
Quanto costa comprare un carro armato? La guida per aspiranti collezionisti (anche in Italia) (mistergadget.tech)
Un sogno per molti appassionati di tecnologia militare, ma la realtà è fatta di normative stringenti, costi esorbitanti e un complesso processo di demilitarizzazione. Ecco cosa serve sapere per possedere legalmente un carro armato nel nostro Paese.
Per chi ha una grande passione per i veicoli militari e un conto in banca ancora più grande, l’idea di possedere un vero carro armato può sembrare il sogno definitivo. Ebbene, quel sogno non è del tutto irrealizzabile. È tecnicamente possibile per un civile acquistare e possedere un carro armato. Ma se in alcuni paesi come gli Stati Uniti il processo è relativamente accessibile, in Italia la strada è molto più complessa, costosa e strettamente regolamentata.
Scordatevi di poterlo guidare sulla tangenziale per andare al lavoro: la normativa è ferrea e trasforma questo acquisto in un’impresa per collezionisti estremamente determinati. Vediamo nel dettaglio quali sono gli ostacoli legali, i costi reali e le alternative più accessibili.
Indice
La legge italiana: il nodo della “demilitarizzazione”
Il primo e più grande ostacolo è di natura legale. Un carro armato, per sua definizione, è classificato come “arma da guerra”, e la legge italiana ne vieta la detenzione da parte di privati cittadini. Esiste però una via d’uscita, un processo complesso e irreversibile chiamato demilitarizzazione.
Per la legge italiana, un civile può possedere un carro armato solo se questo è stato permanentemente e irrimediabilmente demilitarizzato e re-immatricolato come veicolo storico o da collezione. Questo processo, che deve essere certificato da enti autorizzati, prevede:
- La neutralizzazione del cannone principale: L’arma viene resa completamente inutilizzabile, spesso riempiendo la canna di metallo fuso, tagliando la culatta o saldando il blocco di otturazione.
- La rimozione di tutte le altre armi: Mitragliatrici, lanciafumogeni e qualsiasi altro sistema d’arma vengono asportati.
- La rimozione di apparecchiature militari specialistiche: Vengono eliminati i sistemi di comunicazione criptati, i periscopi da combattimento e talvolta anche alcune parti della corazza reattiva.

Solo al termine di questa procedura il veicolo può essere re-immatricolato come “macchina operatrice agricola o da cantiere” o, più comunemente, “veicolo d’epoca e da collezione”, e quindi venduto a un privato.
Quanto costa davvero? Dal mezzo ai costi nascosti
Il prezzo del solo veicolo può variare enormemente a seconda del modello, dell’anno e delle sue condizioni. Si possono trovare mezzi ex-sovietici a poche decine di migliaia di euro, fino ad arrivare a cifre da capogiro per pezzi rari della Seconda Guerra Mondiale. Ecco alcuni esempi di prezzi di mercato (per il solo veicolo):
- Chieftain Mk10 (Regno Unito): a partire da circa 70.000 €
- T-34 (sovietico): a partire da circa 90.000 €
- M4 Sherman (USA, WWII): può variare da 120.000 € fino a superare i 750.000 € per un modello in perfette condizioni.
- Panzer IV (tedesco, WWII): un pezzo rarissimo che può superare i 2,5 milioni di euro.

Ma il costo del veicolo è solo l’inizio. Per un acquirente italiano, al prezzo d’acquisto vanno aggiunti costi accessori esorbitanti che possono facilmente raddoppiare la spesa iniziale. Bisogna considerare:
- Costi di importazione e trasporto: Far arrivare un bestione da 50 tonnellate da un altro paese ha un costo non indifferente.
- Costi di demilitarizzazione: Il processo certificato ha un prezzo che si aggira su diverse migliaia di euro.
- Costi di immatricolazione: Le pratiche per la nuova immatricolazione come veicolo da collezione sono complesse e costose.
- Stoccaggio: Serve un garage o un capannone adeguato per ospitarlo.
- Manutenzione e carburante: I consumi sono enormi (centinaia di litri per 100 km) e i pezzi di ricambio rari e costosi.
- Assicurazione: Stipulare una polizza per un veicolo del genere è un’operazione complessa e onerosa.
Guidare un carro armato (senza comprarlo)
Data la complessità e i costi proibitivi, per la maggior parte delle persone possedere un carro armato in Italia rimane un sogno irrealizzabile. Esiste però un’alternativa molto più accessibile e divertente.

In diversi paesi europei, soprattutto nel Regno Unito e in Europa dell’Est (come la Repubblica Ceca), esistono aziende specializzate che offrono “driving experiences” a bordo di veri carri armati. Con una spesa che va da qualche centinaio a qualche migliaio di euro, è possibile passare una giornata a guidare diversi tipi di mezzi corazzati in circuiti appositamente preparati. Queste esperienze spesso includono anche attività “distruttive” e adrenaliniche, come schiacciare un’automobile.
Per la stragrande maggioranza degli appassionati, questa rimane la via più realistica e divertente per provare l’ebbrezza di mettersi ai comandi di uno di questi mostri d’acciaio, senza dover affrontare un incubo burocratico e finanziario.