacchetti integratidestinati a contesti professionali e istituzionali: cucine industriali, centri comunitari, musei. Alcuni esemplari sono già stati consegnati, come nel caso del Museo di Storia di Shanghai, che lo utilizza per accogliere e accompagnare i visitatori.
Il robot misura tra 1,6 e 1,75 metri, pesa circa 110 chilogrammi e si muove a una velocità massima di 1,5 metri al secondo. È dotato di 34 gradi di libertà, che gli permettono di eseguire movimenti complessi e coordinati, essenziali per cucinare, spostarsi in ambienti affollati o compiere gesti precisi in attività di assistenza.
Le funzioni non si limitano al settore culinario. R1 può infatti agire come guida museale, fornire supporto in consultazioni mediche di base grazie al collegamento remoto con specialisti e adattarsi a scenari diversi in base alle esigenze degli operatori.
Ant Group ha confermato che una nuova versione del robot è già in fase di sviluppo. L’obiettivo è migliorare ulteriormente sia le capacità motorie sia l’autonomia decisionale. La strategia di lungo termine punta alla creazione di robot dotati di “embodied intelligence”, un tipo di intelligenza artificiale che non resta confinata nei software ma trova espressione in corpi fisici capaci di interagire con l’ambiente reale.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Se l’hardware è ormai considerato maturo, la sfida principale resta il software. R1 si basa sul modello linguistico proprietario Bailing, sviluppato da Ant Group e ottimizzato per funzionare con GPU locali. L’idea è ridurre la dipendenza da server remoti e garantire un funzionamento più stabile anche in situazioni con connettività limitata. Questa scelta evidenzia l’intenzione di Ant di integrare strettamente robotica e intelligenza artificiale, creando un ecosistema in cui le macchine possano prendere decisioni autonome e reagire in tempo reale a contesti mutevoli.
La presentazione di R1 arriva in un momento in cui la robotica umanoide è al centro dell’attenzione globale. Aziende come Tesla e Figure AI stanno spingendo sullo stesso fronte, e in Cina realtà come Unitree hanno già dimostrato modelli avanzati. In questo panorama, l’ingresso di Ant Group mostra l’ambizione di ampliare il raggio d’azione oltre i servizi finanziari e digitali.
Il debutto di R1 all’IFA 2025 segna un passaggio importante: un robot capace non solo di eseguire compiti programmati, ma di inserirsi in contesti reali come cucina, turismo e assistenza di base. Pur mancando ancora dettagli su prezzo e distribuzione, il progetto rappresenta un passo verso un futuro in cui i robot umanoidi potrebbero diventare strumenti quotidiani, non più confinati a dimostrazioni di laboratorio.