
La decisione improvvisa scatena gli utenti (mistergadget.tech)
Novità importanti riguardano la produzione del calcio attraverso modalità come lo streaming on-line.
C’è una variazione significativa che sicuramente riguarderà una parte numerosa di utenti. Sappiamo, infatti, che negli ultimi anni, oltre a quella che è la visione classica degli eventi sportivi, che è sempre stata attraverso il mezzo televisivo, c’è stata comunque una grande attenzione anche alle modalità innovative che consentono, di fatto, di vedere on-line le partite anche con strumenti differenti come il tablet, il telefono o il computer.
Merito chiaramente dell’evoluzione tecnologica dei nuovi sistemi, ma anche di tutto il lavoro che è stato fatto per portare questa realtà così diffusa, soprattutto in Italia, su piani differenti che riguardano tanto gli eventi sportivi quanto contenuti di altro tipo.
Partite di calcio online: arriva lo stop
Ad accompagnare questo sviluppo, però, c’è stata anche la pirateria e negli ultimi anni la lotta proprio al veicolo di informazioni in maniera illegale, proprio per contrastarla e soprattutto per preservare quelli che sono i diritti televisivi e sportivi dei contenuti.

Insieme a DAZN, Alliance for Creativity and Entertainment, ovvero ACE, ha collaborato per smantellare un famoso sito di streaming sportivo pirata dal nome “Calcio”, gestito da una società estera, che era visualizzabile però anche in Italia. Con 123 milioni di visitatori nell’ultimo anno, questo sito trasmetteva eventi pirati con centinaia di domini e l’80% del traffico del sito internet arrivava proprio dall’Italia. Secondo l’azienda, gli utenti erano circa sei milioni al mese, e il 20% poi proveniva dal resto d’Europa.
L’offerta era particolarmente vantaggiosa e consentiva di vedere non soltanto tutto il calcio dal mondo, ma anche Formula 1, MotoGP, tennis, ma ovviamente era una pratica illegale. Nel comunicato stampa che è stato diffuso si parla, appunto, della modalità di trasmissione di quello che è accaduto, di come è stato effettuato questo lavoro e di questa operazione combinata che è fondamentale e che si unisce al coro di tutte le altre che sono state fatte in questi mesi e che sono essenziali per preservare i diritti di quelle società e di quegli enti, sia per gli eventi sportivi che per gli eventi di altro tipo, che pagano, appunto, per poter diffondere quei contenuti e che quindi sono oggetto stesso di una violazione.
Ovviamente, è bene scindere quello che è lo streaming pirata, come in questo caso, quindi illegale, anche perché spesso gratuito e finalizzato solo alla visione di spot pubblicitari, da quello che invece è lo streaming a pagamento. È chiaro che quando si fa riferimento allo streaming a pagamento attraverso società che sono perfettamente lecite, non si parla di una visione di eventi in maniera illegale perché c’è un contratto apposito, c’è la possibilità semplicemente di pagare e di visionare il contenuto su piattaforme che differiscono dalla semplice TV o che comunque richiedono l’accesso a Internet per potersi collegare ovunque ci si trovi.